Peluso, fresco nazionale ambito anche dalla Juve? Oppure Antonelli, terzino “di prospettiva” frenato in questi anni da tanti infortuni? Invece no, il buon vecchio giovane Antonini, che quest’anno ha addirittura una concorrenza dimezzata rispetto alla scorsa stagione essendo deceduto Zambrotta, e dunque si candida a un autorevole en plein di presenze sulla fascia che fu di Schnellinger, Maldera e Paolo Maldini (Ingroia, invece di rompere le palle a Napolitano e andartene in Guatemala, sali a Milano e indaga su questo).
Nella miglior tradizione padronale, la colpa è naturalmente del solito immigrato maghrebino che ruba la maglia del Milan ai terzini sinistri italiani: Djamel Mesbah alla fine non è andato al Palermo, probabilmente l’unica società di serie A che ha fatto un mercato più burletta del nostro (e questo chiarisce probabilmente le dinamiche del clamoroso colpo-Nocerino dell’anno scorso, dal rosanero al rossonero per 500 mila euro: niente di losco, è solo il vecchio Zampa che si era bevuto il cervello).
Con buona pace di Galliani, che dopo l’acquisto di Giannino De Jong ha parlato apertamente di scudetto e con eleganza tipicamente brianzola ha depositato la scimmia sulle spalle del povero yes-man Allegri, i mercati si valutano nell’arco dei tre mesi e non degli ultimi tre giorni. Perché Bojan col 22 – dopo un’estate trascorsa vanamente a inseguire il fantasma di Kakà, del quale ci è ignota la sorte – suona come una presa in giro. Perché non possiamo dimenticare che sono stati misteriosamente vestiti di rossonero autentici subumani come Traoré e Constant, che quantomeno speriamo di non vedere più in campo dopo i surreali venti minuti finali di domenica. Perché, dopo settimane passate a raccontare le magnifiche sorti e progressive di Acerbi e Zapata, ci ritroviamo con Yepes e Bonera titolari. E infine perché c’è Montolivo, che sarà anche arrivato a zero e sarà anche titolare della Nazionale, ma è pur sempre Montolivo.
Poi, intendiamoci, lo sappiamo che le vacche sono magrissime e lo conferma l’operazione malinconica della fintamente rampante Fiorentina che riporta in viola Luca Toni, una gallianata in piena regola che a noi milanisti ricorda i mesti ritorni all’ovile di Simone e Shevchenko. E siamo persino convinti che De Jong, ufficialmente pagato appena 3,5 milioni, sia un ottimo affare qualità/prezzo. Dunque andiamo avanti, assumiamo come placebo un girone di Champions discretamente morbido e un livello di serie A decisamente basso, e procediamo partita dopo partita. Nonostante tutto, orgogliosi come un Antonini.
Poteva andar peggio.
Potevamo prenderlo NOI, Toni.
Mister Allegri: “Il Milan ha fatto un ottimo mercato e in questo ringrazio il Presidente che nonostante la situazione economica ha fatto ancora una volta tanto per la squadra e Galliani è stato bravo ad andare a prendere i giocatori. Domani ci vorrà pazienza, bisognerà giocare meglio tecnicamente e credo che la squadra lo farà.”
Nemmeno la propaganda nazifascista raccontava pomposa balle così gigantesche.