Sensibilizzati dalle meritorie iniziative studentesche per chiedere un pochino più di attenzione per il pianeta, nonché dalla presenza dell’Inter che nella sua storia, tra petrolio, pneumatici e le continue emissioni di gas bovino dei tifosi ha seriamente peggiorato l’ambiente, i giocatori del Milan hanno deciso di impersonare alcuni gravi fattori inquinanti. Certo, di tutte le partite del 2019 potevano sceglierne un’altra, ma plaudiamo a questa loro scelta coraggiosa.
Donnarumma – LATTINE
Contiene abbastanza birra da volare a salvare su un rischio di autogol, ma non riesce a salvare l’ecosostenibilità della squadra sul rigore. Non ne para uno dal gennaio 2017. Sarebbe stato bello brindare stasera, ma in fondo non ci sentiamo di dargli responsabilità per questa sconfitta, e nemmeno per l’ubriacante parabola che porta al primo gol.
Calabria – MERCURIO
Prestazione liquida: inizia a destra e finisce a sinistra, fa benino in avanti (nel primo tempo come nel secondo tempo fa arrivare alcuni dei migliori palloni che mettiamo in area), fa maluccio dietro. Sulla sponda che porta al primo gol dovrebbe opporsi senza se e senza ma, perché farla rimetterla dentro dalla linea del palo è velenosissimo per una difesa.
Musacchio – PETROLIO
Più greggio che egregio, ondeggia come una chiazza oleosa in area di rigore quando quelli attaccano; si infiamma invece quando va nell’area altrui, sia nel primo che nel secondo tempo quando trova il gol che ci rincuora dopo l’1-3. Da segnalare anche una buona chiusura su Martinez lanciato da Suso. Non è raffinato, ma non gli imputeremmo un disastro ecologico.
Romagnoli – RADIOATTIVITA’
Se il nucleo della nostra difesa è instabile, figuratevi gli elettroni che gli girano intorno come dei rimbambiti. Che sia teso lo si vede anche da come nei primi minuti respinge due volte la palla sui piedi degli avversari. Anche gli arbitri ne temono le radiazioni, tant’è che appena si avvicina lo allontanano con quei cartelli gialli.
Rodriguez – PANNOLINI
Sembrava cresciuto, ma basta metterlo sotto pressione in difesa e se la fa addosso. Non chiude sul cross di Perisic che porta al primo fatale gol, e dopo una palla stupida persa in attacco, ottiene la sua quinta ammonizione di quest’anno. Alla sua uscita sembriamo tornare a giocare in undici.
Kessié – PILE ESAUSTE
Dovrebbe essere la nostra fonte di energia, invece è una fonte dalla quale zampillano depressione e angoscia. Incontenibile solo quando ci vogliono tre omoni – ma dei nostri – per contrastare la sua intenzione di menare Biglia.
Bakayoko – PIOMBO
Appesantito nel primo tempo, nel secondo viene fuori accrescendo il rischio di disturbi cardiovascolari negli interisti col suo primo gol, meritato ma sfortunato.
Paquetà – POLVERI SOTTILI
Impalpabile ma spesso fatale: la quantità di palloni persi è altamente nociva.
Suso – PLASTICA
Come l’isola nel Pacifico fatta di 3,5 milioni di tonnellate di PVC, è anche lui un’isola. Galleggia come un enorme sacco che va a soffocare il cetaceo rossonero e irrita i suoi detrattori, ma forse anche i suoi sostenitori per come decide di provare a far la differenza solo quando la situazione è disperata, giocando in modo ecologico quando l’ambiente è compromesso.
Calhanoglu – FERTILIZZANTI CHIMICI
Si sfiata per rincorrere palloni (un suo ritorno al galoppo quasi interrompe l’azione del gol di Vecino) e riesce a far nascere qualche speranza in questo derby di concime: un tiro che Handanovic trattiene a fatica, la punizione sulla testa di Bakayoko che riapre un match completamente sfiorito.
Piatek – ELETTRA LAMBORGHINI
Come l’ereditiera dedita al più deprecabile inquinamento sonoro, più che pam pam è Pem Pem. Al netto della sporcizia del nostro gioco, produce il meglio di sé quando dà le spalle agli interlocutori, con un colpo di tacco estemporaneo.
Castillejo – PESTICIDI
Che faccia effetto lo si vede: i parassiti avversari lo soffrono, e procura loro un bello spavento verso la fine con un colpo di testa che Handanovic respinge abilmente di ascella. Ma per pura dabbenaggine lascia una caviglia in giro, e al coleottero Politano non par vero di attaccarcisi per ottenere uno dei rigori più scemi che ricordiamo, su un giocatore che stava filando via dalla nostra porta.
Conti – PNEUMATICI
Prova a sgommare sulla sua corsia ma pur tenendo in una certa apprensione Asamoah si fa veramente notare solo per un fallo che rischia di metterlo fuori strada.
Cutrone – AMIANTO
Non si infiamma, però nell’unica occasione che ha, D’Ambrosio deve buttarsi generosamente (cosa che fa spesso – però questa volta, nella sua area). Bisogna essere proprio brutte persone per negargli di festeggiare il St.Patrick’s day. E che fosse una partita contro delle brutte persone, noi lo sapevamo. La squadra invece ha ignorato il rischio – e oggi la Terra è un posto peggiore.
Bravi bravi