L’Hashtag – #ilmilanpeggiore?

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Il 5-4-0. Alex per Menez. Niang titolare perché per ora non c’è uno sciagurato che se lo accolli. Il 37% del possesso palla contro il rinomato tiki-taka del Torino di Vives, Gazzi e Maksimovic. Il top player del mercato di gennaio tenuto in panchina a fare la muffa come lo yogurt magro che poi abbiamo smesso di fare la dieta e non ci serve più. L’assurdo di non avere neanche l’ombra di un piano-B da attuare nella malaugurata ipotesi che si prenda il pareggio; poi il pareggio lo prendiamo, e tutto ciò che esce dalla bocca del nostro giovane mister è il rantolo del “Quanto manca?” rivolto alla panchina. E viene in mente che il principale schema di Inzaghi da giuocatore (cit.) era lo scappare convulso verso la bandierina del corner per guadagnare secondi, e magari ci fossimo arrivati a Torino, vicino alla bandierina: invece zero calci d’angolo (e come lo sfruttiamo, Gianni Vio?).

Non può esserci analisi tecnica o tattica su uno sfacelo del genere, non può essere presa sul serio una squadra in cui per oltre mezz’ora il suo giocatore più avanzato pascola cinque metri dietro la linea di metà campo. A meno di un’ora dalla fine dell’avvilente Torino-Milan abbiamo lanciato l’instant poll sulla nostra pagina Facebook: si tratta del peggior Milan che abbiate mai visto? Tantissime risposte di tutte le età, dai catastrofisti hic et nunc agli ottimisti che si spingevano a rievocare i disastri del Sacchi-bis e persino del nefasto 1981-82. Lo sconforto per il livello infimo della prestazione era tale che quasi nessuno ha notato ciò che era pur sempre un fatto, per quanto sconcertante: cioé un punto strappato in trasferta dopo aver giocato in 10, per oltre metà partita, in casa di una squadra certamente più scarsa di noi, ma che l’anno scorso si è piazzata meglio di noi e quest’anno in casa ha bloccato sul pareggio anche Inter e Fiorentina, ha battuto il Genoa e stava quasi sgraffignando un punto allo Juventus Stadium. Vuol dire che c’è speranza, che non ci accontentiamo di “muovere la classifica” e di misurare col bilancino i punti di distacco dal terzo posto, non ci pensiamo neanche a fare la corsa sull’avvilente Milan tardo-allegriano, non li leggiamo neanche gli articoli gazzettoni che rilanciano di gran carriera la candidatura di Bonera a titolare su questa o quella fascia. Quest’Hashtag è dedicato a voi, a noi che continuiamo a pretendere un mercato da Milan, una rosa da Milan, una dirigenza da Milan, e non ci rassegniamo all’idea che, continuando così, tra qualche anno l’espressione “da Milan” rischia di significare proprio quello che rappresenta attualmente. Non molliamo, non molleremo.

Una risposta a “L’Hashtag – #ilmilanpeggiore?”

  1. La cosa che più mi fà riflettere e sorridere, è che Inzaghi mette in campo una squadra dove lui stesso non giocherebbe…

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