“O Zico o Austria”, recitava tanti anni fa un famoso striscione con cui Udine reclamava il suo posto nel calcio che conta, oppure nell’Europa che conta pochino – ma funziona. La voglia di rinunciare ai benefici legislativi e finanziari ottenuti come Regione a Statuto Speciale per diventare il non si sa quanto ben accetto meridione dello stato mitteleuropeo è sempre stata forte nella cittadina friulana, sempre molto agguerrita con la squadra della città che gli austriaci li ha cacciati (…interessante viceversa l’amore palpitante per una squadra che analogamente occupa la ex capitale italiana Torino, ed è invisa ai cittadini torinesi). Così, vista la Caporetto di ieri, abbiamo pensato di modellare le Pagelle Senza Voti della partita di ieri su alcuni simboli di Udine.
Donnarumma – GUSTAV KLIMT
Anche se ci salva una volta per tempo, non è nel suo periodo aureo, quello in cui i guantoni sono intinti nella polvere d’oro e le sue parate sembravano il Bacio (o Giuditta I). Il boia De Paul gli corre incontro senza marcatura e il suo tiro sarà anche forte e angolato, ma lui è in traiettoria. Di qui a dargli colpe sostanziali ce ne corre, naturalmente. Speriamo perlomeno che questi difettucci servano affinché il mercante Raiola abbassi il prezzo del suo capolavoro.
Abate – SIGMUND FREUD
Deve aver scoperto tutta una serie di complessi, e forse anche l’invidia del pene. Molti lapsus, poca libido, e poi boh, nell’azione del pareggio non rientra tra i nostri meccanismi di difesa, ma nessuno gliene attribuisce la responsabilità, come se il nostro inconscio lo avesse rimosso.
Cominciamo ad avere dei sospetti.
Paletta – ARNOLD SCHWARZENEGGER
Grosso. Enorme. Smisurato. Termina tutti i pericoli che può. Cerca di giocare da ultimo grande eroe, ma purtroppo per noi, in mezzo ai nostri bambini, diventa un poliziotto alle elementari.
Non per l’interpretazione in sé, ma perché tende a esser fatto fuori in modo spettacoloso.
Kucka – ERWIN SCHRODINGER
Come il gatto paradossale (o perlomeno, più paradossale della media dei gatti) sembra contemporaneamente vivo e morto.
Pasalic – ROBERT MUSIL
Uomo senza qualità. I giocatori del Milan ricevono più palloni utili da Fofana.
Suso – WOLFGANG AMADEUS MOZART
Quando gioca, è Flauto Magico – ma quando smette è Requiem.
Stavolta non si ritira e rimane (relativamente) in corsa più di altre volte, ma onestamente nessuno conta più sulla possibilità che arrivi prima degli avversari.
Deulofeu – KONRAD LORENZ
Cerca di capire il linguaggio degli animali che ha attorno, e ci mette un po’ – poi, in un momento illuminante nel secondo tempo, controlla un pallone spazzato dalla difesa dell’Udinese, aspetta che scenda, infine quando questo sta per uscire in fallo laterale per noi, cerca di controllarlo sulla linea all’ultimo momento, senza un perché – e non ci riesce, regalando la rimessa a loro. Ecco, in quel momento capiamo che lui e le nostre oche sono in perfetta sintonia.
Lapadula – FALCO
Da tempo non piazza una delle sue hit. Ehi, sarà mica morto.