Roma-Milan 1-1, le Pagelle Che Non Lo Erano

Il democristianissimo pareggio di Roma ci induce a dedicare le nostre Pagelle Senza Voti a un grande democristiano di Roma. Per dirla con Nanni Moretti: “Ma chi è che sta parlando? Chi è? Rossi, neri sono tutti uguali? Ma che, siamo in un film di Alberto Sordi? Ve lo meritate, Alberto Sordi”.

Donnarumma. I COMPLESSI (Guglielmo il dentone) 
“Qui, signori miei, bisogna farlo cadere”. I compagni di squadra cercano in tutti i modi di far capitolare Gigione proprio come gli esaminatori Rai cercano con qualsiasi mezzo di impedire al giornalista dalle zanne abnormi di diventare mezzobusto del Tg. Ma lui salva su Sadiq dopo 10 secondi, sfodera citazioni in arabo, tedesco e fiammingo, respinge di mano sinistra da un metro con l’aiuto della traversa, scova un errore su una mappa di Israele, sventa i soliti retropassaggi avventati, recita scioglilingua per mezz’ora. Fosse per noi, dovrebbe concludere la serata uscendo con le sorelle Kessler. Presumibilmente, le sorelle Kessler sarebbero d’accordo. Ora come ora.
Abate. QUELLE STRANE OCCASIONI (L’ascensore)
Storia scandalosa di un Monsignore che rimane chiuso in ascensore con il Milan e alla fine lo possiede. E magari fosse un Monsignore: è un Abate – fermo restando che noi siamo scandalizzati comunque. Certo, di santi ce ne fa evocare parecchi.
Zapata. I VITELLONI
E mentre state faticando, passa questo sfaticato che prende 1,5 milioni l’anno, e che guardandovi vi apostrofa: “Lavoratoooriii… Lavoratori della maltaa… PRRRR”
Romagnoli. UN AMERICANO A ROMA
Sogna in grande, ma la realtà con tutta la sua brutale mestizia lo riporta alla dimensione del maccarone (buon per noi che il nostro avversario è la Roma di Garcia) (“ …Ammazza che zozzeria, ahò”).
De Sciglio. IL VEDOVO
Perché Mihajlovic insiste su di lui nonostante un susseguirsi di prove da cretinetti? Forse perché Sinisa obbedisce alla stessa morale asburgico-milanese e autopunitiva di Franca Valeri: “Il divorzio? No! Ho sposato un cretino, me lo tengo”.
Kucka. LA GRANDE GUERRA
Ovvero, uno che diventa eroe e nel contempo si dimostra tutt’altro che tale. Il suo gol del pareggio è un gesto ispirato che meriterebbe una Piazza Goldikucka o una Via Goldikucka: noi suggeriamo Ripa di Porta Ticinese (“Ripa Goldikucka”) visto che oltre alla ripa (?) in città c’è anche il Corso di Porta Ticinese, e non si capisce bene tutta questa fissazione per una porta, E a giudicare da quello che succede pochi minuti dopo, non la capisce neanche Kucka.
Bonaventura. DOVE VAI IN VACANZA? (Le vacanze intelligenti) 
Anche se è il primo a tentare di reagire all’inerzia nel primo tempo, col passare del tempo sembra rallentare per guardare esterrefatto le iniziative dei compagni, come se non capisse cosa c’entrano con l’arte degli imbuti come loro.
Bertolacci. IL VIGILE
Si aggira per il centrocampo con aria offesa (“Forse voi ritenete, con arbitrio, che io abbia un’intelligenza inferiore alla media!”) e affermando solennemente che la pernacchia involgarisce chi la fa, e non chi la riceve. “E adesso riprovatece”, conclude. Detto, fatto.
Honda. IO SO CHE TU SAI CHE IO SO/AMORE MIO AIUTAMI
A quanto pare, facendo finta di niente, sorvolando sulle sue dichiarazioni e pure sulle sue prestazioni, ignorando che ha voglia di partner che lo amino di più, il rapporto può funzionare, e vengono fuori pure i cross (i CROSS, capite?). Prendiamo atto sconcertati. Anche se a dire il vero noi sotto sotto meditavamo di rivitalizzare la relazione inseguendolo su una spiaggia e riempiendolo di cartoni. Tra l’altro coi capelli un po’ più lunghi sarebbe quasi uguale a Monica Vitti.
Bacca. RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A RITROVARE L’AMICO MISTERIOSAMENTE SCOMPARSO IN AFRICA?
Qualcuno organizzi una spedizione, bisogna aiutarlo a ritrovarsi e convincerlo che non è meglio vivere tra i selvaggi. Che poi, anche noi ultimamente stiamo perdendo ogni sembianza civile, ci ha guardati bene?
Luiz Adriano. INCONTRI PROIBITI 
Come il film, lo hanno visto in tre. E uno dei tre lo ha pure ammonito.
Boateng. UNA BOTTA DI VITA
Film sul tempo impietoso, la nostalgia, il senso di declino, sulla reale possibilità di ribellarvisi: suona familiare, eh? L’idea che il lazzarone pantagonnato possa diventare il trascinatore che al Milan manca è un segnale devastante del fastidioso contrappasso che questi anni ci hanno imposto.
Niang. NELL’ANNO DEL SIGNORE
Entra molle e svogliato, guarda la squadra, e infastidito dai tentativi degli altri di giocare a calcio senza di LUI, il Potenziale Talento, si fa dare il pallone, e tiene un piccolo discorso ai compagni: “Milan, ma che te sei messo in testa? Ma che vuoi? Vuoi comanna’ te? E chi sei? Sei er Pèesgè? L’Atleticomadrìdd? Er Villareal, er Sivija? Er Genoa? Ma se non sei manco er Genoa, chi sei? Rispondi! Rispondi a me, invece di assalta’ i castelli! Sei l’avanzi der Genoa, der Sivija, der Pèesgè, e l’avanzi che so’? So’ monnezza! Milan, sei ‘na monnezza!!! E tu vuoi segna’?“

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.