Rifinanziamenti! Bond! Parti terze! Garanzie! Complicato, vero? E mentre i vostri colleghi e amici e compagni di scuola ne discutono da intenditori, perché 1) la finanza è il loro pane 2) leggono tweet di gente che ne sa 3) leggono articoli dei giornalisti italiani (i migliori del mondo), voi non avete chiara la situazione. Ma niente paura! Eccoci! ComunqueMilan è qui apposta.
Non perché ci stiamo capendo granché neanche noi, eh?
Ma perché sapendo di non sapere, abbiamo pensato di aggrapparci a quello che ci sembra più facile e comprensibile. Il resto, ci sfugge come un attaccante, in area, alla marcatura di Abate.
Dunque, tanto per cominciare: il Milan non ha speranze. La società verrà cancellata e tutti i suoi trofei nazionali e internazionali revocati. Il titolo sportivo verrà disperso in una cerimonia al ristorante Giannino – che per l’occasione il Comune di Milano ribattezzerà Alvaro Jardinero Luisito – e tutte le coppe verranno portate a Nyon dove la Uefa le fonderà per fare un monumento a Platini. I giocatori verranno messi all’asta e il ricavato finanzierà Mediaset Premium, mentre Casa Milan verrà acquisita dal Comune di Milano che la riconvertirà in struttura per i giovani ribattezzandola Centro Culturale Ciccio Moriero. Ai tifosi verranno chiusi gli account sui social e confiscati telefoni, computer e tablet: saranno costretti a una vita silenziosa informandosi solo dalla radio (solo Rai) e dagli impeccabili articoli di Massimo Mauro su La Repubblica.
Ok, questo era il Peggiore Scenario Possibile.
Può verificarsi? Vedete voi. Su twitter abbiamo letto di peggio rispetto a quanto sopra ma onestamente ci sembravano profezie un po’ catastrofiste. Ora però passiamo allo Scenario Così Come Appare.
1) L’UEFA vuole sapere chi è il presidente-proprietario del Milan. Non ci contesta debiti, conti in rosso, pagamenti in ritardo che malgrado i titoletti di svariati giornaletti non ci sono mai stati, e con certi procuratori che sappiamo ne avremmo avuto certamente notizia. Ma non solo: nulla viene contestato mai neanche alla precedente proprietà, che a sua volta non ha mai brontolato preoccupata di non rivedere i suoi soldi (toh guarda). Una cosa però l’UEFA l’ha messa in dubbio, questo sì: che l’attuale proprietà del Milan abbia i soldi per rifinanziare un debito contratto con una parte terza, e quindi vuole sapere a che gioco si sta giocando.
2) quello dell’UEFA è un duro colpo all’immagine del Milan e alla sua credibilità internazionale: ci siamo presentati tante volte a Nyon, tante volte i nostri dirigenti hanno sparso ottimismo per arrivare a questo punto, a suon di piano ricavi e introiti dal mercato cinese. Fassone e gli altri del CDA hanno l’obbligo di rispondere di questa cosa, dopo che meno di 3 giorni fa hanno incassato la fiducia totale (a questo punto decisamente goffa) persino della curva Sud.
3) La sensazione è che il generico ammonimento dell’UEFA (“prenderemo provvedimenti!”, ma senza mai specificare quali!) lasci ancora uno spiraglio a questo misterioso Milan, a condizione che si passi ai fatti entro poche settimane. Le chiacchiere di mercato ora come ora consiglieremmo di metterle in stand-by, in compenso questo atteggiamento dell’Uefa potremmo interpretarlo in due modi: a) smascherare il bluff b) accelerare la manovra studiata dai vari pokeristi seduti al tavolo (Elliott il Drago Invisibile, Berlusconi, Fassone e Li, sempre Li, Li nel mezzo. Decidete voi chi tiene più fili) c) tutte e due le precedenti, insieme (…perché se avete la sensazione che l’Uefa sia un’istituzione retta dai Saggi di Atene, noi ve la lasciamo, ma permetteteci di fare un po’ di faccine tipo i politici quando parlano i loro avversari). In fondo se il sig. Elliott è davvero lo squalo che tutti noi pensiamo, dovrebbe intervenire subito per evitare il depauperamento di quello che si aspetta gli cada in mano. In compenso l’esclusione dall’Europa League, extrema ratio in caso di inadempienze finanziarie gravissime, dopo una rapida occhiata ai precedenti, sembrerebbe una sanzione ancora lontana.
Bene, questa è la nostra sensazione. Tenete conto che non ne capiamo niente e in generale siamo qui per scrivere battutine: Quelli Che Ne Sanno sono altri: se ci stiamo sbagliando e decidono di colpire noi per educare…beh, noi – ecco, non venite a rinfacciarcelo.