Nei difficili giorni di questa settimana, molte espressioni di rimprovero sono state rivolte ai nostri giocatori, soprattutto dai loro tifosi delusi. Tuttavia, un’espressione indirizzata non ai giocatori ma ai tifosi milanisti, non proveniente da un milanista ma da un tizio in cerca di visibilità mediatica, ha sollevato un interessante polverone: è l’espressione “Stupidi banditi”. Abbiamo sentito l’impulso, per queste Pagelle Senza Voti, di estendere tale espressione a ai giocatori del Milan che in Champions League si sono fatti un po’ stupidamente eliminare da una squadra dal mediocre blasone, cercando nel cinema, nelle serie tv o nei fumetti esempi di banditi piuttosto stupidi.
Maignan – OTTO (Un pesce di nome Wanda)
Il piglio è sempre aggressivo e maschione, e l’atteggiamento è sempre quello di chi sa il fatto suo – e tuttavia anche stavolta gli sfugge il clean sheet. Non ha colpe (…stavolta), ma visto anche come sono arrivati i tanti gol presi negli ultimi tempi, iniziamo ad avere il sospetto che la sua spavalderia non venga più presa sul serio dagli altri della banda.
Calabria – CHRIS MOLTISANTI (The Sopranos)
Il ragazzo che non riesce realmente ad acquisire credibilità “gangsta” è poco coinvolto nella partita, sia dai capi che dai rivali. E anche questa stagione della serie finisce col pubblico che si domanda se sarà mai un vero boss.
Tomori – BUFALO (Romanzo Criminale)
Nessuno discute la sua fedeltà ma se c’è da pensare, è l’ultimo cui affidarsi. Tratta Gabbiadini rudemente come se fosse Er Dandi, e fa bene perché a un certo punto quasi lo infinocchia da par suo.
Thiaw – MARIO (Audace Colpo dei Soliti Ignoti)
È il giovanotto di buon cuore che fa quello che gli dicono – ed è l’unico con la fedina penale pulita: nei 275 minuti di Champions League da lui disputati, il Milan non ha mai subito gol. Saranno contente le sue numerose mamme.
TheoHernandez – BEGBIE (Trainspotting)
Dove c’è tafferuglio, lì c’è lui: nel primo tempo chiede un rigore (ma come spesso capita, gli viene negato); nel secondo, dopo un fallo, non riesce a tenere a freno la lingua e (sul 5-1) si fa ammonire per proteste. Non lucidissimo invece sull’azione del gol di Quagliarella, e neppure su un pallone in area che Leris gioca nel peggiore dei modi. Ma forse, in effetti, se fosse un bandito intelligente giocherebbe in un’altra squadra.
Krunic – HARRY LIME (Mamma, ho perso l’aereo)
A tratti ha l’aria esasperata, corre dappertutto in modo quasi caricaturale. Forse ha la sensazione di poter essere invitato a lasciare la casa.
Tonali – VINCENT VEGA (Pulp Fiction)
Qualunque musica suonasse nella testa degli altri, nella sua c’è sempre stato rock’n’roll: quando Leao lo invita a ballare, scatta per far sì che Brahim abbia il suo premio.
Messias – FRANCIS FRATELLI (The Goonies)
È quello ombroso e un po’ infelice della banda, è vero che è sempre martellato dagli haters però chissà, forse se fosse più rilassato e brasiliano otterrebbe più risultati, o quanto meno entrerebbe nel cuore del pubblico come i suoi Fratelli.
Giroud – SANGUEBLU’ (Gomorra)
Improvvisamente, riacquista tutta la sua nobiltà: i difensori non lo zappano, i compagni lo servono sulla testa, un arbitro gli permette di battere un rigore e gli convalida un gol che in tutte le partite precedenti sarebbe stato annullato per fallo geopolitico. Malgrado la tripletta, gli rimane addosso una malinconia appropriata per ogni vero milanista in questo periodo. Ma tra tutti, è quello che si meritava una serata così.
BrahimDiaz – RIO (La casa di carta)
Resta in linea di massima un piccolo impiastro come il ragazzotto della banda spagnola, ma a volte il suo contributo riesce a far aprire dei caveau importanti, oppure non molto – come quello di una squadra retrocessa. Nelle prossime partite speriamo di vedere gol, aperture illuminanti, cross pennellati, sombreri di tacco e altre rapinose delizie.
Leao – JORDAN BELFORT (Il lupo di Wall Street)
Appena ne ha l’occasione, riesce a raggirare i malcapitati sampdoriani: perfetta esecuzione del gol, induzione dell’avversario al rigore, passaggio in velocità a Tonali per il quarto gol, e alla fine una serie di tentativi di arricchire il giovane Charles, ma si rivelano tutti investimenti disperato.
Saelemaekers – JACK SPARROW (Pirati dei Caraibi)
Il pirata svanito dà di sciabola a caso, senza un piano sensato, però si fa voler bene. Tanto che per lui queste pagelle contravvengono a una regola interna: per la prima volta un personaggio viene usato due volte. Qualche anno fa, a essere accostato a Johnny Depp e al suo personaggio più famoso era stato Leonel Vangioni. E chi, se no.
Pobega – 176-176 (Banda Bassotti)
Anche stavolta uno scampolo di partita un po’ anonimo, un po’ come quello dei Bassotti il cui numero non è nemmeno ricombinato in due terne differenti. Peraltro, questa cosa che i fratelli Bassotti tra loro non si chiamino per nome ma con i numeri di identificazione suggerisce una precisione maniacale che stride un po’ con lo svagato dilettantismo con cui provano da decenni a fare il colpaccio.
DeKetelaere – AVERELL DALTON (I Cugini Dalton)
Come il più lungo e divertente della banda frustrata dalla sorveglianza di Lucky Luke, risulta completamente interdetto, ma è il suo bello.
Ballo-Tourè – VIRGIL STARKWELL (Prendi i soldi e scappa)
Entra e tiene tutti sotto giro come solo lui sa fare.
Kjaer – TOMMY DE VITO (Goodfellas)
Ancora Joe Pesci – perché, pensate che sia buffo? Eh? Dite: pensate che sia un cambio buffo? Beh, un po’ lo è, mettere Simon a quel punto della partita, con quel risultato, in questo momento della stagione, invece che il povero Adli: a questo punto lo sta un po’ trollando, no? Chissà: forse, come il personaggio di Ray Liotta, dovrebbe cambiare identità. Ma probabilmente continuerebbe a sognare Pioli che gli bussa alla porta.