Salutando Giovanni Lodetti

Nel giorno in cui la Repubblica Italiana è in lutto per la scomparsa di un Presidente, la nazione milanista si ritrova in lutto per un suo simbolo. Lo sappiamo tutti: quando qualcuno abbandona questa valle di lacrime, tutti (o quasi) si commuovono e sentono il bisogno di aggiungere un proprio ricordo dolce, quasi sempre ispirato dalla propria gioventù.

Però nel caso di Giovanni Lodetti, la storia è un po’ diversa.

Perché nessuno di noi di ComunqueMilan lo ha realmente visto giocare, ed è per questo che il nostro rapporto con lui non è tanto di nostalgia, quanto di pura devozione a una certa idea di milanismo. Siamo cresciuti considerandolo un mito, ma solamente in base ai racconti altrui, o magari dopo averlo scoperto prima come persona (come opinionista in tv, oppure come sconosciuto giocatore della domenica al parco di Trenno, col nome di battaglia “Ceramica”). 

Perciò, prima ancora di dedicargli un ricordo – come dire? – formale, abbiamo pensato di raccogliere alcune delle testimonianze di chi ci segue, appena saputa la notizia. Tra parole molto ispirate e altre molto semplici, c’è tutto l’affetto che può nascere anche da una cosa sciocchina come il calcio.

«Il Basletta, grandissima persona prima che eccellente giocatore. Grande Vecchio Cuore ❤️🖤, con Trapattoni faceva la legna nel grandissimo Milan di Rocco. Nereo li chiamava le cocorite perché in campo non stavano zitti un momento, ovviamente si parlavano in dialetto» (Fabio Cappuccitti)

«Ciao Giovanni , che la terra ti sia lieve come lieve era il tuo spirito; uomo di una delicatezza e di una signorilità estreme, sempre pacato, sempre pronto ad assecondare, sempre disponibile, dalla grande umiltà in ogni situazione, perfettamente in linea con l’eleganza del DNA del Milan. Riposa in pace con gli altri grandi della storia rossonera» (Elvio Masciulli)

«Visto più di una volta al Parco di Trenno, persona vera e gentile….RIP Basletta» (Andrea Fasoli)

«Il Casciavit più Casciavit di tutti» (Gabriele Rocchi)

«Se ne va un altro pezzo di un calcio e di un mondo che non c’è più» (Dario de Blasiis)

«Se n’è andato nello stesso modo in cui ha vissuto, in silenzio, quasi avesse paura di disturbare. Persona vera, umile e di una pacatezza rara (specie se comparata al mercato del pesce attuale dell’opinionismo sportivo), per me rappresentava tutto quello che un milanista e uno sportivo in generale dovrebbe essere. Se ce ne fosse anche solo uno nel Milan attuale come lui (dal punto di vista umano, intendo) forse seguirei la squadra con un minimo di passione». (Edoardo Medici)

«Quanto servirebbe Jannacci, adesso…» (Gianluca Boni)

«Sono interista, grande Lodetti come giocatore e come uomo mi dispiace tanto. A me piaceva anche quando tempo fa faceva commenti in TV come opinionista». (Giovanni Olimpi)

«Cudicini anquilletti schenellinger rosato malatrasi trapattoni hamrin lodetti combin Rivera prati, une preghiera laica del mio vecchio. Ti sia lieve la terra» Giovanni» (Christian Alfì)

«Non l’ho potuto vedere giocare per ovvi motivi anagrafici. Tuttavia l’ho spesso visto in quei sottoboschi circensi delle TV locali e crescendo l’ho sempre apprezzato come opinionista schierato sì, ma posato ed elegante senza mai scadere in teatrini da quattro soldi. Questa fa male male». (Massimo Cavallin)

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