IPERMERCATO – Episodio II: il centrocampo dei cloni

(di Claudio Poggi)

NELLE PUNTATE PRECEDENTI
Alla fine Loftus-Cheek, Sportiello e Raveyre hanno firmato davvero, Pulisic quasi, mentre Thuram anche – ma per una squadra con la maglia brutta e il nome scemo. Kamada è sempre lì che aspetta come un Maxi Lopez qualunque, speriamo per lui non si ritrovi chiuso in una stanza d’albergo. Tijjani Reijnders, il re delle j, ha fatto sapere di aver rifiutato la Premier e un importante ruolo da regen di Football Manager: vuole solo il Milan. Il papà di Arda Güler chiede una stecca superiore alla clausola rescissoria del figlio, un posto nel consiglio di amministrazione di RedBird, una batteria di pentole con fondo fuso alto un centimetro e tutte le puntate di ALF in videocassetta. Infine, la valutazione di Frattesi è salita a 40 milioni e chissà che non arrivi a 45 prima di terminare il riassunto delle puntate precedenti. E ora sotto con le novità – più o meno.

DIFESA
C’era una volta un terzino proveniente da una squadra non di primissima fascia, giovane e promettente, capace di spingere sulla destra con continuità e buona qualità, attraverso folate travolgenti al confine dell’inarrestabile. Poi venne al Milan e si trasformò in Ned Flanders. Auguriamo a Ivan Fresneda, qualora dovesse arrivare, di ambire almeno al ruolo di Apu Nahasapeemapetilon e non quello di…
LIVELLO BANTEROMETRO: ANDREA CONTI

CENTROCAMPO
Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi, per una questione di budget, numero massimo di extracomunitari tesserabili, buoni rapporti col Chelsea e stessa nazionalità della Proprietà dell’UccellinoRosso, ritornano. Trequartista, ala destra e sinistra, all’occorrenza centravanti atipico, Christian Pulisic di secondo nome fa Mate. Lo traduciamo all’americana e speriamo che sia nostro buon amico – e nemico dei portieri avversari – oppure alla sudamericana per far contento Lele Adani?

BANTEROMETRO: JEREMY MENEZ

In questa sorta di Giochi Senza Frontiere tra calciatori extracomunitari che sgomitano per ottenere uno dei (massimo) due posti a disposizione nella rosa del Milan, a giocarsi il jolly potrebbe essere Yunus Musah, statunitense ma con passaporto italiano e motorino instancabile del centrocampo del Valencia. In un’intervista di fine 2022 disse che Gattuso, all’epoca suo allenatore, lo stava migliorando moltissimo. Ci vogliamo fidare, visto che proprio con Ringhio in panchina abbiamo vissuto l’unica buona stagione da milanista di un mediano di nostra conoscenza…
BANTEROMETRO: TIÉMOUÉ BAKAYOKO

ATTACCO
Certi amori non finiscono, dicevamo, fanno giri immensi e poi, per mancanza di alternative a costi che siamo disposti a sostenere (o perché ci fregano da sotto il naso obiettivi sui quali stavamo lavorando da un mese) ritornano. E allora sotto di nuovo con Gianlucone Scamacca e Alvaro “Vitali” Morata, non esattamente prelibatezze da palati fini, seppur per motivi diversi: il primo ha un forte sentore di Robert Acquafresca, che qualche giornalista intenditore preferiva a Diego Milito, mentre il secondo ha la tendenza a sbagliare gol facili, plasmando nelle menti dei tifosi della squadra in cui gioca tipologie sempre più creative di insulti a questa o quella divinità.
BANTEROMETRO: ALESSANDRO MATRI & FERNANDO TORRES

Indovinello. È alto 176 centimetri, pesa 86 chilogrammi, ha origini extracomunitarie ma passaporto europeo. No, non è Harvey Esajas. È un’ala destra e negli ultimi 5 anni ha una media di un gol ogni 14 partite. No, non è Alexis Saelemekers. Vabbe’, la facciamo breve: è Adama Traoré. La candidatura dell’esterno in scadenza col Wolverhampton, tutto muscoli e velocità, ma evidentemente poche diottrie, è (ri)tornata in auge dopo qualche mese, e come avrete capito ci scalda il cuore quanto un polaretto sotto l’ascella. O quanto…
BANTEROMETRO: URBY EMANUELSON

Se parliamo di attaccanti con l’istinto da killer, a confronto con l’ultimo nome spuntato (termine non casuale) i due di cui sopra sono Ted Bundy e Jeffrey Dahmer. Pare che il suo procuratore abbia proposto uno scambio di premi Nobel con Rebic, rispedito al mittente da Furlani. Luka Jovic è un centravantone esploso ormai più di quattro anni fa nell’Eintracht Francoforte, tanto da meritarsi la chiamata illustre del Real Madrid. Poi qualcosa s’inceppa, e dopo aver segnato 36 gol in due anni, nei successivi quattro esulterà solo 22 volte, ovvero un hurrà ogni due mesi. Praticamente il cosplay di…
BANTEROMETRO: KRZYSZTOF PIĄTEK

E queste erano le piste calde venute alla luce negli ultimi sette giorni – ma si sa com’è il calciomercato, ti distrai un attimo e ti ritrovi un Romero nel cestello della bicicletta. Ma non abbiamo dubbi che sia un affare: tanto per cominciare, di sicuro mangia pochissimo.

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