Milan-Atalanta 1-1: le Pagelle Che Non Lo Erano

Vedendo altre partite e altre squadre abbiamo imparato che quando un giocatore simula dopo un colpo subito in area, il VAR lo irride sdegnoso e non dà rigore. Sicché, il giocatore dell’Atalanta che ha riscosso il credito di Gasperini e della sua banda di falegnami NON può aver simulato: è stato realmente colpito in faccia. Ma dove, esattamente? Le immagini, ovviamente taroccate dai Poteri Forti (cioè noi) non lo hanno chiarito. La fronte? Il mento? Le narici? Le palpebre? A furia di cercare parti della faccia, ce le siamo trovate tra le mani – con tutta la faccia – dopo l’ennesimo rigore subito, e abbiamo deciso di fare buona faccia a cattivo gioco, usandole per le nostre Pagelle Senza Voti.

Maignan – BOCCA
Quelle pochissime volte che tirano, i nerazzurri mirano sempre lì, alla sua bocca. Lo fa anche Koopmeiners, al centesimo rigore che gli tira contro. Lui però abbocca, e si butta invece di star fermo in mezzo alla porta. Gli avversari, disponendo di una casistica ricchissima di rigori da lui subiti, sanno che non lo fa mai, così va a finire che entra anche questo. Nel mese di marzo, dicono le proiezioni del Financial Times, subiremo da cinque a nove rigori: per confondere almeno uno degli avversari potrebbe provare questa mossa Kansas City di non far nessuna mossa, e pararla col sorriso. Letteralmente.
Florenzi – GUANCE
Come difensore, il suo avversario in teoria sarebbe il Nostro Grande Rimpianto Belga, ma non lo si vede mai (tenta una sortita una volta sola, quando Pulisic davanti a lui scivola). Come esterno di spinta, fatica a trovare lo spazio per il cross o per l’imbeccata perché gli atalantini rapidamente lo ricoprono come una peluria diffusa. Che barba.
Thiaw – ORECCHIE
Quando il suo nome è stato annunciato nella formazione titolare gli saranno fischiate parecchio, tutto un fischiettare come in una colonna sonora di Ennio Morricone. Non sembra ancora sicurissimo ma di sicuro nessun avversario di giornata lo sfida sulla velocità; quando entra Scamacca per affrontarlo sulla fisicità la sua squadra ha deciso di barricarsi e tenersi stretta questo punticino trovato per miracolo alla faccia nostra, sulla faccia loro.
Gabbia – SOPRACCIGLIA
Nonostante l’aria inespressiva tipica dei saggissimi, gioca con gli occhi estremamente aperti e le sopracciglia estremamente alzate come un rapace vigile e pronto ad avventarsi su qualsiasi cosa si muova. Pressoché impeccabile dietro, prova anche a dare una mano in avanti ma il suo tentativo di tiro da fuori non scomoda paragoni con Mihajlovic.
Theo Hernandez – ZIGOMI
Dà carattere, dà l’espressione al volto della nostra partita: copre con autorevolezza in difesa, e davanti cerca di assistere più che può il socio Leao. Prova qualche tiro da fuori – in genere di rimbalzo, su respinte della difesa – e tenta anche qualche strappo personale, partendo a zig-zag (…qui doveva esserci la battuta demente sugli ZIGomi ma credeteci, ci avremmo rimesso la faccia), ma viene quasi sempre abbattuto a centrocampo dagli avversari: Orsato, straziato e con una canzone triste dentro al cuore, ammonisce tre di loro.
Bennacer – TEMPIE
Partita un po’ anomala, in cui a parte un quasi-assist a Calabria non usa del tutto la testa, lasciando quasi sempre le incombenze di ragionatore ad Adli. Tanto che Pioli rinuncia a lui per Musah e il suo dinamismo nell’ultimo quarto d’ora. Come si suol dire, chi ha tempie non aspetti tempie.
Adli – FRONTE
Irriconoscibile rispetto al giocatore incompiuto sul quale più volte abbiamo titubato. Gli è mancato solo il tiro (magari su rigore) per definirsi anche lui il miglior regista del mondo, visto che ultimamente va di moda. Purtroppo l’Atalanta non lascia spazi per sventagliate in avanti; in compenso nel primo tempo si rende protagonista di chiusure difensive importanti (su tutte una su un tiro di Koopmeiners e un’altra, simbolica, a fine primo tempo sul rigenerato principino belga) da stropicciarsi la fronte.
Loftus-Cheek – MASCELLA
Non lucidissimo, onestamente, ma volitivo: abbastanza bene a centrocampo, per quantità e a volte anche in velocità, ma i suoi tentativi di tiro sono tutti molto faticosi, sia di testa che di piede; il migliore è una mina che potrebbe sfigurare per sempre Carnesecchi, se non fosse rapido a portarsi le mani a protezione del volto.
Giroud – NASO
Il gol di sette giorni fa al Monza dimostra che il fiuto del gol c’è sempre – il problema è che in mezzo all’area se n’è sentito raramente l’odore. Si sbatte per fare sponde e aiutare la squadra, e questo porta all’episodio cruciale della partita: va sul pallone nella nostra area per colpirlo col piede, Holm si butta a casaccio sul suo piede con il fianco, e vola lautaresco. A noi sembra Holm che va a colpire Giroud ma pazienza, ridete pure di noi, un giorno verremo rivalutati come Van Gogh.
Leao – OCCHI
Si prende subito l’ovazione per il gol abbagliante (due uomini saltati tra i quali Scalvini che tenta di svellergli una tibia alla Hateboer) e tiroagiro veloce e potente. Dopo di che, cerca per novanta minuti di mandare in porta i compagni, perché gli atalantini gli tengono gli occhi addosso – certo, mai quanto Orsato. Quando riceve palla, il suo sguardo vaga ovunque nella speranza di trovare un movimento, uno spazio; se Pulisic mettesse in rete il suo lancio, salirebbe ulteriormente nella classifica degli assist. Purtroppo il suo sguardo verso Orsato lo fa invece salire nella classifica dei cartellini gialli, ed entrerà in zona-diffida. Che tenga gli occhi aperti.
Pulisic – MENTO
Tantissimo movi-mento (…e va bene, scusate. Era un innocente divertim… Ok, basta). In avanti, e anche indietro, dove ogni tanto si inciucchisce (concede una insperata palla-gol al duo CDK-Koopmeiners, sventata da Adli). In avanti, ha la nostra opportunità migliore del secondo tempo, ma dopo un controllo in corsa mette il pallone fuori di poco toccando di collo esterno. Sarebbe stato un gran gol, con un coefficiente di difficoltà molto alto, ma qualcuno prova del risenti-mento.
Calabria – DENTI
Entra forse per tutelare Florenzi (diffidato, e con Orsato basta uno sguardo). Anche se non possiamo dire che sia incisivo nella manovra, probabilmente mette quel po’ di grinta che nel secondo tempo induce definitivamente l’Atalanta a barricarsi mourinhescamente nella propria trequarti. Ottimo il suo tiro su invito di Bennacer, ma Carnesecchi stasera ha deciso di candidarsi per la porta della Nazionale. Ahaha, povero illuso.
Musah – CIGLIA
Prova a sbattersi, ma non serve a incantare i vigilantes di Gasperini.
Okafor – RUGHE D’ESPRESSIONE
Pochissimi minuti, che suscitano qualche piccola perplessità, e non possiamo che associargli la parte della faccia sulla quale è stato colpito Holm: rughe che non ci sono ancora. Ma presto le avrà, anche grazie a tutte le espressioni di stima che i milanisti di tutto il mondo gli stanno rivolgendo.

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