Terapia di gruppo – NAPOLI

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NEMICI AMATISSIMI (di Giuseppe Pastore)
Milan-Napoli, partita speciale. Io milanista e mio fratello napoletano, da piccoli erano sfide epocali e sentitissime, che iniziavano da giorni e giorni prima, roba che al confronto i derby Roma-Lazio sono scampagnate di Pasquetta. Ricordo un 1-5 al San Paolo con quaterna di Van Basten nel giorno del mio ottavo compleanno, un 5-0 crudele del 1992 con i gol che comparivano uno alla volta in sovraimpressione a Domenica In, poi un 1-1 beffardissimo nel gennaio 1995 con un gollonzo di Cannavaro da fuori area (!) a due minuti dalla fine con annessi e connessi sberleffi e cachinni del fratellùn. Col tempo il Napoli mi è diventato più tollerabile, pur tornando nella black list a ogni piangineria e lamentineria (cfr. l’intervento del sempre ottimo Gabriele Battaglia qui sotto), ma da bambino lo odiavo e ricordo che l’anno della storica (e disastrosa) retrocessione in B, 1997-98, ne risi crudelmente per mesi e mesi, assaporando la sensazione domenica dopo domenica, goleada dopo goleada, ignorando la sofferenza altrui. Ma la verità è – con tutto il male che si può dire di loro – che senza Napoli e San Paolo non può veramente esserci serie A.

VUACCAESSE (di Vito Samueltron Nanna)

“5 gennaio 1992. Milan – Napoli 5 – 0.” Esordiva così Carlo Pellegatti in una videocassetta intitolata Milan 10 e lode. Le 10 partite più belle dell’era Berlusconi – Capello. Ero piccolissimo e guardavo questa cassetta a casa dei miei cugini di secondo grado. Gli stessi cugini che anni prima mi regalarono un poster di Gullit convertendomi definitivamente al Milan. Proprio io figlio di interista con tanto di completo originale (quelli tipo lana) dell’Inter fine anni ’80. La videocassetta dicevo. C’erano solo 5 partite. Le altre 5 non le ho mai trovate. In nessun cassetto di nessun mobile di nessuno dei miei cugini. Ma quel Milan-Napoli mi rimase impresso. “È la prima partita di Rijkaard senza baffi” specifica Pellegatti. Segna Maldini dopo 30 secondi. Il Milan gioca a memoria. Donadoni che attacca sulla destra, un secondo dopo era in difesa a fare il terzino aggiunto. A fine primo tempo tutto lo stadio era in piedi ad applaudire il Milan. Un Milan che dettava legge, poco da dire. Capello teneva la tensione alta per tutti i 90 minuti. Van Basten serve una palla meravigliosa per un esterno di Rijkaard che “attraversa la difesa del Napoli come Mosè nel Mar Rosso”…Pellegatti rulez! “Eh avrà perso i baffi ma non avrà certo perso la classe.”
Come si fa a non essere romantici.

VITTIMISMO (di Gabriele Battaglia)
Non ci posso fare niente, io non li trovo simpatici. Chiagn’ e fuott’, vittimismo dispensato addirittura in anticipo, salvo poi farti il gesto dell’ombrello se gli gira bene, la monetina di Alemao e Lo Bello mandato a giustiziarci, salvo poi dire che noi siamo il potere e loro gli umiliati e offesi che ogni tanto insorgono. Per me il Napoli simboleggia un po’ tutto ciò che dell’Italia mi sono finalmente lasciato alle spalle. Ovviamente però quando giocano con l’inter hanno ragione loro: il sud che insorge, poveri contro ricchi, la giustizia divina e Mmaradona ch’emmegl’e Pelè.

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