Milan-Monza 3-0: le Pagelle Che Non Lo Erano

Come forse sapete, in settimana il Milan ha spento 124 candeline. Sì, ma la famosa fondazione, in che giorno del 1899 è avvenuta? Qualcuno dice il 13, qualcun altro il 16 di dicembre. Siccome sembrano tutti molto sicuri del fatto loro, abbiamo deciso che per noi vanno bene tutti e due, quindi con le Pagelle Senza Voti di Milan-Monza festeggiamo altri personaggi nati il giorno del nostro compleanno, cioè il 13 e il 16 di dicembre.

Maignan – Giancarlo GIORGETTI
Come l’attuale ministro delle Finanze, è chiamato a intervenire con un colpo di reni per salvare il bilancio (su Colpani), e come lui è veloce nel ribaltare l’azione buttando la palla in campo altrui (l’Europa: funziona sempre).

Florenzi – Stefania PRESTIGIACOMO
Pioli lo fa giocare in ruoli diversi proprio come il presidente Berlusconi faceva giocare l’ex deputata come Ministro delle Pari Opportunità ma anche dell’Ambiente e del Mare. Vorrebbe il seggio tra i marcatori della giornata, ma Di Gregorio glielo nega con ostinazione.

Tomori – Carlo TAORMINA
Difende la causa anche con mezzi poco ortodossi. In favore di telecamera fa più volte gesti di discredito nei confronti di un ex interista – un po’ di fanfara mediatica che ne rafforza la posizione legale.

Kjaer – TAYLOR SWIFT
La bionda star ripropone le sue vecchie canzoni vendendole come nuove. E si sa come sono i giovani, hanno soggezione delle star, specie se come Lollo Colombo, le ascoltano fin da quando erano in fasce.

TheoHernandez – Ivana SPAGNA
La bionda star prova a riproporre le sue vecchie canzoni, ma si vede che è un po’ di tempo che non fa la panterona sul palco.

Pobega – PHILIP DICK
Schierato distopicamente da difensore centrale, non riesce a vedere materializzarsi il più visionario dei futuri possibili, un po’ come lo scrittore che lasciò questa valle di lacrime poco prima che l’uscita di Blade Runner gli desse la possibilità di contemplare il futuro (e di arricchirsi per la sceneggiatura).

Reijnders – Ludwig Van BEETHOVEN
Sordo alle sonorissime critiche ricevute per i suoi ultimi Chiari di luna, sale al proscenio e lancia tutta l’orchestra verso la Gioia, vaga eccelsa luce discesa dall’eliso. Eroico nello sbloccare la partita, Pastorale nel trovare i compagni praticamente ovunque.

Loftus-Cheek – Steve BUSCEMI
Sicuramente ci sono dei motivi fisici, ma ultimamente si sta specializzando nella parte di quello strano che nessuno, nel film, sa bene come prendere.

Giroud – ARTHUR CLARKE
Non riesce a tornare al gol a San Siro, ma il suo assist per Okafor (un movimento del piede di prima a fare da sponda con la stessa rapidità di quello per Pulisic a Newcastle) è come il monolite da lui pensato per 2001 Odissea nello Spazio: illumina la nostra civiltà.

Leao – Jamie FOXX
Da quando è tornato vede la porta come Ray Charles, ma quando sulla destra si scatena come Django Unchained, propizia il 2-0 liberandoci dall’ansia e dalla paura del pareggio.

Pulisic – BILLY GIBBONS
Come l’impagabile barbogio degli ZZ Top, gioca una sua partita senza curarsi troppo di quello che pensano o fanno gli altri. Chissà, forse è convinto che prima o poi gli altri del gruppo, come nella band texana, finiranno per somigliare a lui. Potrebbe anche succedere.

Simic – DICK VAN DYKE
Ogni tanto qualcuno sembra aver la capacità di vivere una favola senza fatica: entrare in un quadro appena dipinto, ballare senza sforzo sui tetti della città, prendere un tè sospeso per aria, segnare un gol a San Siro il giorno del debutto, difendere in modo ineccepibile per tutta la partita. Da domani tornerà a spazzare camini nella Primavera, ma oggi, poco ma sicuro, allegro e felice si sveglia al mattin.

Bennacer – Vasili KANDINSKIJ
Entra in un momento in cui nonostante il doppio vantaggio il centrocampo milanista ha smarrito la capacità di creare, e inizia a mettere su tela graziosi scarabocchi la cui poesia astratta confonde gli avversari.

Okafor – JANE AUSTEN
Come la sfortunata scrittrice, fa appena in tempo a fare gol con il suo Orgoglio e pregiudizio, che il Grande Preparatore Atletico Nel Cielo punta il suo dito inclemente.

Bartesaghi – Margaret MEAD
Il suo aspetto da intellettuale lo condanna all’associazione con la nota antropologa, tra l’altro autrice di un libro che ora come ora potrebbe contenere inquietanti affinità con la vita di un giovane calciatore in un Milan che dal punto di vista societario deve ancora sgrezzarsi un pochino: L’adolescente nella società primitiva.

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