Nella settimana in cui è comparsa una caparra e sono scomparsi gli investitori, non potevamo esimerci dal dedicare le nostre Pagelle Senza Voti ai più grandi prestigiatori e illusionisti di sempre. Ora il closing c’è – ora non c’è più.
Gioca il jolly con nonchalance sulla botta di Birsa, ma non può farcela con lo scorretto Sicario che lo fredda dal dischetto.
De Sciglio – URI GELLER
Così come il mitico ciarlatano non ha mai piegato un cucchiaio in vita sua, anche lui fatica a piegare il pallone alla sua volontà; tuttavia trova chi cade ai suoi piedi con facilità. Ahinoi, in area.
Romagnoli – HENRY GONDORFF
Dopo qualche momento difficile (specie a inizio partita) si ripiglia al momento giusto come l’artista della stangata realmente esistito e interpretato da Paul Newman nel film intitolato, mmh, vediamo – ah, sì: La Stangata. Il cui tema, se avete qualche anno sulle spalle, vi sarà familiare anche perché veniva spesso intonato dalla curva Sud. Prima che diventassero più bravi con la matematica che non con il canto.
Zapata – Il cane HAS FIDANKEN
Per una volta interpreta la partita in modo statico e non fluttuante, rimanendosene in difesa: deve aver deciso che è lo spettacolo che deve girare attorno a lui.
Vangioni – RAUL CREMONA/MAGO ORONZO
La gente ride ma forse trascurando l’inaspettata ipotesi che qualche numero lo sappia fare davvero.
Locatelli – TONY BINARELLI
Non altamente carismatico, però visibilmente più abile di qualche collega-rivale. O forse no, visto che quello riesce diabolicamente a farlo sparire dalla pubblica ribalta.
Sosa – DYNAMO
Privo di carisma, ma si rivela in grado di mandare avanti quello spettacolo a tutti gli effetti illusorio che è il centrocampo del Milan.
Si fa presto a dire che è un impostore: qualcuno ci spieghi per quale motivo, allora, rimaniamo per delle ore a guardarlo sgomenti, con le mani bloccate. In preghiera, beninteso.
Suso – MAGO ALEXANDER
Tolto di mezzo da un infortunio, un po’ come il mentalista caduto in disgrazia per una accusa di atti osceni che – oh, ironia – a quanto pare non aveva nulla di reale. E onestamente, anche Susino non è che faccia vedere niente di eccitante fino all’uscita.
Deulofeu – DAVID COPPERFIELD
Bacca – SILVAN
Tutti si chiedono: “Come ci riesce?” Non si sa se a scatenare l’incredulità siano i suoi trucchi o i suoi capelli, così come nel caso di Bacca non è chiaro se lo stupore sia per i giochi di prestigio che riesce a fare col pallone, o per come fa sparire le reti che sembrano già fatte. Una cosa è certa: dopo esser stato accusato di essere invisibile e non toccare mai palla, mai come contro il Chievo è spuntato nelle azioni di attacco del Milan, come un coniglio da un cappello.
Gli riesce una magia e nemmeno se lo sa spiegare: mentre si barcamena senza serie intenzioni in area, il suo piede viene toccato da una forza misteriosa e il pallone rotola verso un mondo migliore – uno nel quale vinciamo con due gol di scarto. DUE! Non chiamate il CICAP, è successo davvero. No, avete ragione, è impossibile.
Lapadula – HOUDINI
Riesce finalmente ad aprire i lucchetti che lo incatenavano alla panchina. Incredibile! Come avrà fatto?