Ultimamente in casa nostra non siamo stati benissimo, anzi abbiamo perso ben tre partite a San Siro. Fortunatamente abbiamo messo la testa fuori, perché un lockdown ci farebbe perdere un po’ troppi punti. Eppure, se c’è un settore che prospera a causa della quarantena planetaria è quello dei social network, e non a caso un nuovo protagonista, il piccolo Clubhouse è apparso sulla scena, perché la rosa dev’essere competitiva. Ecco quindi che i protagonisti delle nostre Pagelle Senza Voti sono i social più famosi e usati, perlomeno in Italia o in Europa… Siamo ancora in Europa, vero? Noi.
Donnarumma – PINTEREST
Una bacheca di scatti che lo ritraggono plastico mentre vola, scivola, si tuffa, salta, rotola, ci salva la vita. Dopo un po’ si smette di commentare, si mettono solo cuori.
Calabria – SAHARARARA O COME CAVOLO SI CHIAMAVA
C’è stato un tempo in cui gli si dichiarava il proprio amore di nascosto per paura di essere bullizzati – ora non è più necessario: da tempo gli mandiamo le nostre foto nudi. Lui nel contempo non ha più nessuna timidezza: non appena ne ha l’occasione, manda un DM al portiere. Come tutti noi ha imparato che prendere pali, aiuta a crescere.
Romagnoli – TWITTER
Torna a fare il vecchio brontolone della difesa, e risponde con efficacia a chi lo accusa di avere caratteri limitati. Interessante il fatto che sempre più spesso vada allo scontro fisico con gli avversari come era già capitato martedì sera con un sant’uomo pieno di generosa bontà celeste, salvifica nonché umanitaria. E nonostante questo non viene ammonito – come se, come i twittardi più cruenti, avesse scoperto che anche inneggiare a qualche genocidio comporta un temporaneo buffetto.
Tomori – CLUBHOUSE
È la grande novità del momento, e decisamente si fa sentire; a qualcuno sono bastati due articoli e un paio di collaudi per convincersi che sarà la nostra app per i prossimi dieci anni. Sarebbe molto interessante ma non corriamo troppo. Dobbiamo ancora vedere, per esempio, se spingendosi avanti è capace di farci sdraiare qualcuno.
TheoHernandez – TIKTOK
Vistoso ed esuberante all’inizio, poi – non giriamoci attorno – irritante. Challenge e balletti bambocceschi al momento di passare, e giravolte compiaciute in uscita dalla nostra area (nel primo tempo) oppure nella nostra metà campo (nel secondo) che finiscono per procurare due occasioni sulle quali il Bologna si avventa come un adulto che stalkera una ragazzina ingenua. E questo è l’unico caso in cui siamo inclini a dare la colpa alla ragazzina.
Tonali – MEETIC
Anche con tutte le attenuanti ad attenuare, più lo guardiamo da vicino e meno ci sembra sexy di quanto non lo fosse in foto. Non gioca una brutta partita, ma abbiamo ben altre fantasie.
Kessié – REDDIT
Pieno di contenuti, adulto, multidisciplinare, dà tutte le risposte di cui abbiamo bisogno, con autorevolezza e profondità (…ovviamente sono tutte cose che abbiamo sentito dire – ma devono essere vere, e la controprova è il fatto che chi scrive si ritrova a frequentare quegli altri social più deficienti).
Saelemaekers – SNAPCHAT
Appare e scompare dalla partita a flash continui, abbastanza efficaci sul momento – però stranamente non sapremmo citare un’immagine di lui che ci è rimasta impressa. D’altronde gli viene chiesto di giocare un po’ più lontano dalla porta e coprire dietro, visto che siamo un po’ spavaldi in avanti. La buona notizia è che non si fa bannare.
Leao – INSTAGRAM
Quando è in questa versione mette d’accordo tutti come il più glamour dei social. Procura il primo rigore direttamente, il secondo pescando Ibrahimovic in area, ma in generale è protagonista di storie veloci che diventano rapidamente virali. A metà secondo tempo inizia a mettere un po’ troppi filtri tra sé e la rete, e Pioli coglie l’occasione per provare una delle nuove app che gli hanno regalato.
Ibrahimovic – FACEBOOK
Il patriarca aveva gli occhi di tutti puntati addosso, e di solito non chiede di meglio. Resta al centro del mondo socialrossonero, anche se a ben guardare non gliene va dritta una: Skorupski e Soumaoro lo impaninano quando ha quasi superato il portiere, poi sbaglia un rigore, poi il portiere si esalta su due conclusioni ravvicinate, poi mette Calabria in condizioni di segnare di testa ma non c’è verso, poi la palla gli è sottratta con le mani da Soumaoro – che per di più, suona terribilmente come la traduzione italiana di “donkey”. Condivide il successo della squadra, ma sappiamo tutti che come a Zuckerberg, il film non gli è piaciuto.
Rebic – LINKEDIN
Vede l’opportunità di business e ci si fionda: la fede nello Zlatanismo è luce per le nostre anime, ma freddezza e calcolo portano la pagnotta per le nostre pance.
Bennacer – TUMBLR
Oh, un’immagine di tanto tempo fa che avevamo quasi dimenticato: come abbiamo potuto? Ci fa sembrare anche più intelligenti.
Krunic – GOOGLE +
Un qualche senso deve pur averlo.
Mandzukic – RADIO RADICALE
Naturalmente è appena arrivato ed è presto per valutare il suo inserimento, ma in queste partite iniziali sembra soprattutto un ricordo un po’ come il social network di un’altra epoca, che a intervalli regolari permetteva ai suoi utenti di insultare e insultarsi felici e senza rischiare niente, facendo fare qualche milioncino ai suoi inventori. Peccato non averlo avuto proprio nella partita in cui avrebbe davvero potuto fornire un servizio utile ai cittadini, o quanto meno pronunciare insulti che nessuno avrebbe messo in discussione.