Torino-Milan 0-7: le Pagelle Che Non Lo Erano

Tanti hanno già ironizzato sul fatto che il presidente del Torino, Urbanetto Cairo, è anche proprietario de La7, e che il supplemento del suo Corriere della Sera in edicola oggi si chiama Sette. Ma noi non vogliamo maramaldeggiare – anzi, dedichiamo al suo impero mediatico fondato su testate di qualità abbagliante queste Pagelle Senza Voti con lo stesso spirito del suo famoso video durante i giorni dell’esplosione del Covid, quando incitava i suoi dipendenti a cogliere la grandiosa opportunità per arricchirsi in mezzo al disastro. In questo caso, quello degli incolpevoli tifosi del Torino, ai quali va la nostra solidarietà: come i giornalisti di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, questo è ciò con cui devono fare i conti.
 
Donnarumma – IN VIAGGIO
Nessuno lo ha scritto, ma è andato a Torino due volte in quattro giorni. Insomma, servono altre prove? Come contro i gobbi, subisce un solo tiro in porta in tutta la partita, e lui è lì puntuale a prendere la coincidenza.
Calabria – BELL’ITALIA
Che dire, se non è abbastanza forte per giocare in Nazionale ce lo terremo stretto noi.
Tomori – BELL’EUROPA
Che dire, se non è abbastanza forte per giocare in una squadra inglese ce lo terremo stretto noi europei.
Kjaer – GIALLO
Un solo momento di apprensione, quando dopo un contrasto con Zaza rimane giù un paio di minuti. Va bene fare a meno dei vecchi, e d’accordo che se ai ragazzi serve una figura paterna, c’è sempre il 24enne Kessié – però dà sempre la sensazione di avere il completo controllo del reparto difensivo e muovere tutti i suoi personaggi come un perfetto giallista.
TheoHernandez – AIRONE
Già domenica lo avevamo visto spiccare più volte il volo, inseguito inutilmente da Cuadrado; il colpo d’ala che sblocca la partita col Torino lo rende nuovamente leggero come a inizio stagione, e da quel momento in poi per i granata è impossibile tenergli dietro. Per il secondo gol sceglie di atterrare dolcemente dopo aver solcato il cielo di Torino – è il suo tocco più morbido da quando è al Milan.
Bennacer – CACCIA E PESCA
In versione particolarmente venatoria, va a caccia di palloni e qualche volta di caviglie nel centrocampo del Toro, pescando un cartellino giallo ma anche qualche cornata: in considerazione di entrambi, e soppesando anche il risultato favorevole, Padre Pioli decide di risparmiargli il secondo tempo.
Kessié – CUCINA MIA
Tavola imbandita: anche se Sirigu riesce incredibilmente a respingere una sua lasagna a botta sicura, mette dentro il cannellone dal dischetto e serve una quantità incredibile di pasticcini ai compagni, il tutto passando allo spiedo il povero Toro e il suo centrocampo. In tutto questo, inevitabilmente gli viene fame, e nel secondo tempo si mangia un gol già fatto.
Castillejo – FOR MEN
Top players are for kids. Samu is for men. Cerca di ricominciare da dove lo avevamo lasciato, cioè da falli in attacco assolutamente inutili come quello che gli ha fatto saltare la Juventus, poi da un metro e mezzo riesce a colpire un palo colpendo il pallone in modo sghembo, e subito dopo Lyanco pur di non vedere un altro suo tiro orribile lo stende in area permettendoci di raddoppiare su rigore. Nel secondo tempo decide di risparmiarsi un po’ ed esce un po’ dal cuore palpitante della partita. Questo permette ai compagni di fare cinque gol. Eppure è evidente che tutti in squadra lo amano, e non è da meno Pioli che per tutta la partita gli dice “Bravo Samu, bravo Samu!” come se fosse il suo labrador.
Brahim Diaz – NATURAL STYLE
Dopo mesi in cui pareva rimbalzare sul pallone, tutto gli riesce facile, dai passaggi ai gol. Non è del tutto una sorpresa perché alcune di queste qualità si erano intuite nei primi due mesi di militanza milanista, ma poi non era più riuscito a esprimersi come gli (e ci) sarebbe piaciuto. Ora, di colpo sembra più leggero – cosa che nel suo caso potrebbe essere allarmante. Vogliamo davvero che il vento ce lo porti via?
Calhanoglu – GAZZETTA DELLO SPORT
Spiace (perché spiace), ma non è un bello spettacolo. Specie per chi si aspetta che sia un po’ meglio di quello che sfoggia la concorrenza, in tutta Italia. Per nulla autorevole, mai rilevante (non segna e non fa assist, e in una serata del genere e contro un avversario intristito, ci vuol tutta). Rebic è molto più rifinitore di lui. Per non parlare dell’inconcepibile retropassaggio a Bonazzoli che rischia di riaprire la partita dal nulla. Questo è il periodo dell’anno in cui di solito sboccia come una rosa; siccome sinceramente contiamo su di lui, speriamo che non si presenti sbiadito negli ultimi decisivi 180 minuti.
Rebic – DI PIÙ
Con la consueta crudeltà mentale, fa i tre gol che seppelliscono il Toro, dopo che il risultato è sostanzialmente acquisito; prima in compenso aveva messo davanti al portiere Castillejo (nell’azione del rigore), Theo Hernandez (per il quarto gol) e Kessié, per il gol sbagliato sottomisura. Circolano foto che lo mostrano sorridente. Speriamo non sia nulla di grave.
Meité – BUONE NOTIZIE
Non infierisce contro la sua ex squadra. Non sappiamo se sia buonismo o incapacità di nuocere, ma è giusto anche sottolineare che al netto del crollo del Toro, la sua presenza induce il Presidente Kessié ad aumentare il suo impegno nel sociale, a vantaggio di una categoria di sofferenti: noi!
Krunic – DIVA & DONNA
Glamour come solo lui sa essere, entra sciantoso in area e attira maliardo gli sguardi dei difensori granata, che si dimenticano Rebic – il quale ricorda loro la sua presenza tirando un missile da tre metri. Dopo di che, e forse a quel punto pochi lo notano, serve di testa il malizioso assist che Rebic, avendo esaurito il propellente nel tiro precedente, sistema in porta di coscia.
Leao – CORRIERE DELLA SERA
Come la pregiata testata, parte in campo aperto per una sua campagna di opinione, si tira dietro gli astanti, poi appena in vista dell’urna elettorale custodita da Sirigu mette ossequiosamente Rebic in condizione di imporre con eleganza il suo strapotere sugli sprovveduti.
Dalot – GARDENIA
Niente da segnalare, ma mette sempre di buonumore vederlo entrare, è il nostro bambù all’occhiello.
Mandzukic – ARTE E ANTIQUARIATO
Soprattutto il secondo.
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