IPERMERCATO – Episodio IX: L’ASCESA DI SKYJOVIC

(a cura di Claudio Poggi)

NELLE PUNTATE PRECEDENTI (perché l’Episodio VIII è saltato. Ehi, era agosto anche per noi)

PELLEGRINO
Visto? è arrivato. Ricordate chi ve lo ha detto per primo? No, non noi. Però dai, ve lo abbiamo detto perlomeno per ottantesimi.
Poi ci sono state un po’ di uscite.
Alexis SAELEMEKERS
Il nostro matto belga è passato al Bologna in prestito con diritto di riscatto: lo salutiamo come si saluta un vecchio amico simpatico, di quelli con cui ogni tanto è pure piacevole passarci una serata, ma poi alla lunga, come dire, meglio frequentare gente un po’ sensata.
BALLO-TOURE e ORIGI
Sul proverbiale gong sono partiti anche loro in prestito, volati in Premier rispettivamente al Fulham e al Nottingham Forest. Si spera sia un addio e non arrivederci, ma lo abbiamo già detto molte volte che certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi te li ritrovi ancora tra i piedi. Stanchi della solita metafora musicale? E allora scomodiamo Franco Califano per dire che sì, insomma, non escludiamo il ritorno. Ah, giusto, è una metafora musicale anche quella. Ne troveremo eventualmente una diversa tra nove mesi, ché ormai il calciomercato è alle spalle e le rose, al netto di qualche ulteriore ghiribizzo arabo, non cambieranno più fino a gennaio.
CALDARA
Appunto: chissà che per lui non arrivi qualche offerta milionaria di qualche Al Qualcosa che vuol togliersi uno sfizio.
Lollo COLOMBO
Controriscattato dal Lecce e prestato al Monza, in modo che finita la partita possa tornare a casa in monopattino. E tutto questo succedeva nelle ultime ore del mercato, lasciando il solito allarmante vuoto alle spalle di Olivier GIROUD.

Ed è qui che si è svolta la trattativa che ci ha tenuti col fiato sospeso per quasi una settimana, quella per l’attaccante last minute. Non fatevi ingannare dai nomi buttati lì per raccattare clic, i vari TAREMI, SANABRIA, PAVLIDIS, DAKA e RAFA MIR.
All’Ipermercato di ComunqueMilan sappiamo come è andata davvero, ed ecco in esclusiva la ricostruzione di quelle ore frenetiche.

1 settembre 2023. Mezzogiorno. HOTEL GALLIA
Furlani e Pioli entrano all’Hotel Gallia di Milano, una delle due sedi del calciomercato, quando un’avvenente signorina invita il dirigente rossonero nell’ufficio di Giuntoli.
Pioli: “Giuntoli… Juventus. Quindi, KEAN?”
Furlani: “No, siamo in corsa per Vlahovic”
P.: “VLAHOVIC!”
F.: “Shhht, per carità zitto, se si viene a sapere siamo fregati! Dobbiamo agire di sorpresa, acqua in bocca con tutti”.
P.: “Sarò muto come il VAR in Torino-Inter di due anni fa”.

POCHI MINUTI PIÙ TARDI
Furlani: “Siamo d’accordo su tutto. Io gli ho offerto TONALI”
Pioli: “Ma come, non è del Newcastle? Ci ha pure già giocato! L’ho visto in tv”.
F.: “Mister, mi meraviglio di lei, nel 2023, credere ancora ai media”.
P.: “Ma quindi è ancora nostro? Io a Milanello non l’ho più visto”.
F.: “Ecco perché non potevo accettare l’offerta del Newcastle: un giocatore capace di eludere persino la sorveglianza del proprio allenatore, vale molto più di 80 milioni. Ed è per questo che ora abbiamo in pugno VLAHOVIC! È un giro un po’ complicato. Ma lo sa che, attraverso la cessione di Tonali, noi riusciamo ad avere la metà di ALEX SANDRO, da girare all’Udinese per un quarto di DEULOFEU e tre quarti di SAMARDZIC, con cui… be’ dopo glielo spiego meglio, mi aspetti al bar”.

ALL’IMPROVVISO RIAPPARE FURLANI
Furlani: “Pioli! Venga qua! È fatta”.
Pioli: “È fatta? Dusan Vlahovic?”
F.: “Ma lei era rimasto a Vlahovic? Ma Vlahovic era un nostro falso nueve! Un’operazione di depistaggio. Non è lui il vero obiettivo!”
P.: “MILIK?”
F.: “Ma che… HAALAND”
P.: “HAALAND!”
F.: “Il più grande calciatore norvegese”.
P.: “Fiordi centravanti! L’abbiamo preso?”
F: “Sì! Quasi”.
P: “Quasi? Come quasi?”
F “Mi lasci parlare con una persona”.

UN’ORA DOPO, TRA I CORRIDOI DELL’HOTEL
P.:” Direttore, rieccola finalmente. Quindi, è tutto vero?”
F.: “Stiamo quagliando!”
P.: “Ma… Ne è sicuro?”
F.: “Certo. Si guardi: lei sta quagliando”.
P.: “Non mi ero reso conto – chiedo scusa, mi spiace farlo davanti a tutti, ma è tutto il giorno che…”
F.: “Haaland è nostro per due anni in cambio di Tonali. Si tratta solo di mettere nero su bianco”.
P.: “La cosa più irrilevante, in pratica”.
F.: “Lei resti qui e aspetti: tra poco le darò la conferma finale”.
P.: “Haaland riserva di Giroud! Grazie, grazie direttore!”

PASSANO ALTRI DIECI MINUTI, PRIMA CHE FURLANI ESCA DA UNA STANZA
Pioli: “Allora?”
Furlani: “È fatta”.
P.: “È fatta?”
F.: “Fattissima”.
P. “Senta, i giornalisti mi hanno preso in giro per un anno per le telefonate – quelli della Gazzetta e dal Corriere della Sera mi hanno fatto centinaia di scherzi telefonici spacciandosi per giocatori famosi per poi gridare Amalaaa e mettere giù… Per rifarmi, possiamo dire che ho convinto Haaland con una telefonata? ”
F: “Ma che Haaland? Ma lei è sempre in arretrato?”
P.: “Come, non c’è più Haaland?”
F.: “Ma per carità! Io miro in alto, molto più in alto! Pioli: indovini chi le ho preso”
P.: “Chi?”
F.: “M…”
P.: “M…?”
F.: “Ba…”
P.: “Ba…rbara? C’è mia moglie?”
F.: “M’bap…”
P.: “M’bap…”
F.: “M’BAPPÉ!”

PIOLI SVIENE.

POCO DOPO SI RIPRENDE
Pioli: “Come ha fatto?”
F.: “Attraverso una serie di spostamenti di giocatori in regime di svincolo, sono riuscito ad avere i tre quarti di SMALLING e i sette ottavi di RRAHMANI, più la metà di AGOUMÉ”.
P.: “Agoumé?”
F.: “Sì, nell’affare è entrato anche MAROTTA”.
P.: “Aaah, me lo dovevo immaginare io! Marotta, allora c’è di mezzo… Marotta, diciamo, quattro quinti di San Siro che si trasferisce a Pechino, un carico proveniente dalla Colombia che viene sdoganato in Kazakistan, un tir contenente reni in perfetto stato in partenza per Miami, dove poi Oaktree…”
F. “Ma no, quello sarebbe stato facile. In realtà ieri Marotta ha ottenuto il solito girone fuffa in Champions League, e noi la comproprietà di M’Bappé in cambio di Tonali!”
P.: “Lei è un vero Condor! Che incredibili 3 giorni, anzi, 3 ore!”
F.: “No, 3 anni”.
P.: “In che senso? Va bene che quando ci si diverte non ci si accorge che il tempo passa, ma non mi sembra che siamo qui da così tanto…”
F.: “Sto dicendo che M’Bappè arriva fra 3 anni”.
P.: “Eh??? Tra tre anni? Ma noi Tonali glielo diamo tra tre anni?”
F.: “E no, quello gliel’ho già dato, è già del Newcastle. Caro Pioli, in certe circostanze bisogna saper rischiare! Guardare al futuro!”

UNO SCONSOLATO PIOLI ESCE DALL’HOTEL GALLIA, CON FURLANI CHE CERCA DI RINCUORARLO
Furlani: “Pioli, Pioli, non si scoraggi! Ora che abbiamo fatto l’affare del secolo, risolviamo quest’ultima quisquilia. Vedrà che riusciremo a rinforzare l’attacco anche quest’anno. C’è lo sponsor, gli facciamo cacciare il denaro liquido!”

Pioli: “Scusi ma dov’è Moncada?”
F.: “Sta lavorando in una località segreta, dove nemmeno lui sa di essere, con gente che non può rivelargli la propria identità”.
P.: “Ah. se è così… Però Colombo ha appena preso la bici per andare a Monza, mi avete lasciato solo Giroud, mi avete lasciato…”

F.: “Pioli, guardiamoci negli occhi: se in Portogallo, Inghilterra e Spagna non riusciamo a fare affari, vuol dire che guarderemo anche noi in Italia. Qualche giovane promessa, magari qualche campione. Ce ne sono ancora…”

DA UN TAVOLINO SI ALZA FALI RAMADANI
Ramadani: “Serve aiuto? Modestamente, io l’Italia la tengo in pugno!”
Furlani: “No guardi, non è questo il momento. Stiamo parlando di cose serie”.
Ramadani: “Cose serie? Perché, cosa sto dicendo io? Sto ridendo? Secondo lei sto ridendo io? Io sto quagliando!”
Pioli: “Anche lei? Sembra un problema diffuso, speriamo ci sia un vaccino”.
Ramadani: “Ho certe amicizie in Italia che mi permettono di far quagliare chiunque!”
Furlani: “Lei mi piace. Offerta accettata”.
Ramadani: “Ve lo mando subito, tra due minuti, al massimo due e mezzo sarà a Casa Milan”.
Pioli: “…Ma CHI???”
Ramadani: “L’uomo che cercate. Chiunque”.
E fu così che arrivò Luka JOVIC.

FINE

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