BPM (Beats Per Matches): Lazio-Milan 0-1, ovvero Red Rain

(di Max Bondino)

Mindfulness, psicologia positiva, filosofia del benessere. Clicca qui. In tre punti, ti miglioriamo la vita. Avete presente, no? Pure il vostro algoritmo è un poveraccio, ne sono certo. Però, quella storia di apprezzare le piccole cose, ha un suo senso. Un po’ aiuta. Specie quando i tuoi eroi fanno il primo tiro in porta al 46esimo. E allora mi sento grato del privilegio di poter guardare una partita dove due squadre indossano le loro divise ufficiali, i first kit, per dirla col marketing (anche se nella curva della Lazio, il nostro recente total black avrebbe generato non poca invidia, probabilmente).

“Hey, we touch
This place is so quiet, sensing that storm”

All’Olimpico non succede niente. Quantomeno, niente di buono. Dopo aver rischiato di andare sotto, al minuto 7, sugli sviluppi di un calcio d’angolo su cui Vecino si trova da solo nell’area piccola (riuscendo a calciare fuori), l’emozione più grande del primo tempo è autoindotta. Un retropassaggio nonsense di Florenzi a Maignan (già in uscita), obbliga Mike ad allontanare il pallone in scivolata (prima) travolgendo (poi) Castellanos nel suo personale esperimento sul principio d’inerzia. Così come eravamo certi non fosse rigore in nessun universo, credo fossimo tutti altrettanto sicuri che l’avrebbero fischiato (visto il periodo) e invece, la scienza, ogni tanto, vince sulle superstizioni.

“I’ve seen them buried in a sheltered place in this town
They tell you that this rain can sting and look down”

Se la nostra partita inizierà solo nella tarda ripresa, quella della Lazio viene seppellita in un certo senso assieme a questo episodio che assimilano parecchio male, iniziando una faida con uno delle decine di arbitri grotteschi della Serie A che li condurrà al delirio finale. Il primo tempo si chiude con Pulisic che tenta di replicare il gran goal segnato a Monza, tutto molto simile, fatta eccezione per il tiro, troppo centrale.

Fare meno di ciò che si è visto era abbastanza arduo. E infatti qualcosa accade nelle fasi iniziali del secondo tempo. Un paio di iniziative (non felicissime) di Rafa, una gran girata acrobatica di Giroud (più bello il gesto della mira) ma soprattutto una ripartenza di Pulisic che costa a Pellegrini il giallo, prima che la pioggia di rossi abbia inizio.

“Red rain is coming down, red rain
Red rain is pouring down”

Al 57esimo Castellanos resta a terra dopo uno scontro fortuito con Bennacer a centrocampo. Il gioco continua e Pellegrini, anziché metter palla fuori, ingaggia un duello con Pulisic che lo salta con facilità irrisoria obbligandolo alla trattenuta plateale. Doppio giallo, rosso, molto fesso.
Dopo una terrificante palla persa da Adlì al 70esimo, la partita si stappa (o quantomeno ha un rigurgito) con l’ingresso di Okafor al suo posto. Due occasioni clamorose in due minuti, prima con una palla tesa di Reijnders che attraversa tutta l’area dove proprio Noah arriva in spaccata in ritardo di un soffio, poi un cross di Pulisic a trovare Loftus all’altezza del dischetto. La girata al volo di destro è perfetta, la respinta di Provedel, d’istinto, altrettanto. Un attimo dopo, rischiamo la vita con Isaksen e Immobile che fanno ciò che gli pare con la nostra difesa schierata.

“Putting the pressure on much harder now
To return again and again”

Si va al ritmo di un episodio al minuto, adesso. Ed arriva il goal grazie ad una palla favolosa di Reijnders che trova Rafa in area, il suo tiro viene deviato da un difensore e finisce dentro. Ci lasciano festeggiare un bel po’, poi viene annullato per offside. Passano ancora una manciata di minuti prima di vedere il rendering realizzato col Sega Megadrive che mostra Leao chiaramente in fuorigioco di almeno due elettroni.
Al minuto 81 il mio momento preferito della partita, assieme a Thiaw entra anche “il Tomori” (con l’articolo milanese rafforzativo, come lo chiama sempre uno degli sciuri che mi siede vicino a San Siro). Fik, andiamo a esultare come sai fare tu.
A due minuti dal termine, surfando sull’onda di Theo, Rafa mette una palla indietro per Okafor al limite dell’area, gran tiro che Provedel respinge corto, ci prova Giroud, salvataggio sulla linea, la palla torna a Noah che calcia ancora forte prendendo controtempo Provedel che non trattiene.
L’AC Milan è in vantaggio.

“just let the red rain splash you
(Red rain) let the rain fall on your skin”

Sei minuti di recupero, altre due espulsioni. Prima Marusic racconta una poesia ermetica a Di Bello, poi Guendouzi reagisce ad una trattenuta di Pulisic sclerando come uno a cui hanno palpeggiato la morosa in discoteca.
È una stagione strana questa, sempre terzi (o quasi secondi) e inevitabilmente insoddisfatti, però guardalo lì, il Tomori come esulta coi suoi compagni. Mi ha fatto tornare il buonumore, vedi a volte, le piccole cose.

 

 

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