Napoli-Milan 1-1: le Pagelle Che Non Lo Erano

Si sono lamentati dell’arbitro, della sfiga, della sesta in classifica che non è andata al San Paolo a fare la voce grossa con la pretendente al titolo – insomma, molti napoletani al termine della partita avevano una smorfia sul viso. Ed ecco perché, come nella migliore tradizione delle nostre PagelleSenzaVoti, per omaggiare gli avversari, le prestazioni dei gialloverdognoli (saremmo noi) sono paragonate alla SMORFIA.
(premessa: tenete conto che chi scrive ha la stessa facilità col dialetto napoletano che Berlusconi ha con Mr.Bee)

Donnarumma – 32 O’ CAPITONE
Sovreccitato e anguillesco, si butta e va in dribbling anche quando il pallone è nelle mani del raccattapalle. Molti sospettano un suo errore sulla deviazione di Abate, ma in verità i fischi e gli insulti dei suoi concittadini non sono casuali: non concede nulla al Napoli, nemmeno quando deve rimettere la palla in gioco (in effetti gli appassionati di concime dello Juventus Stadium andrebbero a nozze con i suoi tempi. Ma non è nulla che i portieri del Napoli, da Pinone Taglialatela a De Sanctis, non abbiano mai praticato).
Abate – 48 O’ MUORTO CHE PARLA
Comincia a farci paura. Per quale motivo sta giocando bene? Quale agghiacciante segreto si nasconde dietro a una striscia di partite impeccabili? Qualcuno dice che, come Paul McCartney, è morto ed è stato sostituito da uno più bravo. Sarà un caso, ma l’anagramma del suo nome è Beata ogni zia – una chiara allusione alla zia di John Lennon, che crebbe l’altro Beatle. Semplice coincidenza? Non siamo COSI’ ingenui.
Alex – 70 ‘O PALAZZO
Solido, incrollabile, impenetrabile agli inclusi. Sta vivendo una seconda giovinezza. Anche se a guardarlo in faccia è difficile pensare che ne abbia avuta una prima.
Zapata – 31 ‘O PATRONE ‘E CASA
Indovinate chi è in trattativa per un altro rinnovo di contratto? Putacaso, di colpo eccolo risolutivo, autorevole, sereno, proprio contro l’attacco più pericoloso in circolazione. Nessuna delle sue abituali fesserie – anzi, come il Sarracino di Renato Carosone, na mana dint’a sacca e se ne va smargiasso pe’ tutta ‘a cittá.
Antonelli – 85 L’ANEMA ‘O PRIATORIO
Traduzione: l’anima nel Purgatorio. Fatica un po’, e la sua spinta sulla fascia consiste effettivamente in alcuni spintoni, cui è costretto a fare ricorso più del solito; d’altronde i 4-5 tentativi in avanti di Bonaventura lo costringono a lavorare un più degli altri difensori. Non commette troppi peccati, ma il Paradiso può attendere.
Honda – 42 ‘O CCAFE’
Non capiamo bene. Che tra i suoi cento contratti per lo sfruttamento di immagine ne abbia infilato anche uno con Starbucks? Sta di fatto che invece che dormire con gli occhi strabuzzati come nel resto della sua carriera, si è svegliato e, con gli occhi ancora più strabuzzati, è tutto il 2016 che fa il numero 10: assist a carrette e tiri pericolosi (Reina non sembra proprio a suo agio, sulla sua ultima conclusione) – e va di continuo in difesa a dare una mano, perché Sinisa più che il 10 gli chiede di fare l’8+2.
Montolivo – 39 ‘A FUNA ‘NGANNA
Apparentemente sta per: “la corda al collo”. Boccheggia per tutta la partita. Non riesce a essere autorevole come col Genoa (…ma pensa) e si aggira nel centrocampo del Napoli con l’espressione di chi sta per morire – ammettiamo che è difficilmente distinguibile da quella abituale.
Bonaventura – 8 ‘A MARONNA
Ancora lui, a tenerci su, a fare il miracolo, ad ascoltare le nostre preghiere: se sanguinasse, Studio Aperto manderebbe una troupe.
Kucka – 12 ‘E SURDATE
Non sembra nemmeno pensare, preso com’è dalla sua missione: colpire tutto quello che si muove – e ciò che non si muove, colpirlo finché si muove.
Niang – 23 ‘O SCEMO
No, non saltate a conclusioni: non ce la prendiamo sempre con lui, sappiamo che ha smisurati margini di miglioramento, eccetera. Ma andava sostituito 85 minuti prima.
Bacca – 65 ‘O CHIANTO
Mette malinconia, ma decisamente non è la sua partita: impossibile essere letale al primo pallone toccato in area altrui, quando dati alla mano, non gliene arriva uno. Gustoso effetto comico invece quando sul palo preso da Mertens, tutti i milanisti si meravigliano perché non la schiaffa in porta.
Bertolacci – 46 ‘E RENARE
In lingua italiana sarebbe: il denaro. Money. It’s a crime. Share it fairly – but don’t take a slice of my pie.
Menez – 68 ‘A ZUPPA COTTA
Pochi minuti per sperare in un contropiedone, che quasi riesce quando (lentamente) imbecca Niang in area. Riesce però a infilarci il suo numero preferito: farsi rimontare dal difensore per poi accasciarsi a terra appena sente l’impatto. E subito risentiamo quegli antichi, cari sapori di tempo perduto che avevamo rimosso.
Balotelli – 67 ‘O TOTARO INT”A CHITARRA
Sarebbe: il totano nella chitarra. Non guardatemi così: non ho la più vaga idea di come i napoletani abbiano potuto pensare una cosa simile. Secondo gli esperti di smorfioseria, è un’allusione sessuale. Ah, beh. Ora si spiega, certo – chi non ha mai avuto fantasie sessuali pensando a un totano nella chitarra.

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