Il giornale Forbes, nato per osannare i milionari (anche se stranamente l’abbonamento per un anno viene solo € 24,90 come Focus, quel mensile per schizzinosi aristocratici) ha pubblicato la sua classifica mondiale dei ricchi. Anche se a causa della nostra fiscalità ci è difficile competere col resto del mondo, i nostri ricchi si sono fatti onore e anzi, sono aumentati rispetto all’anno scorso. Inevitabile chiamare in causa per le nostre Pagelle Senza Voti i più importanti di loro, visto anche che siamo una squadra visibilmente appoggiata dai poteri forti, in grado di far arretrare di centinaia di metri le barriere delle punizioni e di trasformare i falli di mano altrui in spietati colpi di kung-fu dei nostri attaccanti – mentre al nostro allenatore basta aprire bocca per ottenere i posti più comodi dello stadio.
Donnarumma – LUCA GARAVOGLIA
“Chi è, e cosa fa???” vi sarete forse chiesti. E tendenzialmente, se ci si fa questa domanda per il portiere è già una buona notizia. Gigio contro il Chievo non fatica a Campari, se non su un Braulio vicino al palo durante il secondo Averna sul quale compie un Glen Grant; quando invece quel Cynar di Hetemaj piazza il Crodino, sarebbe bello facesse il Grand Marnier ma è Conti che gli Aperol lo Skyy, quindi Cinzano.
Conti – SILVIO BERLUSCONI
Gli si vuole bene ma che pasticcione, appena si sente toccare non capisce più niente, e regala Miracolo Italiano soprattutto a quelli che si aggirano dalle sue parti. Tuttavia non abbiamo dubbi: tornerà a candidarsi.
Musacchio – GIANFELICE MARIO ROCCA
Erede di un impero fatto di acciaio, il legame con Romagnoli si va saldando sempre di più.
Romagnoli – LEONARDO DELVECCHIO
Vede magnificamente ogni situazione con il suo sguardo sempre più capitanesco. Come abbiamo potuto essere così miopi da dare la fascia a qualcun altro in questi anni? Quasi segna di tacco con una giravolta leggiadra: se la palla entrasse molti di noi perderebbero la vista a causa di un legame mai chiarito con una certa altra attività giovanile.
Laxalt – LUCIANO BENETTON
Difende in modo un po’ casual, e non è che davanti a sé realizzi grandi autostrade. Non è insufficiente ma lo diciamo con uno Spizzico di generosità.
Biglia – AUGUSTO PERFETTI
Ma quanti confettini e caramelle, ma chi se li aspettava: gioca con inaspettato Vigorsol, recupera delle Big Babol a centrocampo e lo scopriamo Goleador quando fa volare quella Fruittella all’incrocio ad altezza Alpenliebe (e finalmente sfatiamo ‘sto Tabù delle punizioni). Non fa rimpiangere il Morositas, anzi siamo qui tutti Happydent.
Kessié – LUIGI CREMONINI
Il gran tocco di carne si aggira per tutto il campo ed è uno dei pochi a non mostrarsi anemico nel primo tempo. Come scriviamo ormai in ogni pagella, la sua capacità di ritagliarsi occasioni in area fa impallidire il 90% dei centravanti rossoneri di questo decennio, ma quando si tratta di tirare ha due bresaole al posto dei piedi.
Paquetà – MASSIMO MORATTI
Per una sera è proprio corpo estraneo. Produttivo più o meno come il rampollo della nota famiglia petroliera, dà il suo maggior contributo guadagnandosi la punizione del vantaggio. Forse agli arbitri è simpàttico – almeno lui.
Castillejo – GIOVANNI FERRERO
Come la Nutella, sulla carta si direbbe poco indicato per una dieta e per un gioco ordinati ma pazienza, in questo periodo è irresistibile: corre, si spalma dappertutto, pressa, intercetta, porge di testa l’assist che permette a Piatek di far trovare all’adorabile Sorrentino un bell’ovetto Kinder in saccoccia. Unica pecca, un paio di volte dovrebbe tirare invece fa Tic Tac.
Suso – BRUNELLO CUCINELLI
Il re del cashmere è morbidissimo nel primo tempo, poi nella ripresa si scopre generoso e filantropo e divide un po’ della sua ricchezza coi compagni. Se solo non fosse un prodotto di lusso sarebbe bello poterlo sfoggiare in tutte le occasioni – ma non sia mai che si sciupi, eh.
Piatek – GIUSEPPE DE LONGHI
Pinguino nel primo tempo, si scalda nel secondo e manda in Caldobagno la difesa gialloblu/biancoblu. Meno male che è tornato al gol dopo il sofferto digiuno.
Calhanoglu – GIORGIO ARMANI
Entra e affabile come un signore indossa il Milan. Senza di lui eravamo molto urban style, che poi è un modo figo di dire che andavamo in giro come truzzi grossolani.
Calabria – MASSIMILIANA LANDINI ALEOTTI
Come la boss del Gruppo Menarini, ci dà la medicina per debellare quel pernicioso malessere di stagione che ci stava prendendo dalla metà del primo tempo in poi. Naturalmente, come insegna un autorevole giornale color dermatite, il miglior terzino italiano rimane De Sciglio, ma se non dovesse mai eguagliarne le gesta non ne faremo una malattia.
Paolo, le tue ‘pagelle’ sono ormai leggendarie, inutile cercare di emularti, non ho parole, solo BRAVO!
Grazie, troppo buono.