Calciomercato finito, elezioni di Mattarella finite, Sanremo finito – in attesa di San Valentino, cosa riempirà i social nei prossimi giorni? Beh, pare che ci sia un’Olimpiade, ovviamente su neve tarocca. E visto che si svolge nel Paese dei nostri avversari di ieri, non potevamo esimerci dallo stilare Pagelle Senza Voti ispirate dagli sport dei giochi invernali.
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Maignan – FREESTYLE
Nel primo tempo, invece dell’A.C. Milan siamo l’A.C. Maignan, o poco più. Prende tutto quello che può in tutti i modi possibili – l’unico tiro che lo buca è quello dolorosamente perfetto di Perisic. Ma per il resto, dà spettacolo e convince i compagni a resistere – hasta Maignana.
Calabria – SLALOM SPECIALE
Perisic è obiettivamente in serata, e cerca di tenerlo al cancelletto più che può: il suo tempo intermedio non è dei migliori. Quando il loro allenatore decide di risparmiare il croato per la Coppa Italia (si sa che ci tiene), inizia a lanciarsi tra i paletti nerazzurri fino al momento glorioso in cui serve a Giroud il pallone che taglia il traguardo.
Kalulu – SLITTINO
Sbanda pericolosamente sul calcio d’angolo che manda in vantaggio gli avversari, poi riprende slancio e riesce a contenere di volta in volta Dzeko e Lautaro, che sono brutti clienti oltre che brutti a vedersi.
Romagnoli – SCI DI FONDO
TheoHernandez – HOCKEY SU GHIACCIO
Fin dal primo minuto lui e Dumfries si prendono a spallate e urtoni contro la balaustra, e se avessero anche i bastoni inizierebbero a darseli nei denti. Nel primo tempo è Theo a soffrire, ma nel secondo cresce sensibilmente e il puzzente nerazzurro va in difficoltà – tuttavia alla fine riesce, malgrado un record olimpionico di spinte e trattenute, a far espellere il nostro uscendone senza un cartellino.
Bennacer – PATTINAGGIO ARTISTICO
Nel primo tempo è la esile pattinatrice che si fa sollevare da Tonali mentre l’orchestra suona un gramissimo Lago dei cigni. Nel secondo tempo gli mettono su Flashdance e inizia infoiato a fare doppi axel in difesa. Gravato di un cartellino giallo (il meno meritato tra i suoi falli) viene tolto prima che sbatta il sedere per terra.
Tonali – BIATHLON
La sua partita è tutto un faticare e sparare (da fuori), a testa bassa, per tenere su un centrocampo che si scioglie appena gli interisti alzano la temperatura. Fino all’apparizione di Giroud, è l’unico milanista in partita davanti a Maignan, e anche l’unico nel primo tempo a scaldare le mani a Handanovic.
Saelemaekers – HALF PIPE
Ci tocca deludere quanti seguono ComunqueMilan persuasi di una vena umoristica elegante – ma qui gli autori hanno programmato uno sketch sul gioco di parole “Half pipe – Mezza pippa”. Ne soffriamo moltissimo ma siamo professionisti e la mettiamo in scena lo stesso, però avendo un debole per lui continuiamo ad aspettare un salto di qualità tipo quegli scardinati con lo snowboard.
Kessié – EQUITAZIONE: DRESSAGE
Con la sua uscita, la squadra inizia faticosamente a trovare un bandolo nella matassa – o quanto meno, a sospettare che un bandolo esista. Sembra proprio proiettato verso l’estate, verso attività che non hanno a che fare con l’inverno, e giochi diversi da quelli dei compagni. Visti i soldi che è convinto di valere, gli consigliamo di investire parte di quelli che guadagnerà in questa disciplina: sportivamente non è un granché, ma ai benestanti suscita il brivido del potere su creature più educate di loro. Noi, nel caso, sapremo eleggere un altro Presidente.
Giroud – SUPER G
Jean Pierre Papin, che sapeva il fatto suo in merito, spiegava che un attaccante non è come un difensore o un centrocampista: se non lo vedi, non significa che sia fuori dalla contesa. Sta giocando una sua partita coi difensori, cercando di capire come fregarli. A volte ci vuole tutta una partita, anche se ha una certa età e diversi tifosi vorrebbero vederlo seduto con un plaid sulle ginocchia. Olivier Giroud rimane Clark Kent per tre quarti del film, ma diventa Super G nel momento in cui i nostri avversari fanno l’errore di specchiarsi e trovarsi belli (anche questo, un errore grave): Primo gol in scivolata, misto di fiuto e reattività, dopo aver recuperato dal campione Sanchez il pallone a centrocampo, unendo fisicità e intuizione. Secondo gol, controllo e girata veloce, con tecnica e senso della porta. Sicuramente i due strapotenti fenomeni dell’attacco nerazzurro, da colleghi, avranno apprezzato.
Leao – BIG AIR
Era il nostro giocatore più atteso e temuto dagli avversari, ma gli scagnozzi di Trimone Inzaghi gli negano lo spazio per respirare e lo disperdono come una nuvola. Solo verso la fine del primo tempo riesce a emettere un paio di sbuffi, tra l’altro non in velocità ma a battaglioni schierati davanti all’area. Però grazie anche all’attenzione dedicata a lui sulla fascia, sfondiamo per vie centrali – wow, che emozioni dimenticate, vero?
Messias – BOB
Non nel senso dello sport dove due o quattro persone si scaraventano a rotta di collo nella competizione, ma nel senso del compianto Bob Marley, e il suo presobenismo solare e sciamannato. Waiting in vain una giocata da Messia, saliamo comunque sul carro di quelli che dicono che Pioli l’ha vinta coi cambi. Anche se hanno tutti l’aria un po’ sballata e poco lucida, chi siamo noi per discutere? Jammin’!
BrahimDiaz – SKELETON
Entra e subito gli avversari lo sbatacchiano come il fuscello che è. E tuttavia, al momento giusto scivola via ai cingolati nerazzurri, per il tiro che cambia la nostra partita.
Krunic – CURLING
Il momento in cui non si scherza più è quello in cui Pioli lancia il campo il suo pentolone di pietra: Rade entra e come i tizi con gli scopettoni, fa scivolare la palla verso la metà campo interista invece che nella nostra, preservando la nostra difesa dagli assalti. Dire che ha messo la partita in ghiaccio sarebbe troppo, però ci ha spalmato su un po’ di gelato alla banana.