In mezzo alle chiacchiere, stiamo tirando su punti come fossero coriandoli. Non è uno scherzo, siamo persino riusciti a vincere al Mapei. Per festeggiare questo mondo all’incontrario, facciamo sfilare i costumi di Carnevale più classici.
Il costume più ovvio tra quelli chiesti dai bambini – e Gigio non è più bambino da qualche ora, però quando si mette in posa da Spiderman e allunga le braccia come per sparare ragnatele, non c’è adulto che non sorrida intenerito. Ed è proprio quello che capita a quel tenerone di Goblin Berardi, che calcia fuori il rigore neroverde, e lo grazia in un paio di occasioni.
Abate – GABIBBO
Da cent’anni a questa parte, non c’è Carnevale senza che per le strade compaia il presumibilmente comico caposaldo di Canale 5, che difende gli italiani dai cattivi – purché scarsi e disorganizzati. Immancabile quindi anche tra le nostre fila il pupazzo che ci accompagna fin dall’infanzia, e ci difende quando gli avversari non attaccano, mentre abbozza imbarazzato quando fanno sul serio.
Paletta – BATMAN
Mostra quel tipo di serenità che ti aspetti in un vendicatore paranoico che si veste da pipistrello. Noi lo amiamo quasi quanto Alfred, ma da quando si sente supereroe è diventato un pericolo per la società: il primo dei dodici rigori chiesti dal Sassuolo nasce da un suo effetto speciale – il liscio assassino; il settimo, quello su Politano, è invece il momento in cui decide che è ora che il Joker voli dalla finestra.
Non sappiamo quale superfungo abbia preso, ma come il patriarca di tutti gli idraulici, sistema tutte le nostre perdite e salva l’onore della principessa. Speriamo sia passato al livello successivo.
Vangioni – JACK SPARROW
Il pirata stranito dà di sciabola a caso, e la fa franca contro ogni logica. Reagisce con la solerzia di un De Sciglio a un buco di Paletta nel primo tempo, andando in scivolata su Berardi; nel secondo tempo si arrende a tutti gli arrembaggi sulla sua fascia. Eppure con lui in cartellone, per quanto la recitazione sia del tutto improvvisata, si passa da un blockbuster all’altro.
Kucka – PUFFO
Come e quando è entrato in quel costume? Il perché forse è comprensibile: si vuol prendere una vacanza da una vita cruenta – e del resto anche noi spesso ci ritroviamo a sognare un mondo di fiaba in cui gli avversari non ci sembrino più terribili di Gargamella e Birba. Non riesce a puffare un passaggio di Deulofeu praticamente sulla linea di porta, e subito dopo viene puffato dall’arbitro quando Duncan puffa un rigore puffandosi su di lui come la Puffetta. E suscita più di un puffamento il fatto che in mezzo ai centrocampisti del Sassuolo sembri alto due mele o poco più.
Bertolacci – DAMINA DEL SETTECENTO
Costume che negli anni non perde di fascino. Non lo può perdere perché non ne ha mai avuto, probabilmente anche nel Settecento era considerato il minimo della vita. Se non nel frangente in cui pizzi, gonna e crinolina finiscono per provocare una sgangherata caduta sulle proprie chiappe – quello è l’unico momento in cui diventa interessante.
Il primo tempo è quando siamo rimasti sbalorditi dal suo carisma di boss spietato della jeditudine. Il secondo è quando è uscita la seconda trilogia e abbiamo visto com’era da bimbo, e poi da giovane, e poi che ha avuto tutti quei conflitti interiori, e insomma si come il sig. Anakin finisce per rivelarsi un allocco qualunque col mascherone da supercattivo.
Suso – COWBOY
Un costume desueto per eccellenza, perché Susino pare uno cui si è esaurita l’ispirazione. Quando finalmente si sveglia, è per tentare la consueta combo alla Terence Hill – che sia chiaro, a noi piace sempre. Solo che ci piace di più vedere che lo schiaffone va a segno.
Deulofeu – ZORRO
In epoca vintage, IL costume di Carnevale per eccellenza – ed è impressionante (oltre che preoccupante) constatare come, con il suo continuo duellare in avanti, sia diventato fondamentale per la squadra questo tipo che è appena arrivato e manco sappiamo se resta e quale sia la sua vera identità.
Bacca – BERLUSCONI
Ogni volta che lo vediamo, rimaniamo esterrefatti. Ci sentiamo come quei giudici che hanno tentato per una vita di mettere il Grande Capo al gabbio. Del resto, quando uno riesce nell’impresa di far vincere la sua squadra sbagliando un rigore, è evidente che ogni logica è vana.
Pasalic – PASALIC
Ocampos – DRACULA
Sembra capitato nella ricorrenza sbagliata. Eppure fa una figura più che decente portando sangue fresco a una squadra anemica che con lui in campo, com’è come non è, si ripiglia.
Poli – SUORINA SEXY
In pochi minuti, due palle gol gettate. Come questo classica mise carnevalesca, suscita pensieri peccaminosi. Forse non erotici, ma sicuramente omicidi.