Salernitana-Milan 2-2: le Pagelle Che Non Lo Erano

Forse questa settimana non avete seguito quello che succedeva nel mondo: l’unico pensiero – e non sappiamo darvi torto – era che avremmo vinto con la Salernitana. Il che forse dimostra che forse è il caso di tornare nella realtà. Nella quale, ci dicono, la Corte Costituzionale ha approvato alcuni referendum, avete presente? Quello strumento per esercitare i nostri diritti che sempre più spesso ci lascia un curioso senso di insoddisfazione, per non parlare di quanti mugugnano che comunque è tutta una vergogna. Siccome la partita di ieri, con la quale speravamo di rivendicare i nostri diritti sul campionato, ci ha lasciato un’insoddisfazione analoga, e di gente che mugugna “vergogna!” ne sentiamo tanta, abbiamo pensato di dedicare le Pagelle Senza Voti ad alcuni dei referendum che in questi anni hanno appassionato l’Italia, o quanto meno quella piccola parte che ci ha creduto ed è scesa in campo.
 
Maignan – ERGASTOLO (1981)
Da eroe del popolo a grande accusato: succede, specialmente durante le rivoluzioni. Il primo dei suoi crimini è quello di andare a contendere il pallone all’interminabile Djuric, salvo scoprire che anche saltando col braccio alzato, quello arriva più in alto – però al limite dell’area, che pericolo poteva portare? È anche vero che Bonazzoli fa un tale gesto atletico che non a caso l’ex sampdoriano si convince che Dio sia entrato nel suo piede e, quando si verifica il secondo crimine (il pessimo tentativo di dribbling del secondo tempo), cerca di segnare di rabona. Forse non è il mandante ideologico della supponenza con cui abbiamo affrontato la partita, ma in questa partita è indifendibile: le sue impronte digitali sono dappertutto. Tranne che sul pallone.
Calabria – PESTICIDI (1990)
Ha buone intenzioni, ma non raggiunge il quorum, un po’ come il referendum che cercò di vietare l’uso di pesticidi in agricoltura (dev’essere stato interessante, piace immaginare le accese rivendicazioni di no-pest e sì-pest). Soffre quel vecchio acaro di Ribery più di qualsiasi avversario lo abbia fronteggiato negli ultimi tre mesi, e soffre il confronto con la locusta Mazzocchi, il suo corrispettivo che dalla fascia destra della Salernitana fa partire due palloni che ci rovinano il raccolto.
Tomori – ACQUA (2011)
Djuric è il lungo bicchiere in cui sprofonda: sul cross di Mazzocchi che porta al primo gol non salta nemmeno, e non è escluso che l’uscita sognante di Maignan non dipenda dall’averlo già visto in difficoltà col pennellone. Sul secondo gol, rimbalza contro di lui nel prendere posizione, e si esime dal marcarlo.
Romagnoli – TRIVELLE (2016)
Partita migliore di quanto i suoi affezionati haters siano disposti ad ammettere: si avvita su se stesso solo nel finale quando la squadra non ha più petrolio da dare; in compenso è provvidenziale nel chiudere la porta al tentativo trivelistico di Bonazzoli nel secondo tempo.
TheoHernandez – ORARI DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI (1993)
Non chiude proprio mai: sul suo lato Mazzocchi colpisce due volte, e lui non c’è; in occasione del primo gol non gli riesce la miracolosa chiusura sulla rovesciata di Bonazzoli. In compenso la sua apertura per Messias è di quelle memorabili, con le majorette e le celebrities dei reality a prendere soldi per 5 minuti di selfie coi clienti.
Bennacer – DIVORZIO (1974)
Pioli deve separarlo da Tonali soprattutto per l’ammonizione presa a fine primo tempo, che nasce da una palla persa con ostinazione proprio da Tonali. Ma diciamolo, non era una coppia felice.
Tonali – CENTRALI NUCLEARI (1987)
Dopo aver prodotto energia in abbondanza, inaspettatamente il nostro reattore finisce l’uranio. Il che non fa di lui uno dei responsabili della crisi energetica di ieri, ma di sicuro le sue turbine hanno girato a vuoto.
Messias – INTERRUZIONI PUBBLICITARIE (1995)
Cinque minuti dopo l’inizio interrompe il thriller per convincerci che in realtà NON abbiamo bisogno di comprare i prodotti reclamizzati. Nel suo gol, oltre al movimento, colpisce il fatto che lui sia lo stoccatore più preciso che abbiamo: le altre reti segnate finora (compresa quella con lo Spezia) sono unite da quella capacità di pensare e colpire che spesso manca ai suoi compagni d’attacco. Detto questo, finita l’interruzione, purtroppo il thriller ricomincia.
BrahimDiaz – PORTO D’ARMI (1981)
La licenza per sparare l’avrebbe, ma non lo fa veramente mai. Ancora una volta il suo impiego dall’inizio è un colpo a vuoto.
Giroud – CACCIA (1990)
Spara in ogni dove, anche in terreni privati (perché provaci, a contrariare gente che oltre a votare contro il tuo partito, ha uno schioppo nel baule), ma non prende mai bersagli sensati. Vale la pena di ricordare la sponda per il gol di Rebic, ma tutto sommato anche l’impegno che ci mette fino alla fine, superiore a quello di qualcuno che ha la metà dei suoi anni.

Leao – SERVITÙ COATTIVA DI ELETTRODOTTO (2003)

Sarebbe l’obbligo di far passare gli impianti elettrici dove vogliono, compreso il vostro terreno. Raggiunse il 25,6% di affluenza e non fu nemmeno uno dei peggiori. Stessa cosa si può dire di Leao: partita insufficiente e narcisa, specialmente palla al piede in area. Ma c’è chi ha saputo fare peggio. Rimane negli occhi la sua rovesciata uscita di un niente, che ci fa sospettare che il destino gli neghi i gol-capolavoro, come per indurlo – coattivamente – a essere più pratico.
Kessié – LEGITTIMO IMPEDIMENTO PER LE ALTE CARICHE DELLO STATO (2011)
Il Presidente non sarebbe strettamente insufficiente, ma qualcosa gli impedisce di incide sulla partita della sua futura ex squadra. È legittimo chiedersi se possa dare di più. È altrettanto legittimo chiedergli se davvero pensa di meritare di guadagnare di più.
Rebic – FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI (1978 e 1993)
Nel 1978 gli italiani si espressero a favore, quindici anni dopo avevano cambiato idea. Nel momento in cui stavamo cambiando idea sulla sua stagione, pronti a inneggiare al suo ritorno, scopriamo che il gol – chirurgico ma secondo qualche maligno, casuale – non ha cambiato niente, un po’ come la sollecita legge che pochi mesi dopo l’abrogazione del finanziamento pubblico, fondamentalmente reintrodusse il contributo per le spese elettorali, dolcissimo dazio che paghiamo volentieri a dei politici psicopatici almeno quanto Ante.
Florenzi – OBIEZIONE DI COSCIENZA (1997)
Poco tempo, nel quale non riesce a ferire in nessun modo la difesa avversaria.
Saelemaekers – DEPENALIZZAZIONE DROGHE LEGGERE (1993)
Giovane, tu dovresti darti una calmata. Non è che ComunqueMilan caldeggi la diffusione di certe sostanze – se non tra i giovani, in modo che siano troppo rimbambiti per insidiare i nostri posti di lavoro – ma quando entra è sempre sovreccitato. Qualcuno dovrebbe presentargli Snoop Dogg.

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