La festa del papà! E come non dedicare le nostre Pagelle Senza Voti a dei genitori cospicui? Beh, meno male che non era la festa della mamma.
Donnarumma – PADRE PIO
Non fa miracoli, e non ce ne vogliano i fedeli, ma in fondo è meglio così.
Partita decente, caspita. Peccato quei piedi da falegnameria – che comunque non hanno fatto i danni causati in tempi recenti dalle sue mani. Anzi, bisogna dire che è condannato a fare danni involontariamente, come quando anticipa (stranamente) Laxalt e viene ammonito per questo. Un po’ come quando il babbo di Pinocchio va dal giudice per denunciare un furto, e questo decide di mettere in prigione lui.
Paletta – HOMER SIMPSON
Zapata – DARTH VADER
Inizialmente tutti tremano solo a vederlo – invece poi si scopre che è buono, veh!, e che passa con nonchalance dalla difesa all’attacco, dal lato oscuro al lato bonaccione della forza.
Vangioni – FILIPPO DI EDIMBURGO
Torna in campo, e si torna a vincere: non escludiamo che sia l’impiastro più fortunato in circolazione.
Bertolacci – PADRE DI AMLETO
Ancora prima che tutto cominci, è già fuori causa.
Locatelli – MICK JAGGER
L’interpretazione del ruolo forse non persuade proprio tuttituttitutti, ma l’espressione “Si dà da fare” è certamente appropriata.
Kucka – ABRAMO
Mati Fernandez – WALTER WHITE
Tutti pensano sia uno sfigato, invece si rivela inventivo quanto letale.
Ocampos – OZZY OSBOURNE
Non sempre comprensibile, ma a tratti incontenibile.
Deulofeu – SILVIO BERLUSCONI
Brillantissimo eccetera, ma davanti alla porta gli manca – oh, andiamo, è una battuta talmente ovvia, la farebbe pure Gene Gnocchi.
Lapadula – DON VITO CORLEONE
Offre a Mati un pallone che non si può rifiutare.
Pasalic – IL PADRE DI MARCO de LA SOLITUDINE di Laura Pausini
Interviene per dare consigli monotoni. Un giorno forse lo capiremo.
Antonelli – APOLLO
In quanto padre di Apelle, ovvero l’inventore di un utile gadget in pelle di pollo misteriosamente popolare in certi ambienti ittici, passa alla Storia – benché, qualcuno osserverà, in modo un pochino marginale.