Parma-Milan 1-3: le Pagelle Che Non Lo Erano

L’evento più commentato e popolare della settimana è stato sicuramente il programma comico andato in onda sulla piattaforma che ci vende le cialde per il caffè e i libri di scrittori inesistenti. Ognuno ha detto la sua, da quelli che hanno fatto le risate più grasse al sig. Grasso che non ne ha fatte. Comunque la pensiate e qualunque fosse il vostro favorito, il format si è rivelato così contagioso che l’arbitro Maresca si è sentito in dovere di ripeterlo in campo, buttando fuori un nostro navigato umorista: ecco perché le nostre Pagelle Senza Voti sono ispirate dai protagonisti di LOL.
 
Donnarumma – PINTUS
All’inizio del secondo tempo il Parma fa la nostra imitazione nell’ultimo derby, con una raffica di tiri in pochi secondi, e lui fa l’imitazione di Handanovic, prendendo tutto quello che sembra destinato a entrare in rete. È l’equivalente del comico (milanista) in grado di imitare Antonino Cannavacciuolo e Alvaro Vitali all’interno della stessa frase, già entrata nella storia dell’umorismo italiano. Concludendola, probabilmente.
Kalulu – FRU DEIJACKAL
Si arrabatta, e inizialmente sembra padrone della situazione e a suo agio. Poi quando si inizia a fare sul serio inizia a balbettare battute, inciampa nelle sue stesse trovate, e Pioli decide di tirare fuori dal cappello il coniglio Dalot.
Tomori – FEDEZ
Su di lui si può contare: proprio come il noto presentatore/rapper/marito, non suscita alcuna ilarità. Il featuring con noi gli riesce benissimo: lui è tranquillo, autorevole (e autoritario): in questo periodo non sembra sbagliare niente, o forse lo fa e non si nota, perché come Fedez è abile nel farsi immediatamente notare per qualcos’altro.
Kjaer – MARA MAIONCHI
Intimidisce gli attaccanti parmensi lasciando da parte per una volta il suo fare nordico e solenne, e ricorrendo a maniere insolitamente brusche e ruvide, ma molto efficaci. L’invaghimento collettivo per Tomori ha fatto un po’ affievolire le manifestazioni di affetto per la nostra anziana sciùra, alla quale probabilmente non frega un ***** anzi meglio così: nessuno le rompe i ******* e ce ne possiamo andare tutti a ********.
TheoHernandez – KATIA FOLLESA
Poco più che sufficiente ma sempre presente: ha un solo guizzo, ed è quando di colpo con due baffi alla Yosemite Sam sconcerta la difesa del Parma triangolando con Ibrahimovic con una rapidità di fraseggio alla quale non eravamo più abituati, per poi servire (in qualche modo) il Presidente in area.
Bennacer – PINO L’ASTERISCO
Non è ancora riconoscibile, però sta prendendo visibilmente confidenza: nella fase iniziale della partita è particolarmente vivace, ed è lui a innescare Ibrahimovic nell’azione del gol (certo, non sappiamo quanti altri avrebbero controllato in quel modo quel pallone). Quando il Milan rimane in dieci, giusto toglierlo, un po’ perché ha finito le cartucce, un po’ perché non sa più per chi costruire gioco.
Kessié – CIRO DEIJACKAL
Lotta fino alla fine, in ogni zona del campo, contro tutti gli avversari, da Pellé a Sepe a Maresca; è il trapano che perfora il centrocampo del Parma e poi (quasi dal dischetto) la porta del Parma, perché sta tornando a essere letale ANCHE nelle percussioni in area, visto che se non fosse stato per il palo di San Siro (e per la deviazione del difensore blucerchiato) avrebbe raggiunto già la settimana scorsa prima la doppia cifra, da donare in beneficenza a tutti noi.
Saelemaekers – MICHELA GIRAUD
Si agita tantissimo, ma a differenza delle più recenti prestazioni, tra i tanti tentativi ne imbrocca anche qualcuno; nel primo tempo, soprattutto, confonde gli avversari col suo ukulele.
Calhanoglu – CATERINA GUZZANTI
Un po’ come la figlia e sorella di comici, non se la sente tanto di dare spettacolo. Ha un solo vero momento da 10, quando fa uno storno sulla cassa a destra creando lo spazio al centro per l’azione che porta al primo gol; poi mette una discreta punizione per Zlatan, infine si barcamena faticosamente – anche se i suoi estimatori più accaniti lo trovano irresistibile ed esilarante anche quando è del tutto inerte. Noi lo estimiamo ma non accanitamente, perciò speriamo si impari due barzellette perché avremo molto bisogno di lui nelle prossime puntate.
Ibrahimovic – PASQUALE PETROLO
Finché è in campo è il nostro attacco anche senza segnare: con una magata mette Rebic in condizione di abbattere Sepe, poi sfiora il gol taekwondo, infine dialoga in velocità con Theo nell’azione che si conclude col gol di Kessié. Viene espulso perché l’arbitro Maresca si sente autenticamente ingannato dalle sue parole: “So’ Lillo”.
Rebic – FRANK MATANO
Movimento incessante avanti e indietro, premiato dall’assist di Ibrahimovic che lui peraltro difende benissimo nel preparare il tiro – davvero imprendibile. Nessuna meraviglia che esca sfinito.
Meitè – ALESSANDRO SIANI
Non era della partita. Peccato perché un nome come il suo alza il livello – degli avversari.
Dalot – ELIO
Come gli vengono in mente, certe cose? Dopo un’entrata in scena sulla quale gli avversari faticano a non prillare dalle risate, neutralizza il piccolo Traorè come un incantatore di serpenti col flauto, ma soprattutto parte in tip-tap verso la porta avversaria per l’azione che risolve la partita, permettendo a tutti noi di suonare spensieratamente i nostri tromboni. PS: il verbo “prillare” esiste davvero. Usatelo oggi stesso.
Krunic – LUCA RAVENNA
Come il monologhista milanese, non è uomo da cercare consensi facili: è evidente che l’approccio cerebrale di Rade non è fatto per noi del volgo, ma cerca una superiore approvazione in una nicchia di intellettuali. I quali comunque non gliene riservano alcuna e lo ricoprirebbero di camembert.
Gabbia – BARBIE TRIS DI PRIMI
Apparizione fulminea e inaspettata, un diversivo che consente di rifiatare anche se poi alla fine non porta particolare allegria – in realtà molti di noi, malfidenti, temevano la portasse ai tifosi del Parma.
Leao – POSAMAN
Il supereroe che malgrado gli apparenti limiti, risponde al richiamo del connazionale Dalot e sistema la situazione, mettendosi poi subito davanti alla telecamera nella posa improbabilissima e ironica di quello che raccomanda a tutti di stare un po’ zitti. Glielo lasciamo fare, ma se avesse sbagliato quel gol, lo avremmo consegnato a Shpalman.

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