BPM (Beats Per Matches) – Rennes-Milan ovvero INSTRUMENTAL

(di Max Bondino)

L’inno dell’Europa League non ha un testo. Non è neanche male, musicalmente. Ci sono epicità e crescendo, ingredienti fondamentali in qualunque “anthem” e poi tante vocali. Moltissime “O” a dir il vero, con l’acca finale. Tipo due italiani che litigano al semaforo scaricandosi addosso a vicenda tutti i problemi del traffico. Ma con stile. Oddio, non è che quello della Champions racconti meraviglie ma a buttar lì un’idea, ci han provato. Le strumentali hanno però il grande vantaggio di lasciare ancora più libera l’interpretazione e in un momento in cui l’AC Milan appare abbastanza indecifrabile a parole, forse, conviene usarne qualcuna.

“Flat Beat – Mr Oizo”

È un loop. Leao che prende palla, si invola e trova modi sempre nuovi per lasciarci lì, come Flat Eric, a ballare isterici e serafici, inermi anche di fronte alle emozioni. Tre occasioni assurde in otto minuti. Esisterà, un giorno (speriamo lontano), un Milan senza Rafa e sarà molto triste ma è innegabile che “saper tirare in porta” sia diventato un problema gigantesco, specie per uno che riesce ad arrivarci con la sua facilità. Ne divoriamo uno in apertura, un altro dopo cinque minuti e quando a Bennacer bastava un tocco per mandarlo in porta da solo, di nuovo, un errore grossolano regala la ripartenza al Rennes che trova immediatamente il goal da fuori con Bourigeaud, sassata nell’angolino basso.

Nel primo quarto d’ora ci sono un numero di occasioni che, quest’anno, non abbiamo visto in partite intere, se ne divora una anche Pulisic in piena area (trovato da Theo Hernandez) che liscia clamorosamente il più classico dei rigori in movimento.

“Bromance – Tim Berg (Avicii)”

Tradito da Christian, Theo decide di cambiare partner e al minuto 22, il cross teso, di prima (su imbeccata di Reijnders) è in grado di disegnare occhi a cuore anche sul volto del più macho fra voi. La testa puntuale di Jovic fa il resto, è subito pareggio e torniamo in forte intimità affettiva con l’AC Milan.

“Star Wars Theme/Cantina Band – Meco”

Dura poco, però. Perché la nostra difesa, quest’anno, è un po’ come la cantina di Mos Eisley su Tatooine. C’è gente strana, impegnata in ogni tipo di malaffare. Così, rischiamo la pelle già al 26esimo con un altro gran tiro di Bourigeaud e un minuto dopo, lasciando una palla assurda in mezzo all’area che Kalimuendo calcia forte ma centrale, Mike alza d’istinto sulla traversa. Il Rennes, spinto dal proprio pubblico ci prova ma seriamente, una squadra poco più assennata della nostra ne avrebbe messi quattro in contropiede. Gli spazi assurdi che ci hanno lasciato, non si vedono neppure nei videogame.

“Everything is wrong – Moby”

Doveva esser una serata easy, di controllo e divertimento e invece, è tutto sbagliato. Come l’ennesima occasione per Rafa in apertura di ripresa (forse la più grave), ancora una volta solo davanti al portiere smette di usare l’istinto che usa nei dribbling e al momento del tiro dà retta alla ragione che, si sa, tende a riflettere sempre un po’ troppo ed è per questo che ha spesso torto. Forse ce l’ha anche l’arbitro quando concede al Rennes un rigore per un “non-intervento” di Kjaer all’ingresso dell’area. Ancora Bourigeaud dal dischetto a trasformare.
L’Europa League è un po’ una sorta di dopo lavoro ferroviario per professionisti. È una partita senza logica alcuna, vissuta su strappi ed entusiasmi random, giocate bellissime ed altre improbabili. Il Goal di Leao che pareggia il conto al 58esimo ne è un po’ la sintesi. Solita capacità travolgente (grazie all’istinto di cui sopra) di portarsi a spasso chiunque, azione in solitaria, ingresso in area e dribbling su Omari che cade, si scontra con Mandanda, la palla resta un attimo fra loro per poi decidere di carambolare oltre e ad un passo dalla linea, tornare sui piedi di Rafa che appoggia dentro.

“Kind of Blue – Miles Davis”

Nessuno in campo esulta granché. A dimostrare che quel brividino di disagio non circola solo fra noi tifosi. A rattristarci non è l’ennesimo rigore contro in arrivo (braccio di Jovic involontario su colpo di testa di Kalimuendo) ma l’atteggiamento. Bourigeaud lo trasforma e confeziona la tripletta da raccontare ai nipotini al minuto 67. Non mi è piaciuto vedere la mia squadra perdere tempo già dopo venti minuti ed aveva poco senso pure dopo, accettare l’idea di una sconfitta (seppur “utile”) non è mai bello. Abbiamo fatto cinque goal fra andata e ritorno e dobbiamo vivere gli ultimi venti minuti come se la qualificazione fosse ancora da giocare.

“Popcorn – Hot Butter”

“A noi piace che la qualificazione sia ancora in bilico”. Si è sentito anche questo in una delle più imbarazzanti telecronache Sky di sempre. Se la sono goduta come Michael Jackson al cinema nel meme di Thriller, all’idea. È un tema che prima o poi andrebbe trattato un po’ più a fondo, perché inizia ad esser grottesco il modo in cui viene raccontato il Milan dai media, capaci di schierarsi a favore di ogni singolo avversario di turno. In Coppa, poi, contro una squadra straniera è stato un vero capolavoro.

“Do the Hustle – Van Mc Coy”

Inizia la vera Europa League, adesso. Forse sarà il caso di trovare qualche parola, qualche piccola idea, per quanto belle, le strumentali a volte hanno bisogno di qualcosa in più per funzionare, anche un semplice slogan. C’mon AC Milan, Do The Hustle! Proviamo a ballare anche noi.

 

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