Molti di voi – i più arguti, o i più animalisti almeno – si saranno di certo accorti che in casa rossonera è scattata una moda particolare, da qualche mese a questa parte: ad ogni nuovo acquisto viene associato un felino, accompagnato dall’hashtag #ReadyToUnleash (letteralmente “pronto a scatenarsi”), che ha a che fare col lato selvaggio e fiero dei nostri. Insomma, si spera che presentandoli come predatori in campo si comportino da tali, cacciando in gruppo, vincendo, e sicuramente evitando l’acqua – perché stando ai tifosi delle altre squadre, non facciamo che tuffarci, dev’essere vero, anche se giureremmo di averlo sempre visto fare ad altri animali.
Tutto questo è partito da Ibrahimovic (e probabilmente già intuite quale felino gli è stato associato) ed è proseguito poi con gli altri. In alcuni casi è facile capire l’associazione, in altri un po’ meno. Di seguito, ho provato a raccogliere tutte le associazioni, provando a scoprire quale felino si nasconde dietro ai nuovi acquisti – espressione non solo figurata ma anche letterale, guardando le immagini.
Zlatan Ibrahimovic – Leone
Inutile dire che ad Ibra è stato associato il Leone, la guida, il faro, il re della foresta (anche se in realtà vive nella savana) (ci hanno sempre mentito, da piccoli). Insomma, qui pochi dubbi: il grande felino si riconosce in maniera evidente, nonostante l’imponente stazza di Ibra lo copra, in parte. Ma la somiglianza è tale che bastava anche solo guardare lo svedese. A parte i capelli. Un leone col codino sarebbe inguardabile.
Brahim Diaz – Ghepardo
Pure qui andiamo abbastanza sul sicuro, anche perché chi cura l’immagine del Milan si è impegnato a trovare anche corrispondenze con le caratteristiche tecniche dei singoli. Brahim Diaz è un sinuoso ghepardo, altro animale della savana il cui punto forte sono i dribbling ubriacanti in velocità (anche 130 km orari!). Tra l’altro, è uno dei felini più leggeri – tra i 60 e i 70 kg da adulto, quindi è quello che aspettiamo che Brahim pesi tra qualche anno – ed è alto 90 cm circa. Perfetto!
Sandro Tonali – Giaguaro
E qui le cose già si fanno più difficili. Ma il giaguaro, diffuso in Centro e in Sud America, è il terzo felino più grande al mondo (dopo leone e tigre) e il suo nome significa “che uccide con un balzo”. Non è specificato però che poi viene puntualmente ammonito dall’arbitro della giungla – come sempre dalla parte delle zebre (in America non ci sono, ok) (ma un po’ di fantasia, suvvia). In ogni caso Francesca Vitale, in basso a destra, approva.
Ah, ma che bella lince che è il nostro Ciprian! Associazione bellissima, quasi poetica, con un animale strettamente imparentato col gatto, che per definizione è la bestia più associata a chi gioca con i guanti. Insomma, l’accostamento ci sembra molto azzeccato e anche qui facciamo un applauso al grafico del Milan, che come minimo avrà preso una laurea in zoologia nel frattempo.
Ante Rebic – Leopardo nebuloso
Allora, qui è veramente tosta e possiamo anche parlarne; però, ecco, qualcuno su Reddit ha tirato fuori questo felino così particolare che non me la sono sentita di non dargli credito. Da non confondere con il nebuloso Leonardo, il leopardo nebuloso è un felino di medie dimensioni che vive nel sud-est asiatico: non è molto grande, ma in proporzione ha dei denti importanti (come quelli di una tigre, più o meno). Pare sia bravo ad arrampicarsi sugli alberi, e Rebic ha una passione per i boschi. Insomma, tutto torna.
Jens Petter Hauge – Leopardo dell’Amur
Per Hauge mi sono messo proprio a cercare articoli con foto di leopardi e alla fine credo di aver trovato l’accostamento – se così non fosse, resterei molto deluso. Quello dietro al norvegese sembra proprio un leopardo dell’Amur, chiamato anche leopardo della Manciuria, un grande felino che credo non abbia mai visto la Norvegia neanche in fotografia. Non so perché sia stato adottato questo animale per Hauge, ma insomma, se pensate di essere più bravi del tizio che ha fatto tutto questo lavoro immenso, mandate un curriculum al Milan.
Diogo Dalot – Caracal
Quello associato a Dalot sembra proprio un Caracal, felino che non ha niente a che fare con le famose terme romane (il nostro Diogopoco invece, già di più). Diffuso soprattutto in Africa, è un animale notturno e per questo forse dovremmo schierare Dalot soprattutto negli incontri serali, perché potrebbe esaltarsi. Pare che il suo peggior nemico sia il leopardo, quindi se dovessimo vederlo litigare con qualcuno dei nostri sapremmo perché.
Soualiho Meité – Leopardo
Ecco, abbiamo trovato subito colui che litigherà presto con Dalot: il felino dietro Meité sembra un leopardo comune, di quelli diffusi in Africa e in Asia Sud Orientale. In passato era conosciuto come “pardo”, ma speriamo comunque che a Meité non venga in mente di lasciarci da un giorno all’altro per andare a condurre Tiki Taka. Come vedete, un’altra centrocampista, Dominika Čonč non è rimasta indifferente – eppure la sapevamo già impegnata.
Mario Mandzukic – Tigre
Insomma, avevamo già il leone, potevamo farci mancare la tigre? Forse l’acquisto di Mario Mandzukic era in programma già questa estate, da lì la scelta di attendere nell’accostare a qualcuno il secondo felino più grande del mondo. Il dualismo con Ibra quindi c’è sia nel mondo animale che sul campo, dove i due potrebbero alternarsi, oppure giocare insieme, perché no. Due grandi felini insieme in attacco, e a quel punto Pioli può farsi crescere il mullet come Joe Exotic.
Fikayo Tomori – Puma
Il nostro sponsor sarà stato sicuramente contento di vedere l’accostamento con il nuovo giocatore del Milan: a Tomori, originario del Canada, è stato assegnato il puma, felino presente in tutta America e anche sulle nostre maglie, da un paio d’anni. Qualche tempo fa ha fatto il giro del mondo il video di un tizio che era andato a correre e si è imbattuto in un puma che lo ha cominciato ad inseguire: ecco, speriamo che Tomori faccia lo stesso col pallone. En passant, guardate chi ha messo un like, in basso: è il nostro micione Krunic.
In conclusione, ormai c’è più attesa sui felini che sugli acquisti: consigliamo per le prossime volte di mettere in primo piano gli animali e sullo sfondo i giocatori. Tanto quelli sappiamo già come si chiamano
(Leonardo Mazzeo)