Campionato finito. Come è tradizione di ComunqueMilan (non è vero, non lo avevamo mai fatto) abbiamo scelto i 10 momenti migliori e i 10 peggiori di questa annata. E li abbiamo mescolati, perché il sentimento per una squadra si impasta di tutte le emozioni più nobili, oh crincio.
(e anche perché raga, se li avessimo separati in due liste, chi se la guardava una pagina solo di coltellate?)
GOOD TIMES, n.10 – 3 agosto 2017
Turno preliminare di Europa League, Milan-Craiova. In una di quelle serate estive milanesi che il global warming rende ogn anno più accattivanti, il tifo milanista constata il suo personale riscaldamento globale: oltre 65mila paganti per conoscere tutte le facce nuove arrivate durante l’estate, e per innamorarsi di nuovo della squadra. La partita finisce 2-0, con gol di una vecchia lenza (Bonaventura) e del ragazzo della Primavera (Cutrone), ma a riempire il cuore è soprattutto San Siro pieno. Incidentalmente, i 2 milioni di incasso sistemano un terzo dello stipendio di Gigio Dollarumma, che se lo guadagna con una bella parata quando il noto Chiunque, venuto da Ovunque, causa un’amnesia difensiva si presenta tutto solo davanti a lui. Ma tanto è una situazione che non si ripeterà più, vero?
BAD TIMES, n.10 – 14 settembre 2017
Dopo una distorsione alla caviglia (un aperitivo, si può dire) Andrea Conti si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Sono sei mesi di stop per uno dei fiori all’occhiello del nostro mercato. “Non sono a rischio i Mondiali”, si premura di scrivere il Corriere dello Sport.
BAD TIMES; n.9 – 23 novembre 2017
Gli juventini non sono affatto, come alcuni ingenerosi pensano, dei buzzurri privi di senso dell’umorismo – perlomeno, 12 milioni di loro lo sono, ma almeno due di loro (quello che sa leggere e quello che sa scrivere) riescono nell’impresa di coniare una gag, che viene prontamente ripetuta dagli altri: si tratta del sarcasmo isterico sullo spostamento degli equilibri, che si affaccia tra battute sullo sciacquarsi la bocca e altre ancora più stilose sulla malattia di un bambino. Ma di fatto, quando il nostro nuovo capitano accompagna in porta con eleganza assoluta una palla innocua nella nostra porta durante la partita di Europa League con l’Austria Vienna (poi vinta 5-1, deogratias) la maggior parte di noi fatica a ricordare una fesseria altrettanto madornale a San Siro, e si chiede esplicitamente se il nostro ex spauracchio non sia ancora al soldo dei malavitosi.
GOOD TIMES, n.9 – 27 novembre 2017
Vincenzo Montella può sorridere: non dovrà più sorridere mentre gli chiedono conto dell’abulia della squadra. In particolare, il tecnico paga una striscia di prestazioni deprimenti a San Siro: dopo il 20 settembre, quando la Spal viene piegata con due #rigoriperilMilan, in due mesi al Tempio vanno in scena tre sconfitte (Roma, Inter, Juventus) e tre preziosi 0-0 contro avversari di prestigio (Genoa, Torino e mettiamoci pure l’AEK). Non che le prime uscite con Gattuso siano molto migliori, però il girone di andata si chiude col Milan undicesimo, quello di ritorno col Milan sesto. Non è bello dirlo, ma ci sentiamo di dire che il suo esonero sia stato una svolta positiva. Pure per lui, che si è fatto un giro nella bella Siviglia.
BAD TIMES, n.8 – 3 dicembre 2017
Il debutto di Ringhio sulla nostra panchina vede il Milan fare un punto in trasferta, e vede il portiere avversario eroe della partita. Peccato dover specificare che quel punto è il primissimo del Benevento in campionato (ne farà altri 20) e che il portiere Brignoli è un eroe per le parate, sì, ma soprattutto per un perentorio colpo di testa che mette la biglia nell’angolo più lontano all’ultimo secondo. In realtà non sarà il punto più basso della stagione, ma dal punto di vista psicologico è una mazzata: cresce la sensazione di tifare per dei completi inetti, guidati da uno sprovveduto, assoldato da incapaci, di proprietà di uno che non esiste.
BAD TIMES, n.7 – 7 dicembre 2017
Reazione d’orgoglio? Ma quale. Per quanto inutile sia la partita – perché la qualificazione matematica ai sedicesimi di Europa League è già portata a casa – il Milan sembra iniziare a compiacersi di quanto sia sprofondando. Il Rijeka già eliminato devasta una squadra smidollata e patetica. E dire che avevamo rispolverato Paletta per l’occasione.
BAD TIMES, n.6 – 17 dicembre 2017
Voi comincerete a domandare: “Ué, deficienti, ma non avevate promesso di darci un po’ di carota insieme al bastone? Qui ci sono solo bad times!” Ok, se questo può consolarvi, il fondo è questo qui. Dopo un incoraggiante ritorno alla vittoria col Bologna, andiamo al Bentegodi ad affrontare una squadra assai più insulsa del generoso Benevento, e che per di più abbiamo giustamente spazzato tre giorni prima in Coppa Italia. Torniamo a casa con tre carrube in saccoccia, depositate nientemeno che da Caracciolo, Kean e Bessa. Dopo il successo l’Hellas inizia persino a coltivare una pallida speranza di rimanere in serie A, e anche questo è inammissibile. Per fortuna rimedieremo al ritorno.
BAD TIMES; n.5 – 23 dicembre 2017
Arriva Natale e tutti sono più buoni – tranne noi, che restiamo buoni a nulla. Dopo un ritiro punitivo, davanti a un San Siro che ormai non si azzarda nemmeno a sperare, veniamo ulteriormente puniti dall’Atalanta di Ilicic e Cristante, che da noi era chiuso da Poli, Muntari e Van Ginkel. Davanti a noi in classifica ci sono sette squadre, e siamo a pari merito con Bologna, Udinese, Torino e Atalanta medesima. Non sappiamo se i cinesi non esistano, ma in questo momento non vorremmo esistere neppure noi.
GOOD TIMES, n.8 – 27 dicembre 2017
Dopo un Natale mestissimo, il calendario ci impone un derby di Coppa Italia contro la bella e simpatica Inde del bello e simpatico Spalletti, che già ci ha battuti in campionato grazie anche a un rigore all’ultimo minuto causato da Rodriguez sul gracile D’Ambrosio mentre un cross volava via imprendibile. Sulla carta non abbiamo speranze – anche perché in porta appare il nostro fatidico terzo portiere, Antonio Donnarumma. E quando arbitro e guardalinee non hanno nulla da ridire per un gol messo a segno con Ranocchia in fuorigioco esagerato, sembriamo definitivamente morti. Ma no! Ecco che il VAR ci resuscita! Ed ecco che la squadra ci crede, e inizia a giocare, e meriterebbe già prima dei supplementari – durante i quali non molla, anzi la piazza con un sontuoso gol del nostro ragazzo. Ed è così che, come spesso ci capita, buttiamo fuori i prescritti da una coppa. Il che spiega perché abbiano festeggiato così tanto il quarto posto.
GOOD TIMES n.7, 25 febbraio 2018
Ma ciao! Come va? Vi ricordate di noi? La barzelletta, il “Povero Diavolo che pena mi fa” (secondo tweet più diffuso in Italia dopo “Bonucci shposta gli ecuilipri buahaha faccinacherideconlelacrime ugh burp”)? Ebbene, ora siamo la squadra che tutti hanno paura di incontrare. Perchè qualcosa con quel derby è cambiato, la squadra si è accesa. In campionato ne abbiamo vinte 5 su 6, non perdiamo più nemmeno quando ci potrebbe persino stare (tipo in Coppitalia con la Lazzzie a San Siro nella semifinale di andata), e perché quando andiamo a giocare all’Olimpico con la Roma, quasi non le facciamo vedere palla e la battiamo due a zero- E per di più, tenetevi forte, con un cucchiajo di Davidino Calabria proprio a casa di Mastro Pupone Totti. Il derby di ritorno è in programma sette giorni dopo, il 4 marzo: vincendo andremmo a 4 punti dagli stolti e dalla zona Champions, da 16 che erano. Loro sono atterriti, e tutto questo è OLTREMODO bello.
(fine prima parte)