Milan-Torino 1-0: le Pagelle Che Non Lo Erano

Il Milan ha vinto! È un miracolo? Chi lo sa, i miracoli sono un tema delicato, specie in una nazione come la nostra che non ha un rapporto agevole con il lume della ragione. Ma forse il Diavolo aveva bisogno di un miracolo per tornare ad avere fede – e quindi eccoci a usare, per le Pagelle Senza Voti di Milan-Torino, dei miracoli rigorosamente accettati dalla nostra Chiesa preferita.

Tatarusanu – IL CADAVERE DI GIUSEPPINA
Nel 1948 a Napoli, la signora Giuseppina C., che da sempre faceva tutto quello che era nelle sue possibilità per aiutare i malati, si ammalò a sua volta e passò a miglior vita, ma con una certa flemma: per ben 14 giorni il suo corpo non diede segno di decomposizione. Voi direte: che miracolo del cavolo, cosa me ne faccio? Non posso resuscitare, invece? Questo non è un atteggiamento costruttivo: cerchiamo invece di fare buon uso di questo strano prodigio, anche perché pur nella sua rigidità la nostra salma è riuscita a salvare la porta quando il Toro, specie nel primo tempo, è andato al tiro con orrenda facilità. Quindi, invece di pensare a seppellirlo, cerchiamo di facilitargli la vita, magari difendendolo meglio.
Kalulu – ESORCISMO DI CAFARNAO
Stando al Vangelo secondo Marco, mentre Gesù predicava, un uomo posseduto da uno spirito immondo gli gridò: “Io lo so chi sei tu: sei il santo di Dio!”. Gesù intuì che era solo questione di minuti prima che qualcuno iniziasse a mettergli like e cuori e invitarlo a Radio24 da Crusciàni a fare la voce fuoridalcoro – perciò si affrettò a blastarlo: “Taci, ed esci da quell’uomo”. E tanto bastò a esorcizzarlo. Lo spirito immondo che per un mese ha posseduto Pierino è parso andarsene con la stessa facilità: dopo un primo tempo difficile, è uno dei primi a svegliarsi, e verso la fine della partita somiglia al Kalulu del 2022; peccato che Theo vanifichi una sua grandiosa progressione a venti minuti dalla fine.
Kjaer – LA MULA DI SANT’ANTONIO
Come la somarella che si inginocchiò davanti a un’ostia consacrata dal Santo, si inginocchia in area, costringendosi a un atto di fede davanti al portiere consacrato da Padre Pioli per conto del santissimo Paolo figlio di Cesare. Fatica tanto a muoversi sugli attaccanti che portano palla, in compenso è parso un po’ più affidabile sulle palle alte. È pur vero che si deve sacrificare prendendosi un giallo su una palla persa in attacco da Leao, complice un falletto; è uno dei motivi per cui esce di nuovo anzitempo.
Thiaw – L’ACQUA IN VINO
Ma quindi non è una sagoma di cartone, è un calciatore. Magari non un campione, ma del resto se anche solo lontanamente lo sembrasse, il Chelsea lo avrebbe comprato sedici anni fa per 850 milioni. E noi non sappiamo che tipo di vino distrbuì Nostro Signore in occasione del suo miracolo più mondano: una falanghina, o un lambruscone? Però gli invitati alle nozze di Cana si accontentarono molto volentieri, e lo facciamo anche noi.
Theo Hernandez – IL SOLE A FATIMA
In occasione dell’ultima apparizione del 13 ottobre 1917, la Madonna promise ai pastorelli uno show finale che, garantì, avrebbe dato filo da torcere a una sua omonima tanti anni dopo, e li invitò a chiamare gli amici e parenti; il giorno dello spettacolo, il sole si mise a ballare in cielo, muovendosi vorticosamente. Abbiamo assistito a qualcosa di analogo: Theone si è messo a correre. Dopo essere apparso a se stesso in occasione del cross che ha portato al gol, ha iniziato a muoversi vorticosamente come non succedeva da un bel po’. Il fatto che si sbrani un gol che sembrava solo da metter dentro non è un dettaglio da poco, ma la corsa che fa per arrivarci vale un po’ di indulgenza.
Saelemaekers – SANT’ANTONIO PARLA AI PESCI
Un giorno, irritato coi riminesi (cosa che fa già abbastanza ridere), il Santo andò verso l’Adriatico e iniziò a pontificare con i pesci del mare e del fiume, che levarono i capi fuori dall’acqua e lo ascoltarono tutt’orecchi. Salsaemerengue è una delle sorprese della serata: correndo più del solito ma con più costrutto del solito, con tanti preziosi raddoppi in difesa, sembra spronare alcuni degli stoccafissi in squadra a mettere la testa fuori dai flutti.
Tonali – LA PASSEGGIATA SULLE ACQUE
È uno dei giocatori più in difficoltà in questo inizio di 2023, e sembra avere i piedi a mollo fino al gol, e anche un pochino dopo; miracolosamente, nell’ultima parte dell’incontro inizia quanto meno a trovare un suo equilibrio invece che vacillare da una parte all’altra del campo.
Krunic – LA MALEDIZIONE DEL FICO
Secondo Marco ma anche Matteo, una mattina mentre andava a Gerusalemme Gesù iniziò ad avere un po’ di languorino: vide un fico, e si avvicinò, ma tra le foglie non c’erano frutti: non era stagione. Non accettando questo facile alibi, decise di maledire l’albero, che il giorno dopo apparve secco fin nelle radici. Probabilmente a questo punto vi farete domande sul brutto carattere di Nostro Signore, ma voi avete idea della pressione che c’era su di lui, e con un padre di successo? Krunic, che ha dato i suoi frutti l’anno scorso, quest’anno sembra inaridito. Speriamo che sia solo fuori stagione.

Giroud – RESURREZIONE DI LAZZARO
Nel primo tempo è uno dei più inguardabili, ma nel secondo tempo si reca finalmente davanti alla porta e ordina al Milan di alzarsi e camminare, lazzarone e mollasson, alors!
Brahim Diaz – IL PIEDE RIATTACCATO
Nel 1640 a Calanda, in Spagna, la Madonna fece ricrescere un arto amputato due anni prima a un giovane contadino. Contro il Toro il nostro giovane spagnolo ritrova una accettabile precisione nei passaggi (due sontuosi palloni in area mandano al tiro Theo nel primo tempo e Olly nel secondo, e un suo break manda al galoppo Kalulu sulla fascia per il mancato 2-0) e nella capacità di superare l’avversario palla al piede – cosa che non a caso lo rende il più bersagliato dai falli della squadra che non a caso ha avuto due Fabbri come allenatori.
Leao – LA SUOCERA SFEBBRATA
Altro miracolo poco noto di Nostro Signore fu guarire la suocera dell’apostolo Pietro da una brutta febbre che boh, c’era questo virus in giro, poi mettici anche l’aria condizionata in ufficio. Non è chiaro quanto la cosa fu realmente apprezzata da Pietro, ma pensando a quando lo rinnegò tre volte prima del canto del gallo, qualche dubbio è lecito. Rafa gioca come sotto antibiotici, è lento e pasticcia palloni: quando canta il gallo francese, non fa subito professione di fede. È uno degli ultimi a ripigliarsi, ma negli ultimi venti minuti sembra finalmente scuotersi.
Gabbia – MIRACOLO DELLO SCHIAVO
Più o meno duecentocinquanta anni fa a Sava (Taranto), uno schiavo che era stato pagano fino a quel momento promise alla Madonna che sarebbe diventato cattolico se lo avesse liberato, ed evidentemente la trovò in giornata di grazia: tirandogli un macigno verso il piede, gli spezzò le catene. Lurch Gabbia entra in un momento delicatissimo ed è evidente che il macigno non ha del tutto risparmiato il piede – ma nonostante i foschi presagi di molti milanisti non fa da anello debole della catena.
DeKetelaere – GANESH BEVE LATTE
Basta con la religione cattolica, che poi sembra che ci è stata imposta dall’alto: guardiamo anche altrove, per esempio all’induismo: dovete sapere che nel 1995 diverse statue di Ganesh, il dio dalla testa di elefante, si misero a bere il latte loro offerto. Non ci chiederemo perché mai la gente desse da bere alle statue e poi, in ogni caso, che tipo di messaggio stesse cercando di dare Ganesh, ma è pur vero che di lì a poco la Comunità Europea prese un provvedimento contestatissimo sulle Quote Latte. Ebbene, qui dovrebbe arrivare la parte che spiega il motivo per cui la prestazione di CDK è associata a delle statue che fanno colazione, ma ce la siamo persa per strada in questa notte di venerdì. Però Carlino nella sua piccola porzione di partita è parso abbastanza in salute, e quindi anche voi, bevete più latte, il latte fa bene, e aiuta a riprendersi dopo le sbornie, specialmente quelle da sconfitta.

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