Milan-Lecce 3-0: le Pagelle Che Non Lo Erano

Non sia mai che ci lasciamo sfuggire un anniversario – anche se è quello un po’ malinconico della scomparsa di un musicista che ha firmato per lo più canzoni cupe, apparentemente in contrasto con la solare spensieratezza della prestazione di ieri. Tuttavia, il milanismo ci insegna che solo bilanciando i facili entusiasmi si può conseguire il nirvana – ed ecco pertanto che le Pagelle Senza Voti sono ispirate da canzoni dei Nirvana.

Maignan – BIG CHEESE
Dopo il superlavoro contro la Fiorentina, ci si aspettava un pomeriggio da formaggino, invece nel primo tempo Gonzalez gli fa provare due brie con un tiro fuori di poco e una traversa. Sicché, nel secondo tempo si presenta più camembert e all’ert, negando ai leccesi un caprice des dieux.
Calabria – LAKE OF FIRE
Una canzone sulle fiamme dell’inferno per un giocatore che ha sempre una voglia del Diavolo, e ultimamente sembra avere qualche motivazione in più e un po’ di attenzione in più. Cerca di inserirsi negli arrembaggi davanti ma l’attacco è già abbastanza affollato; la cosa migliore la fa in difesa impedendo a Banda di suonare il rock.
Tomori – TERRITORIAL PISSINGS
Difende il territorio in quel modo lì, un po’ animalesco ma efficace. Gli attaccanti avversari hanno qualche opportunità, ma d’altra parte davanti ai nostri centrali non ci sono precisamente gli eredi di Albertini e Desailly. Per ora.
Gabbia – FLOYD THE BARBER
Una canzone un po’ brutale per il nostro difensore più incline a un pragmatico brutalismo, specie nelle ultime settimane. Non è esattamente rattristato dall’inferiorità numerica del Lecce.
TheoHernandez – MR. MOUSTACHE
Questo nuovo look è un po’ da interpretare, ma lui gioca lisciandosi i baffi nell’attesa di impegni più impegnativi.
Adli – YOU KNOW YOU’RE RIGHT
Fa un po’ di micropasticci nelle giocate ordinarie, ma pesca Giroud dalla bandierina per il 2-0 e mette un pallone vellutato per il goal di Leao: cosa gli vuoi dire? Ha ragione lui.
Reijnders – SOMETHING IN THE WAY
Con Pulisic che trequarteggia e Adli che imposta e impasta, si pone come principale frangiflutti sulla strada dei leccesi. E non gli riesce neanche male, fino a quando tutta la squadra non abbassa i giri del motore.
Chukwueze – ALL APOLOGIES
Ci pare di sentire un rumore di scuse nell’aria: non proviene da tutti i milanisti e d’altra parte forse è anche giusto che non venga dopo una partita in casa col Lecce. Però a un certo punto pare che gli riesca proprio tutto: è lui che a inizio partita, pur non segnando, fa pendere la bilancia dal nostro lato in attacco. Importante anche fare caso a dove si trova in occasione dell’espulsione di Krstovic: a dare una mano nella nostra area.
Giroud – HEART-SHAPED BOX
Un gol di testa pensando (con la testa) dove indirizzare il pallone. Poi mani a cuore, occhi a cuore, una partita a forma di cuore. Sarà veramente durissima sostituire un attaccante con la sua testa e il suo cuore.
Leao – COME AS YOU ARE
Colpi di tacco, tentativi di rovesciata, rulete, tutto quello che di solito prelude a invettive contro il suo calcio narcisista. Poi, la freddezza di fare quel tipo di gol che qualche mese fa sembrava non riuscirgli per troppo narcisismo. Quindi niente, Rafa: sii quello che sei, e il resto verrà da sé.
Pulisic – SCHOOL
Quest’uomo è un professore, quest’uomo sale in cattedra quando e come vuole e dà lezioni di gol. Ne prova due: entra quello bello, dal limite dell’area, non entra quello da killer d’area, di testa da un metro. Peccato, meritava la doppietta. Intanto, è arrivato il 10 – ma abbiamo la sensazione che il voto sia destinato a salire.
Musah – LITHIUM
Vale la solita frase: “entra per mettere dinamismo”. Ma la partita in realtà è già praticamente finita, quindi contribuisce a mettere tranqullismo.
Kjaer – ON A PLAIN
Tutta pianura, non ha di che lamentarsi: la partita gli viene servita su un vassoio, con un attaccante in meno e il risultato in controllo. Lui si concede un anticipo da vecchio boss su uno dei contropiedi del Lecce.
Jovic – THE MAN WHO SOLD THE WORLD
Un pezzo di David Bowie, intrufolato nel repertorio del gruppo: in mezz’ora il serbo sembra un po’ un infiltrato anche lui: si vede poco, e quando Chukwueze gli fornisce un’opportunità, se la fa parare. Speriamo che nelle prossime occasioni sia meno unplugged.
Bennacer – STAIN
Forse entra con un pochino di sicumera alla Courtney Love; sta di fatto che non si fa ricordare per giocate particolari bensì per una piccola macchia nella partita: una palla persa in attacco, che il Lecce trasforma in un’occasione pericolosa. Va beh. Nevermind.
Terracciano – FRANCES FARMER WILL HAVE HER REVENGE ON SEATTLE
La sua prima apparizione a San Siro è stata traumatica, e ogni volta che entra in campo serpeggia inquietudine. Ma un giorno avrà la sua rivincita su Seattle! Poi, beh, se nell’attesa di sistemare Seattle vuole prendersi qualche rivincita a Milano, meglio ancora.

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