Milan-Empoli 1-0: le Pagelle Che Non Lo Erano

Si è parlato molto di Parigi in questa settimana, ci avete fatto caso? È successo per motivi di varissima natura: per esempio, gli sforzi della diplomazia francese di ottenere una tregua nella guerra in Ucraina, oppure la curiosa invasione di pecore sugli Champs-Elysées – e poi perché il giocatore che ci sta trascinando in questo momento è di Parigi. Sì, Bakayoko viene dalla Ville Lumière, ed è anche per rendergli omaggio che le Pagelle Senza Voti di Milan-Empoli sono dedicate alla capitale francese e ad alcune delle tante cose che la rendono unica. E cominciamo con quella famosa opera d’arte di un italiano, che sicuramente vi è venuta in mente per prima.
Maignan – AMORE E PSICHE di Antonio Canova
Il primo tempo è certamente Amore – ma nel secondo tempo deve volare su Luperto, poi sul calcio d’angolo malvagio di Bajrami, e infine sulle palle alte con cui l’Empoli cerca di minare la nostra fragilissima Psiche.
Calabria – LA DÉFENSE
Quando sale, pasticcione (grand gâteau), ma perentorio quando c’è da chiudere, tamponare, recuperare palla: non è mai stato così baluardo – ne siamo sbaluarditi. Sì, anche noi speravamo in una battuta migliore, ma certe volte bisogna accontentarsi e portare a casa il risultato, giusto?
Tomori – CAFÉ PROCOPE
La sua superiorità sugli attaccanti avversari è tale che potrebbe tenerli a bada seduto, parlando con Balzac, Hugo o Verlaine – cosa che non accade solamente perché è sabato sera, e quei tre degenerati sono andati a rimorchiare.
Kalulu – LA LIBERTÀ CHE GUIDA IL POPOLO di Eugène Delacroix
Si mette alla testa della cittadinanza e la conduce in testa alla classifica di questo campionato liberticida: mette dentro la boccia con estrema precisione e difende impeccabilmente: ormai il popolo rossonero lo stima come è giusto stimare una donna nuda con una bandiera.
Florenzi – LA SENNA
Scorre animoso sulla fascia, trasportando palloni come bateaux mouches; ha anche una buona opportunità quando Leao lo serve con un colpo di tacco in area, ma il sinistro lo tradisce.
Bennacer – LA SORBONA
Gioca una partita enciclopedica tra un’area e l’altra, con pedate piene di sapienza. È in forma anche fisica, e forse il contributo più importante di Kessié alla scienza in questo momento è quello di fargli da assistente quando sale in cattedra. Potrebbe persino aumentare il suo prestigio accademico se a Milanello si mettesse ogni giorno per un’ora a tirare da fuori: è una laurea che non dovrebbe mancargli.
Tonali – LE BANLIEUE
Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio, per farsi coraggio, si ripete: “Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene”. Poi, vedendo il secondo piano, dice: “Ehi! Faccio ricorso!” – e il Collegio di Garanzia del Coni concorda, e insomma, probabilmente il tipo non cadrà mai, e intanto la vita nei quartieri malfamati del campo è tutta risse, scontri, confronti a muso duro ai limiti della legalità: Sandrino gioca pochi palloni puliti, ma lotta per tutta la partita per la supremazia sul territorio.
Kessié – LE DÉJEUNER SUR L’HERBE di Édouard Manet
Qualcuno rimane scandalizzato dalla sua partita, ma a noi sembra semplicemente un momento di relax con gli amici sull’erba di San Siro.
Messias – IL PENSATORE di Auguste Rodin
Sembra giocare preoccupatissimo e pensoso: Pioli gli chiede di essere un tipo di giocatore che non è, per attitudine fisica e per propensione. Una forza magnetica lo attira verso una zona più accentrata, da dove esala due tiri in fotocopia. Quando esce, Calabria sembra tirare un sospiro di sollievo – finché non vede Saelemaekers che lo sostituisce.
Leao – Centre POMPIDOU
La sua partita è una mostra d’arte contemporanea non sempre comprensibile. Bisticcia spesso col pallone, poi fanno pace e partono insieme verso la porta – sono ragazzi, bisogna capirli.
Giroud – LA BASTILLE
È ingabbiato per bene dalla difesa dell’Empoli: non c’è pallone su cui gli concedano più di dieci centimetri. Cerca di liberarsi per ottanta minuti, durante i quali mette in difficoltà Vicario solo con un colpo di testa, anche se ci prova di continuo.
BrahimDiaz – CARLA BRUNI
Una presenza eterea e soave, che qualcuno ritiene fuori posto. Però si segnala per un recupero eroico a centrocampo al 90°. Verranno momenti migliori, e possibilmente senza incidere dischi.
Saelemaekers – CRAZY HORSE
Il suo ingresso, come il licenzioso locale, è una promessa di sesso che non viene mantenuta: pressa forsennatamente gli avversari ma ogni tanto, per sbaglio, anche i compagni – è un cavallo pazzo, ma noi ostinatamente crediamo possa essere imbrigliato.
Ibrahimovic – DISNEYLAND
Ci fa tornare tutti bambini, e ci riavvicina ai nostri sogni. Quello del secondo tempo non è nemmeno troppo elaborato: ci basterebbe un tiro in porta.
Rebic – JARDIN DU LUXEMBOURG
Si alza dalla panchina, fa quattro passi in jardin come un gentilhomme, per poi tornare a sedersi sulla panchina, e dare da mangiare agli oiseaux – o per mangiarli lui, a seconda di come si è svegliato.
Krunic – CIMITERO PÈRE-LACHAISE
Pioli lo manda in campo quando vuole uccidere la partita, e sotterrare psicologicamente gli avversari. Ma anche noi, solo vedendolo, ci sentiamo pervasi da una sensazione di pace eterna.

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