O CAPITANO

 
Sta succedendo una cosa interessante. Avete presente il film L’attimo fuggente? Magari vi fa schifo, retorico, sentimentale, forse da giovani vi era piaciuto ma poi crescendo avete capito come va il mondo, ok, ci sta. Però seguiteci, qui: avete presente, se l’avete visto – spoiler alert – una sua scena molto famosa?
Perché ecco, sta succedendo che alcuni giocatori del Milan stanno salutando Paolo Maldini. Voi penserete: normale. Mmh. Pensateci meglio.
È il 2023, ogni piccola immagine sui social assume un milione di significati, ogni pensiero un po’ inconsueto può suscitare polemiche a raffica, e ogni social media manager consiglierebbe estrema prudenza in una situazione come quella creatasi tra la società acMilan e Paolo Maldini.
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Nonostante questo, ci sono giocatori attualmente sotto contratto con il Milan, alcuni dei quali guadagnerebbero molto di più altrove ma ORA sono al Milan anche perché nel Milan c’era Maldini (…se avete esaurito le battute su Adli possiamo proseguire, grazie) – giocatori, dicevamo, che lo stanno salutando. E non solo: Tomori ha messo una lacrima. Mike Maignan e Leao hanno inserito un piccolo, visibile indizio della loro perplessità nel suo post. Non contrarietà: perplessità. È il minimo che possano fare delle persone intelligenti e grate, per quanto professionisti strapagati eccetera.
Per noi la cosa si fermerebbe lì.
Ma molta gente sui social o in tv o nei podcast si è indignata: loro pensino a giocare, non a pensare. Qualcuno ha commentato: ecco perché non sono in finale di Champions: perché sono immaturi. Chissà, forse è vero, Maignan e Tonali e Leao non sono da Milan, chi lo sa, siamo noi che ci sbagliamo.
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Ma tutto questo non vi ricorda un po’ quella scena de L’attimo fuggente? Sì, la scena in cui il professore interpretato da Robin Williams se ne deve andare dal college, ma alcuni suoi studenti, anche alcuni abbastanza duri di comprendonio, decidono che vale la pena rendergli omaggio anche sfidando l’ira del preside. O capitano, mio capitano. Non tutti salgono sul banco, ricorderete. E forse, come tante persone che sui social sono irritatissime da questo comportamento, pensate anche voi che è un comportamento immaturo, che dei professionisti non fanno così.
È un punto di vista.
Un altro punto di vista, se permettete la brutale franchezza, è che c’è soprattutto una categoria che non si comporterebbe così irrispettosamente verso il nuovo padrone…
I servi.
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Ora, se voi pensate che i nostri ragazzi abbiano fatto malissimo anche solo ad alzare impercettibilmente la testa verso il capitano che se ne va, beh, d’accordo, è un vostro punto di vista, e noi lo dobbiamo rispettare.
Ma se volete giocatori che siano perfettamente in linea con la dirigenza, qualunque cosa succeda, ebbene allora forse abbiamo il vostro uomo.
Giorgio Chiellini.
Chi non ama Giorgio Chiellini? Idolatrato dai telecronisti Rai, Chiellini italiano simpatico che fa le linguacce agli stranieri, poi li strattona o li sgomita senza farsi espellere, oppure si butta per terra fingendosi morente, chi non fischierebbe a suo favore? Solo arbitri con un bidone della spazzatura al posto del cuore. Chiellini supercapitano simpaticone della nazionalona del bellissimo ct Mancini, capitan Chiellini che dà una mano alla sua dirigenza nel fare le porcate – lo punirebbero solo dirigenti del calcio italiano che non hanno coscienza dell’importanza di un brand, o tifosi avversari che non lo amano solo per invidia, perché chi non ama Giorgio Chiellini?
Scusate, dobbiamo ammetterlo: noi.
E un altro è Paolo Maldini. Come del resto dimostra una delle foto più milaniste di sempre, forse sapete a quale ci riferiamo.
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Quindi, ora tagliamo corto col sentimentalismo (che in fondo non ha niente a che fare col calcio, giusto?). Viva il Milan, viva Gerry Cardinale, viva Furlani, viva la società e tutto quello che farà per il Milan, viva i grandissimi colpi di mercato che ora ci aspettiamo DA SUBITO, il salto di qualità invocato dalla curva sud.
E tuttavia, rispettando il vostro rispetto per chi mette i soldi, ma anche senza mancare di rispetto a chi comanda, ai presidi e ai padroni, noi eterni stupidotti immaturi di ComunqueMilan in questo momento, con un gesto retorico e sentimentale, adesso noi il nostro saltino lo facciamo sul nostro piccolo banco come alcuni dei nostri compagni di scuola. E sì, dicendo proprio…
O capitano, mio capitano.

Una risposta a “O CAPITANO”

  1. Pensatela come volete, pensieri tecnici e aziendali ma questo è semplicemente il miglior commento letto fino ad adesso

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