Milan-Sassuolo: le Pagelle Che Non Lo Erano

Pioli Out? Maldini Out? Tatarusanu Out? Leao Out? Tagliamo corto: TUTTI out. In fondo, in questo periodo, lo sono già. Ognuno a suo modo, ovviamente.

Tatarusanu – FALL OUT
Una bella parata su Frattesi nel primo tempo. È l’unica. Per il resto, come con la Lazio, viene impallinato a ogni tentativo, e in tutti i modi: di sinistro, di destro, di rigore, di testa: non c’è una modalità più frequente (si potrebbe dire che non ha punti deboli). Certo, probabilmente la maggior parte l’avrebbe incassata anche Maignan: solo su uno ha vere responsabilità. In ogni caso è molto condivisa – invero anche da alcuni di ComunqueMilan – la teoria secondo la quale, come una bomba atomica, Tatone non uccide solo deflagrando, con tutti gli atomi che lo compongono che vanno per conto loro – ma anche con le sue radiazioni. Può darsi che ci sia qualcosa di vero. Ma è anche un alibi comodissimo per le prestazioni terrificanti dei difensori. E a questo punto, forse è giusto toglierglielo.
Calabria – KNOCK OUT
Non è al tappeto, è IL tappeto. Suonato come un pugile, messo alle corde da chiunque, fin dalla partita con la Salernitana. Allora aveva come attenuante l’ennesimo rientro dopo l’ennesima assenza di mesi. Dopo un primo tempo tremendo, quando la squadra rientra in campo nel secondo tempo, affinché nessuno si faccia illusioni decide di gettare subito la spugna facendosi lasciare sul posto da Laurentè. Però segnaliamo anche il cross sul quale Giroud segna il primo gol, giusto per dimostrare che non ce l’abbiamo con lui. Del resto, siamo sicuri che in questo momento nessuno ce l’abbia con lui, quanto lui.
Kalulu – WHITE OUT
Termine che descrive una condizione, generalmente causata da neve o ghiaccio (ma eventualmente anche dalla nebbia o persino da particolari condizioni di luce) in cui non si può distinguere l’orizzonte: il cielo e il terreno risultano uguali, si perdono i riferimenti e si vaga in una specie di buio bianchissimo. La prima azione del Milan, il calcio d’inizio, consiste in: palla a Kalulu, che la butta ai difensori del Sassuolo. Dopo il gol di Defrel, la palla viene rimessa al centro del campo: viene subito servito Kalulu, che la butta ai difensori del Sassuolo. Forse aveva il compito di fare da pseudoBennacer, chi lo sa. È difficile capire cosa sia successo a Pierino, che in questo momento pare incapace di difendere così come di giocare il pallone: ci sembra quello che più di tutti ha perso i punti di riferimento, eppure i suoi interventi difensivi nella prima parte di questo campionato in cui era lui a tenere su Tomori, non ce li siamo certo sognati. Speriamo che la bufera finisca e si ritrovi.
Gabbia – BLACK OUT
Poco da dire, un po’ perché nessuno si aspettava sfoderasse la prestazione da boss, un po’ perché non è nemmeno uno dei più drammatici: conoscendo i propri limiti, prova anche a stare più attento degli altri. Come tutti i compagni di reparto non è esenta da blackout, che avviene quando Frattesi lo fulmina con un gol da grande giocatore – cosa che è difficile concepire, essendo un uomo interamente costituito di pus. Ma gli affibbiamo il blackout lo stesso perché usare il black per Kalulu avrebbe attirato polemiche.
TheoHernandez – TIME OUT
Continua la sua pausa dal calcio. O meglio, continua la sua pausa dal ruolo di difensore – perché poi, volendo, mette un signor pallone per Giroud, anche se Olly è in fuorigioco di scapola, e un altro altrettanto buono per Rebic in mezzo all’area – ma Ante emette un tiro a coda di opossum.
Krunic – Boy ScOUT
Ammirevole il modo in cui aiuta i pedoni avversari ad attraversare il nostro centrocampo. L’unica buona azione che ricordiamo di lui.
Tonali – BURN OUT
Quando dopo il pareggio a Bergamo disse “Dobbiamo dimenticare lo scorso campionato”. Non pensavamo che intendesse questo.
Saelemaekers – SOLD OUT
Titolo di una canzone dell’intenso artista Tommaso Paradiso, che proclama: “Vorrei morire brillo mentre canto questa canzone, correndo a duemila come un coglione”. L’intenso artista Tommaso Paradiso non è riuscito a coronare il suo giusto sogno, e oggi dà una mano a Laura Pausini per vendere televisioni; purtroppo, come spesso capita ai ragazzi suggestionabili, il giovane Alexis lo sta prendendo in parola, partita dopo partita.
Giroud – ShOUT
Titolo di una hit un po’ più vecchia, dei Tears For Fears, più o meno coetanea di Giroud: un brano magari non elegante quanto altri del gruppo inglese ma dotato di una sua torva efficacia. Olly è il solo del Milan a fare quanto ci si aspetta da lui: gran gol iniziale che fino a pochi anni fa non sarebbe stato fuorigioco, poi il gol della flebile speranza, poi una spizzata di testa che Rebic non riesce a infilare in porta. Sembra sull’orlo di una crisi di nervi quando si rivolge ai compagni, grida spesso, e lo fa anche quando si trova in area, e subiamo un gol di testa per pura disattenzione. Grida così tanto da convincerci di essere innocente come gli anni 80.
Rebic – FREAK OUT
Concludiamo questo trittico di canzoni con l’incipit della megahit degli anni 70: Le Freak degli Chic. Il nostro freak gioca una partita impossibile da incasellare, e non ci aspettiamo niente di diverso da lui: inizia gagliardo, mettendo alla frusta i difensori del Sassuolo, dopo di che si mangia un paio di gol. Ne segna uno, ma il VAR lo annulla – in effetti ogni giudizio arbitrale su di lui ribalta le sue aspettative: viene ammonito per avere subito un fallo – per non parlare di quando va via a Berardi che lo scalcia, ma l’arbitro decide che non è fallo perché si butta a terra troppo tardi. Berardi, che si era rotolato a terra morente dopo 10 minuti di partita, se ne va sghignazzando davanti alla telecamera. A dimostrazione che Ante regala sempre risate.
DeKetelaere – COMING OUT
Nel senso che gli tocca uscire. Non altri. Lungi da noi fare del triviale umorismo da prima serata di Canale 5.
Leao – AUT-AUT
Escluso nel primo tempo, come il libro del filosofo Kierkegaard si ritrova a valutare due tipi di percorso: una gozzovigliosa indifferenza verso i principi e i valori morali, e una severa adesione al dovere etico e alle responsabilità E visto che entra sull’1-4 (perché dopo 30 secondi di secondo tempo, Calabria ha consegnato un rigore al Sassuolo), non sorprende che dopo essersi quasi convertito alla nostra religione, dia la sensazione di guardare a piaceri più facili.
Pobega – KNIVES OUT
Quando l’Academy candida questo film per un Oscar, e quando noi vediamo il buon Tommasone entrare in campo, le premesse sono le stesse: “Questo passa il convento”.
Origi – CHILL OUT
Per qualche motivo, si muove con rilassata disinvoltura su una nave che affonda: entra a venti minuti dalla fine, e dopo che abbiamo preso il quinto gol perfeziona un tiro che aveva già tentato, mettendolo – grazie anche alla traversa – alle spalle di Consigli. Verrebbe persino la folle tentazione di mandarlo contro l’isterico Skriniar, giusto per il contrasto umano, ma anche per sostenere la causa delle sostanze naturali contro gli acidi da discoteca slovacca.
Messias – INSIDE OUT
Gioia no, Rabbia non val la pena, Paura non proprio, Disgusto è un po’ esagerato – ma Tristezza, a carrettate.

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