Udinese-Milan: le Pagelle Che Non Lo Erano

Avremmo voluto dedicare ai papà milanisti delle Pagelle Senza Voti più edificanti, invece ecco una lezione su come i sentimenti vengono influenzati dalle nostre figure di riferimento: dopo il trauma subito ieri sera, impossibile idealizzare i nostri uomini: al contrario, ai nostri occhi sono diventati i peggiori papà di sempre.

Maignan – HOMER SIMPSON
Fa il meno possibile, in perfetta sintonia con – come dire? – la cultura che lo circonda. Perché oltre ai compagni, non è che l’Udinese lo solleciti in modo particolare: non è mai costretto a vere parate. Qualcuno afferma che sia rimasto fermo sul primo gol, e in effetti è colto totalmente in controtempo, forse non l’ha vista partire, o forse era preparato a una conclusione forte invece che a quel colpetto lento e beffardo. D’oh!
Kalulu – COSTANTINO IMPERATORE
(non è il cognome) (era il mestiere) Poco consistente in difesa, cerca di rimediare facendo spesso l’attaccante aggiunto, ma il suo contributo è tangibile quanto la famosa Donazione di Costantino, falso storico usato per benedire cristianamente l’ingordigia dei pontefici – siano benedetti. Lui di persona, oltre a non regalare niente, fece uccidere il primogenito, poi però anche il nipote e la moglie (sullo slancio). Quando lo informarono che non aveva motivo di uccidere il figlio, però, divenne cristiano, in modo da avere il perdono dei peccati, e anche noi lo perdoniamo ma con MOLTO cristianesimo.
Tomori – IVAN IL TERRIBILE
Scontento per l’abbigliamento della nuora, lo zar iniziò a colpirla selvaggiamente, e quando il marito corse a difenderla gli spaccò la testa con lo scettro – che importa se era suo figlio: non ci si difende mai da un autocrate russo, giusto? Fikayo è stato letteralmente terribile, fin dall’ottavo minuto, quando ha sostanzialmente trascinato l’Udinese al gol del vantaggio. Negli altri cento minuti di gioco (dei quali, circa sedici di gioco effettivo), è stato quasi costantemente superato dagli avversari o in difficoltà a centrocampo: per nostra fortuna l’Udinese ha creato pochissimi pericoli. Ok, fa ridere, ma per una volta non è intenzionale.
Thiaw – EFISIO L. (Padre Padrone)
È il protagonista negativo del romanzo autobiografico scritto dal figlio Gavino: in parte viene da giustificarlo per gli evidenti limiti personali, ma oggettivamente infligge parecchie ingiustificate sofferenze a tutta la sua famiglia, cioè noi.
Ballo-Toure – ABRAMO
Nostro Signore gli chiede l’inverosimile, lui ci prova senza discutere. Non è da lui che ci si aspettano acuti, ciononostante all’inizio del secondo tempo va generosamente su un pallone strano che sta precipitando in area: a differenza di Abramo non trova la mano di un arcangelo a fermarlo, ma un ceffone di Silvestri. Eppure era un atto di fede anche il suo.
Bennacer – JOSEPH GOEBBELS
Ok, questa è un po’ forte (…non che gli altri personaggi qui nei dintorni siano galantuomini). In ogni caso, avrà fatto anche lui delle cose buone, anche se ora non abbiamo tempo di cercarle. Il grande influencer del Reich avvelenò i suoi sei figli nel bunker; Isma con nostro grande sconcerto sembra avvelenare ogni sua giocata, sbagliando passaggi normali (come quello arrischiato che Tomori pigramente aspetta sui piedi, e porta all’1-0) e mettendo palloni deliranti in area; dà una piccola mano anche nel grande pasticcio del 2-1 fallendo completamente un contrasto.
Tonali – CONTE UGOLINO DELLA GHERARDESCA
Dante Alighieri lo sprofondò quasi nel più profondo dell’Inferno, eppure gli concesse l’alibi della disperazione. Il suo unico alibi – a nostro parere – è che lo vediamo menarsi (ma soprattutto, menato) con almeno otto avversari diversi, a turno; per il resto, è un’anima in pena segregata in un centrocampo che si blinda da solo e getta via la chiave.
Saelemaekers – EMANOUL AGHASSIAN
Poche idee, sbagliate, ma ossessivamente e freneticamente perseguite come per il padre di André Agassi. Siamo schiavi dei suoi limiti – perché spiace davvero dirlo, ma non è cresciuto come giocatore.
Ibrahimovic – KRONOS (aka: Saturno)
Il Tempo è dalla sua parte, il Tempo è lui, ma il Tempo ha questo vizio malandrino di divorare i suoi figli. Questa era la partita in cui doveva battere i record, e forse a questo è stato sacrificato un attacco diverso. Beninteso: pur con i limiti della sua attuale condizione fisica, resta – soprattutto su calcio piazzato – più pericoloso dell’attuale Leao, della sua sola alternativa Origi, e ovviamente di Rebic. Ma deve ringraziare la stupidità di Beto che gli ha permesso di ripetere un rigore tirato malissimo. E deve ringraziare l’assenza di giovani eredi che giochino al suo posto. Mmh, che fine avranno fatto?
BrahimDiaz – GEORGE McFLY (Ritorno al futuro)
È uno dei pochi che genera qualche illusione di gioco: come il padre di Marty, ha del potenziale, ma solo uno scienziato pazzo potrebbe farlo venir fuori; lui invece si intristisce in questo Milan macchinoso e prudente. Ultima apparizione, nel cross da destra (???) del secondo tempo su cui qualche porco NON leva le mani di dosso a Ibrahimovic e a BalloTourè.
Leao – LELAND PALMER (Twin Peaks)
È posseduto da uno spirito cattivo e grezzone, e brutalizza palloni come il (spoiler) (siete ancora qui?) papà di Laura Palmer fa con la sua creatura. Passa male, tira male, il suo unico merito è approfittare della debolezza altrui procacciandosi il rigore.
Krunic – IL SIGNOR BANKS (Mary Poppins)
Come il papà dei due bambini pieni di disagio, è protagonista di un finale decente. Gli capita anche una buona palla sul piede, ma la tira fuori, avendo una gamba di legno di nome Smith.
Rebic – JACK TORRANCE (The Shining)
“Quando butti la palla dalle mie parti mi interrompi, mi fai perdere la concentrazione, mi distrai, capisci?! E mi ci vuole un casino di tempo prima che io riesca ritrovare il filo!”
Calabria – DARTH VADER (Star Wars)
Eh, capitano. Tu magari adesso hai tutto un tuo percorso da redenzione da intraprendere, ma se ci troviamo a questo punto un po’ è anche per quel momento in cui sulla tua corsia hai scatenato il Lato Oscuro. Almeno dacci una mano – invece di tagliarcela.
Origi – TYWIN LANNISTER (Game of Thrones)
Il suo segreto è l’aplomb con cui dispensa malvagità nei confronti dei figli – e di chiunque. Anche Divock non perde mai la compostezza, e se anche andare in campo lo irrita immensamente, mantiene un nobile autocontrollo, ed è difficile non apprezzare il signorile contegno con cui fa schifo.
DeKetelaere – MICHAEL JACKSON
Vive in un mondo suo, con tanti rapporti non risolti – e non ci fa vedere niente che faccia pensare che sia adatto al ruolo. Anzi.

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