È stato l’ultimo spettacolo di questa stagione sull’ottovolante – e ora che si fa? Beh, potremmo guardare qualcosa in televisione. Ma non ci saranno partite di calcio particolarmente interessanti – e non ci saranno nemmeno questi film, che sono tra i tanti che Netflix e Amazon toglieranno dalla programmazione (sapete com’è: aumenta l’abbonamento, qualcosa bisogna diminuire). Perciò, le nostre Pagelle Senza Voti sono dedicate a questi titoli che non vedremo per un po’, così come i nostri ragazzi.
Maignan – INCEPTION
Non dev’essergli molto chiaro se quello che si svolge davanti a lui è reale o è un sogno, oppure se come spesso succede, a dormire sono i suoi compagni: sta di fatto che il Verona non gli dà mai fastidio, perché ha capito che la cosa da fare col Milan è aspettare l’immancabile colpo di sonno. Il primo arriva quando i due centrali lasciano passare Ngonge in mezzo, costringendolo a uscire di gluteo sull’uomo lanciato a rete, il secondo è quando Faraoni deposita in rete un secondo dopo le sostituzioni. Il momento in cui viene sostituito da Mirante è probabilmente quello in cui capisce di essere in un film di Christopher Nolan e smette di farsi domande.
Calabria – I TRE GIORNI DEL CONDOR
Nei prossimi tre giorni potrà andare in vacanza perché il commissario tecnico Roberto Mancini non lo ha convocato in Nazionale – e non è che sia uno scandalo, di per sé, ma vedendo i nomi di Baschirotto e Florenzi (!) probabilmente penserà di essere Robert Redford in una delle pietre miliari del cinema complottista. Gioca una buona partita, in una fascia destra spesso affollatissima tra lui, Messias e BrahimDiaz. Fa buona guardia sui pochi attacchi del Verona ma duole dire che quando arriva il pareggio veronese, in cui sono coinvolti un po’ tutti i difensori, l’azione nasce dalla sua parte.
Tomori – BAYWATCH
Contro la Juventus sembrava tornato al lavoro, ma nell’ultima di campionato pare di nuovo un po’ in spiaggia, a guardare una figura muoversi al rallentatore, pensando sia Pamela Anderson. Ma è Ngonge.
Thiaw – LOST IN TRANSLATION – L’amore tradotto
Il Verona deve rinunciare prestissimo all’idea di buttare palloni sul lungo Djuric, perché il tedesco lo soggioga subito. Resta qualche piccola sbavatura, e viene quasi da pensare che sia dovuta a qualche problema di comunicazione con Tomori.
TheoHernandez – PULP FICTION
Come Tarantino, ci mostra di tutto: scorrerie verso l’area avversaria (con assist al bacio per il fratellino BrahimDiaz, che spreca), triangoli in velocità coi compagni, sportellate con gli avversari, e un po’ di leggerezza sull’azione che porta il Verona al pareggio. Ma quando fa il concentrato, il Verona non può tenerlo.
Krunic – A.C.A.B. – All Cops Are Bastards
È il nostro agente antisommossa: mantiene l’ordine a centrocampo, e in un’occasione molto delicata (su punizione di Verdi) anche in difesa – durante quest’ultima operazione di polizia rimane ferito ed è costretto a uscire.
Tonali – IL CAPITALE UMANO
48esima partita dell’anno, e sempre a macinare, recuperare, passare, impostare, aiutare. Che valga un capitale non c’ è dubbio: quanto valga dal punto di vista umano lo dimostra quando tra le facce dei tifosi commossi per l’addio di Zlatan appare la sua.
Messias – THE COVENANT
Film di Guy Ritchie uscito due mesi fa nei cinema americani, ma sparito a velocità inaudita dal palinsesto Amazon che pure, lo ha prodotto. Il buon Junior ha più o meno la stessa autonomia: è uno dei più svegli all’inizio, creando alcune delle pochissime opportunità del primo tempo, dopo di che ha il solito calo e quando entra Saelemaekers l’effetto botta di adrenalina è doppio.
Giroud – PER QUALCHE DOLLARO IN PIÙ
Il classico di Sergio Leone ha come protagonisti due tiratori di precisione: quando Valeri fischia un #rigoreperilMilan (tipicamente, di controvoglia), non siamo molto preoccupati. Tranne in Champions League contro il Napoli, quando la palla pesava tanto persino per lui, dal dischetto va a bersaglio senza problemi. Nel resto della partita, crea un sacco di spazi per gli altri ma ha poche occasioni per sé. Ma nel film, dicevamo, i pistoleri sono due. Lui invece, nemmeno nella sua 47ma partita di questa stagione (Mondiali esclusi!) viene sostituito, perché tutti gli altri sono senza polvere da sparo.
BrahimDiaz – HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE
Più che mezzosangue, mezzo principe. Il discorso è sempre quello: quando riceve il pallone promette tante magie che poi non sa fare, vuoi perché si incarta, vuoi perché va a sfidare giocatori più grossi, vuoi perché – ed è la sua mancanza più dolorosa – non tira in porta, nemmeno su punizione, che per un numero 10 è un po’ un punto dolente. Molte cose di lui ci piacciono, ma il suo costo è principesco, e il Milan ora come ora non ha finanze Real per un mago non ancora diplomato.
Leao – WILL HUNTING – Genio ribelle
“Tu sei seduto su un biglietto della lotteria, ma sei troppo smidollato per incassarlo”. Questo era lui, quando lo abbiamo conosciuto. E forse in omaggio al contratto appena rinnovato, Rafa decide di farci vedere sia quello che era prima, con un primo tempo in cui cerca di divertirsi con combinazioni sontuose o giocate cesellate; nel secondo tempo, si ribella a quanto sia lui che il Milan hanno fatto fino a quel momento, e da genio, risolve la partita da solo o quasi.
Pobega – CACCIA AL 12mo UOMO
Non abbiamo bene idea di che cosa sia questo film – e a quanto pare non l’avremo mai. Abbiamo idea di cosa sia il dottor Pobega, e cosa dia: la solita quantità, e la solita propensione ad aggiungersi agli attaccanti quando si entra in area – del resto, a fine anno scopriamo che la sua percentuale realizzativa è una delle migliori dei nostri. E siamo contenti per lui, ma preoccupati per gli altri.
DeKetelaere – IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW
Se avesse segnato all’ultima avrebbe rovinato una stagione da affascinante mistero gotico: così invece, con qualche buona giocata e intrigante guizzo negli ultimi venti minuti riesce a perpetuare il suo culto di creatura di Tim Burton.
Saelemaekers – HUNGER GAMES
Entra sempre affamatissimo, e dà subito una mano a rovesciare la squadra verso l’area del Verona, così come deve essere. Fa vedere anche due-tre giocate preziose, sfiorando il gol – sempre con piglio da forsennato.
Florenzi – IL DISCORSO DEL RE
Ci eravamo sostanzialmente dimenticati di Spizzi, e dire che più o meno un anno fa proprio al Verona aveva fatto faville con un gran gol ma anche col famoso discorso ai compagni più giovani, e pure a noi scemi sul divano: “Il momento è adesso. Bisogna dare tutto, spingere e pedalare”. Al film è arrivato un Oscar, a noi molto di più.
Mirante – SEVEN
Il 7 è il numero di Adli – e secondo qualcuno, è pur di non farlo entrare, che Pioli fa esordire a sorpresa Mirante, per i suoi unici cinque minuti in rossonero dopo una preoccupante amichevole a dicembre col PSV. Comunque un bel gesto, e poi è bello avere in porta un portiere di Castellammare di Stabia, non era mai successo, no?
Ibrahimovic – L’IMMORTALE
Non pensavamo di aver già scritto la sua ultima Pagella Senza Voti. Ne meritava ancora una, anche se non ha giocato, perché la piccola storia di ComunqueMilan ha avuto inizio quando fu venduto. Non solo lui, anche tanti, troppi altri. La grande storia del Milan è ricominciata quando lui è tornato. Non abbiamo molto altro da aggiungere. Buona estate a tutti.