Milan-Udinese 3-2: le Pagelle Che Non Lo Erano

Poiché il Festival di Sanremo è la ragione di vita dei media italiani, era destino che crescesse a dismisura la singolare affermazione del suo presentatore sulla virtù femminile dello stare “un passo indietro” rispetto all’uomo. Una squadra di maschi, per forza di cose, ha tutto un ventaglio di passi da sfoggiare – ed è a questi che abbiamo ispirato le Pagelle Senza Voti di Milan-Udinese.
 
Donnarumma – PASSO CARRABILE
Se ne va in mezzo alla strada lasciando assurdamente libero il passaggio proprio come aveva fatto a Cagliari – ma stavolta non rientra in porta: il vantaggio a freddo dell’Udinese che complica terribilmente la partita è una sua invenzione. Ma nel secondo tempo chiude il cancello e si guadagna la nostra aut. n. 98/284.
Conti – PASSO D’UOMO
Cresce piano. Non ha lasciato alle spalle tutte le incertezze (Lasagna che lo anticipa per il gol, per strano che sembri, è il minore dei mali) ma piano piano trova per strada l’assist per il pareggio di Rebic e i due-tre anticipi decisi da difensore.
Romagnoli – GRAMPASSO
Ne Il Signore degli Anelli di Tolkien, è il nome del re Aragorn nei suoi anni da ombroso ranger – in italiano, “ramingo”, parola che ha una sua sconclusionata, arcaica poesia. Il nostro capitano ogni tanto mette in mostra il re che potrebbe essere; purtroppo ogni tanto è ramingo e la difesa va un po’ a remengo.
Kjaer – PASSOLINA
Un tipo di uva passa senza semi, diffuso in Sicilia. Buon debutto per il nostro nuovo acquisto, sia in difesa che in attacco, quando va a fare brutto sui calci d’angolo. Ok, non è un frutto goloso – ma per come siamo messi, già uno che non ha due ananas al posto dei piedi è il benvenuto.
Theo Hernandez – PASSOA
Liquore brasiliano a base di frutto della passione. Onestamente, dietro continua un po’ a far acqua (i gol dell’Udinese nascono tutti dal suo lato) – ma quando sale, ci parte l’etilometro.
Bennacer – COMPASSO
Non è una partita per geometri, e lui non riesce a mettersi al centro del gioco, ma poco male: invece di disegnare usa la parte che punge, c’è bisogno anche di quella.
Kessié – PASSO DELL’OCA
Ovviamente è un’esagerazione paragonarlo a una delle manifestazioni più spettacolari della stupidità umana, ma non ricordiamo nulla di intelligente nella sua partita. Però si rende utile in difesa, quando l’Udinese attacca in massa (…c’è anche da dire che se si rendesse utile a centrocampo, non avremmo così bisogno di uno che si rende utile in difesa). Comunque noi non perdiamo la speranza, e speriamo che torni presto a uno di quei suoi gol da palmipede.
Bonaventura – PASSO FALSO
Negli ultimi mesi abbiamo visto molte prestazioni spiazzanti, ma lo spettacolo offerto da Jack è stato preoccupante come una trasmissione di Mario Giordano. Potrebbe essere l’unico al mondo a rimpiangere il 4-3-3.
Castillejo – SPASSO
Non entra in nessuna azione da gol, eppure dà la scossa alla squadra e al pubblico: chissà quanti bambini che fino all’altro giorno pensavano “Da grande voglio fare lo youtuber”, sono tornati a casa da San Siro pensando “Da grande voglio essere Castillejo”. Se non altro, è un progetto di vita più complesso.
Leao – SOTTOPASSO
Si nasconde sotto la partita, emergendone un po’ all’improvviso: il contributo più importante lo dà quando velocizza per Conti, nell’azione del pareggio; per il resto, il suo ruolo di scudiero di Ibra è un po’ oscurato dalla presenza di Rebic. Certo se invece di tirare addosso ai portieri prendesse quella grossa cosa tutt’intorno a loro con una rete in fondo, sarebbe un grosso valore aggiunto.
Ibrahimovic – PASSO DELLO STELVIO
La strada (asfaltata) più alta d’Italia: svetta e aiuta i compagni a vedere che oltre la rocciosa opposizione udinese c’è una porta. Non riesce a segnare ma entra nell’azione del gol della vittoria, e comunque è bello vedere una difesa avversaria in apprensione davanti al nostro reparto d’attacco: non capitava dai tempi di Ibrahimovic.
Rebic – CONTRAPPASSO
Da non confondere col voluminoso strumento utilizzato per la ritmica nel jazz, e poi, in versione elettrica, nel rock (es.: “McCartney, il passista dei Peatles”): è invece quella legge secondo la quale all’Inferno uno si trova nella situazione opposta al suo peccato principale – e perciò Rebic che non segnava mai, segna due volte. Rebic che era inutile, diventa fondamentale. Rebic che era un peso, prende su di sé il peso della giocata dell’ultimo minuto e la mette al di là di una muraglia di difensori e del portiere. Rebic che fino a sette giorni fa era il pacco da rispedire, ora potrebbe rimanere. E dire che come il diavolo, ci aveva convinti tutti di non esistere.
Krunic – PASSO DEL FANTASMA
Balzana camminata insegnata in addestramento ai soldati italiani: vorrebbe essere un modo di muoversi silenziosamente e non visti, o forse di confondere il nemico con movimenti esilaranti. In entrambi i casi permette di attraversare il campo di battaglia indisturbati, e infatti l’astuto Rade arriva a fine sparatoria senza un graffio.

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