Juventus-Milan 1-1: le Pagelle Senza Voti

Qualcuno penserà: ma non è che voi per trovare l’argomento delle Pagelle Senza Voti vi aggrappate alla prima notizia sconclusionata che vi appare? Il vostro sospetto ci offende – il che non toglie che sia giustificatissimo: però vorremmo vedere voi, bisogna pagellare ogni tre giorni, si corre da San Siro ad Anfield Road ai bassifondi di Torino, abbiamo altra scelta? E poi sappiamo di unire l’utile al dilettevole informandovi che le 37 nuove emoji di cui disporremo a partire dal 2022 non sono state scelte da tre adolescenti tra un balletto di TikTok e l’altro ma da un’organizzazione che fa questo di mestiere, l’Unicode Consortium – ha sede in California e ha anche tre dipendenti. E noi tutti dipendiamo da loro per comunicare i nostri sentimenti a colpi di faccine, per cui ecco alcune di quelle nuove. Non sapevamo come usare quella dell’Uomo Incinto, ma è chiaro che è stata pensata per fare un po’ di clickbait sui social, e l’abbiamo usata assolutamente allo stesso modo.
Maignan
Questa è la mano di Alo, o mano di Miriam, o mano di Fatima, è la mano di un sacco di gente sicuramente santissima, e ci scusiamo per la nostra superficialità ma ci teniamo a dire che non dipende dall’essere degli occidentali imperialisti nostalgici, no, è che siamo ignoranti caprini bovidi. Comunque, è una mano blu con dentro un occhio, e tanto basta, è la sintesi della sua partita: mette santamente la mano ovunque può, e sul loro gol, non può.
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Romagnoli
Come questo corallo (che abbiamo identificato solo perché il giornale ci ha assicurato che è un corallo), ogni volta che sembra in pericolo, stavolta grazie a un detrito particolarmente grosso e schifoso che ammorba tutto il nostro ecosistema ma viene intervistato in continuazione, va a costituire una barriera corallina anche piuttosto bella da vedere – e quelli avevano Morata, Dybala e poi Chiesa e Kean – insomma, abbiamo visto reparti d’attacco peggiori. A partire dai nostri.
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Kjaer
Continiuamo a prendercela col nostro staff medico – non fraintendeteci, noi siamo i primi a sospettare che a Milanello si conducano esperimenti su cavie umane. Ma nel suo caso, è frustrante sapere che è fatto di fluorite o apatite, cioè a metà della scala di Rosiwal, quella che misura la durezza dei materiali con lo sclerometro, e non sappiamo cosa sia ma non ci sovviene strumento più adatto.
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Tomori
Quando entriamo in emergenza, la sua partita si mette in discesa: si riposiziona e inizia a divertirsi come in un parco giochi, ridendo dei bambini bulli che si buttano su di lui. Comunque, ci chiediamo chi abbia fatto pressioni per mettere lo scivolo tra le emoticon – ma è anche vero che già che c’erano potevano farci scivolare un bambino con la faccia di Cuadrado.
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Theo Hernandez
Lascia scoperto il nostro nido in occasione del gol, e Allegri manda ripetutamente i simulatori professionisti della Scuola Nedved a puntarlo. Si riprende nel secondo tempo – di qui il nido pieno. In generale, non capiamo bene come useremo questa emoji nella vita di tutti i giorni, quindi stiamo andando per tentativi, non chiedeteci di più.
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Kessié
Presidente, ora che hanno messo questa faccina, ti tocca giocare come ai vecchi tempi. E a proposito, quel saluto rispettoso lo vorremmo vedere fare anche al tuo procuratore davanti a Maldini. Con Massara invece usa il nido vuoto e nido pieno, magari sa cosa farne.
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Tonali
Certo che ci stiamo sciogliendo un po’, voi no? Poi, è anche ovvio che trovandosi davanti a un titano del calcio come Locatelli cerchi umilmente di imparare qualcosa, naturalmente non sarà mai più volte Pallone d’Oro come lui, però ci sembra che abbia giocato benino, dai. Un po’ ingenuo quando Dybala lo picchia e poi lo spinge: è chiaro che in una situazione del genere il servo col fischietto è costretto ad ammonirlo – per fortuna Dybala non gli ha anche sputato in faccia, altrimenti saremmo rimasti in dieci.
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Saelemaekers
Vorremmo chiarire a chi ci sta leggendo per la prima volta che normalmente in queste pagelle Salsaemerengue viene sempre elogiato, anche quando non gioca (“Ah, se c’era Saelemaekers!”). Per cui, il nostro verdetto è che abbia voluto trollarci. Voleva vedere se per una volta lo sgridavamo per la sua prestazione. Ebbene, no. Non ti daremo da mangiare, trollone di un belga – quindi rassegnati e torna a giocare come le prime tre di campionato, grazie.
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Rebic
Il nostro psicopatico preferito lotta, gioca, corre, rientra, riparte, buca nuovamente (LOL) il suo caro amico Szczwxzeszmnzxzy, e già che c’è tratta Bonucci e Chiellini come i clown che sono. E come ci esalta quando esulta.
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Brahim Diaz
Sinceramente ci sembravano tre reni, però no, sono fagioli, e del resto come farne a meno nella vita social, di un tris di fagioli da mandare agli amici. Fatica nel primo tempo, poi al rientro in campo inizia a trovare i compagni e a sciorinare giocate piccanti come fagioli di Spagna.
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Leao
Per la prima volta quest’anno ci sembra quello dell’anno scorso, sembra svagato (e quindi, discoteca) (ci eravate arrivati?). Ricordiamo un suo tiro decente e forse Rebic avrebbe potuto servirlo al centro a fine partita – ma a parte questi due momenti non riesce a fare la cosa che doveva fare cioè far soffrire la Vecchia sul suo fianco destro – forse avrebbe dovuto cantare una delle sue canzoni.
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Kalulu
Chissà quanti di noi avrebbero pensato di schierarlo contro i gobbi, chissà quanti avrebbero immaginato di vederlo tra i migliori in campo. Porta a casa il calcio d’angolo da cui nasce il pareggio, e sfiora il gol della vittoria nel finale. Se quel pallone fosse entrato, non avremmo visto motivo per non piazzare la sua statua in piazza Duomo a Milano al posto di quella che ritrae un tipo di Torino.
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Bennacer
La batteria ci sembra ancora un po’ scarica, però un po’ meno dell’ultima prova (che non è stata molto tempo fa, e non è stata contro una squadra qualsiasi): perde un po’ di palloni ma lega il centrocampo meglio di Kessié e ha il buon senso di capire che in questo momento conviene allacciare i morsetti a Tonali.
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Florenzi
A tratti, qualcosa si comincia a vedere: col suo ingresso la mediana malavitosa inizia ad andare sotto dal punto di vista dinamico, e a questo aggiunge due ottime folate in avanti a fine partita.
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Daniel Maldini
Ovviamente il ritornello dice che entra in campo solo per il nome sulla carta d’identità. Che comunque, potrebbe essere un buon motivo: forse sentendo quel cognome, Chiellini ha temuto di essere di nuovo sollevato da terra – e non da una corrente d’aria, come gli capita spessissimo.

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