BPM (Beats Per Matches): Empoli-Milan 0-3 ovvero ABSOLUTE BEGINNERS

(di Max Bondino)

Nonostante abbiano costretto John Lennon, ancora una volta, ad orari massacranti nelle caffetterie, nei discount e in ogni sala d’aspetto che si rispetti (se siete rapper emergenti, questa è in saldo), beh…War is not over ma le feste di Natale, sì. Per ogni milanista è stato un periodo frugale ma onesto, rassicurato finalmente da regali utili come il passaggio ai quarti di Coppa Italia, svecchiata, in campo, da nipotini esordienti che un po’ invidi, lì, sfacciati, a ricordarti perché, tempo fa, bastava così poco per entusiasmarti. Non suscitano certo la mia invidia, invece, i professionisti dei “nuovi inizi”, l’unico mestiere che, nella prima settimana dell’anno, supera in numero, quello dei dj. Insomma, meno “new begins” e più “beginners”, potrebbe esser lì, il segreto.

“I’ve nothing much to offer
There’s nothing much to take
I’m an absolute beginner
But I’m absolutely sane”

Nel momento in cui la stagione sembrava offrire sempre meno, abbiamo riscoperto che gioia e passione sono sentimenti meravigliosamente ingenui ed abitano piuttosto distanti dalla ragione o dall’esperienza, come raccontava David Bowie, l’amore è decisamente più “assoluto” quando devi scoprire come funziona. Così, l’AC Milan, con mezza rosa dal fisioterapista, riparte da Empoli con quella che è, probabilmente, la panchina più giovane di sempre: The Absolute Beginners.

Servono dieci minuti a Leao per ridisegnare ancora una volta la giocata che oggi ci appare normale come uno stop di petto ma che un giorno (speriamo lontano), ci mancherà terribilmente. L’apertura di Reijnders lo mette sul suo binario e lui, accelera, lasciando la mancia di un metro al suo avverario col primo scatto, palla rasoterra nel mezzo per Loftus che, in corsa, apre il piatto nell’angolino. È 1-0.

“There’s no reason
To feel all the hard times
To lay down the hard lines
It’s absolutely true”

L’allenatore dell’Empoli si complimenta addirittura con Pioli per la bellezza dell’azione: gesto rivoluzionario nel mondo sclerotico in cui galleggiamo, kudos to Mr Andreazzoli.
Ci sentiamo un po’ più leggeri (ma mai tranquilli) perché il Milan sembra essersi scrollato di dosso un po’ di pesanti angosce, più libero di testa o forse solo consapevole del suo ruolo, vincere senza psicodrammi partite come questa. Dopo venti minuti di controllo impreziositi da un coast to coast di Theo Hernandez (sempre più preciso nel nuovo ruolo da centrale), arriva il raddoppio. Su un tentativo di rovesciata di Loftus Cheek, l’empolese Maleh interviene in area come dovesse stoppare una tripla di LeBron allo Staples Center, rigore solare anche senza VAR. Giroud torna sul dischetto e scrive 0-2 in grassetto lasciando le sue iniziali in bella vista sotto la traversa. Noi, vedendolo finalmente esultare di nuovo, ci aggiungiamo a fianco il più classico dei cuoricini trafitto da una freccia.

L’ultimo quarto d’ora, oltre a mostrare un Pulisic in giornata buona, si porta via Florenzi. Dopo quasi due settimane senza infortuni, avete il coraggio di lamentarvi? Su! Esordisce Alex Jimenez che ci aveva già rubato l’occhio in Coppa Italia e poi con quel cognome un po’ da “Winning Eleven” (o PES, se siete arrivati dopo), per noi è già un titolare.

“As long as you’re still smiling
There’s nothing more I need”

In vantaggio di due, la ripresa inizia col sorriso anche grazie ai tentativi di Loftus al minuto 53 con una gran conclusione da fuori e un colpo di testa di Pulisic al 61esimo (su cross di Rafa), il loro portiere “miracoleggia” d’istinto sopra la traversa. Lasciamo, colpevolmente, un po’ di spazio e l’Empoli potrebbe approfittarne in un paio di situazioni ma fortunatamente Mike Maignan gioca con noi e la loro imprecisione sottoporta racconta bene la posizione in classifica che occupano.

Il giro di sostituzioni nel finale ci porta, con estrema naturalezza a schierare contemporaneamente Jimenez, Bartesaghi e Chaka Traorè (oltre al figliol prodigo Gabbia, anche lui un po’ “beginner” inside, a modo suo). La sublimazione di una giornata di campionato finalmente serena, arriva all’88esimo quando Pulisic conduce un contropiede dal limite della nostra area alla loro con rara eleganza, l’accompagna proprio Chaka Traorè che, alla fine del viaggio riceve palla e di prima la tocca nell’angolino basso. Tutto bellissimo, come l’intervista rilasciata dopo il suo primo in goal in Coppa, discreta settimana per il suo Instagram.

“As long as we’re together
The rest can go to hell
I absolutely love you
But we’re absolute beginners”

Forse avevamo bisogno proprio di questo, di un po’ di spensieratezza giovanile per ritrovare compattezza, vale per la squadra come per la tifoseria. Entusiasmarsi per le novità, fare nostre nuove storie in cui credere.
In un altro anno di Milan, un altro anno col Milan.

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