Milan-Inter 3-0, le Pagelle Che Non Lo Erano

Negli anni 80, gli spauriti e un po’ increduli tifosi di una squadra di recente formazione – e dai colori di ruspante ineleganza – hanno iniziato a cantare, per ricordare a se stessi dove erano capitati e per farsi coraggio in un territorio in cui si sentivano fuori posto, “A MILANO, SIAMO NOI! A MILANO, SIAMO NOI!” Come spesso succede con i giovani con tristi ritardi scolastici, la frase gli usciva male: non potendo mettere delle k o fare altre semplificazioni da primitivi, si sono persi per strada la “A” – ma il senso del coro rimane quello: lontani dalla vita semplice dei loro paesi delll’hinterland (dai quali hanno preso il nome della loro hsquadra: l’hinter, happunto) la curva di suburbani cercava di contenere il proprio senso di smarrimento. Incapaci di rispondere a domande come “Chi siamo?” “Da dove veniamo?” (interrogativi esistenziali ai quali i tifosi milanisti avrebbero trovato per loro facili ipotesi) trovano perlomeno la risposta a “Dove andiamo”?: sì, siete a Milano, amici, benvenuti! In questa città accogliente c’è posto persino per voi! E per aiutarvi, abbiamo pensato di paragonare la prestazione di ogni giocatore di quella che è la squadra di Milano fin dal secolo XIX, a una delle sue tante vie. 

Donnarumma – CAVALCAVIA GHISALLO
Si vede che i nostri avversari sono poco pratici: del resto quasi tutti sono stranieri e hanno problemi con l’italiano quasi quanto i loro tifosi – così, vedendolo aperto, non fanno caso agli avvisi e pensano bene di infilarlo per andare a fare la serata da scemi in zona San Siro. Scopriranno nel modo peggiore che non si può.  
Abate – VIA FIORI CHIARI
Si dev’essere sparsa la voce che dalle sue parti è impossibile parcheggiare, perché non ci provano nemmeno.
Alex – PIAZZA CASTELLO
Il cuore secolare della metropoli, sua roccaforte difensiva ma anche luogo fantastico per fare una foto – guardate come sono venuti bene, in quello scatto, tutti quei ragazzi dagli improbabili vestiti nerazzurri.
Romagnoli – CORSO GARIBALDI
Spesso in anticipo, forse grazie a una certa propensione hipster – come quella che lo porta, negli ultimi 15 secondi, a fare del citazionismo ironico di tutti i retropassaggi a Donnarumma che hanno agitato la vita cittadina.
Antonelli – RIPA DI PORTA TICINESE
Fa un po’ acqua e dalle sue parti c’è più gente di quanta dovrebbe – gente che forse sporca un po’ e fa casino, ma in fin dei conti sono giovani vanerelli che non fanno alcun male. Certo, vestono in modo terribile – ma si credono fighi, lasciamogli questa illusione.
Kucka – VIALE CAPRILLI
Che emozione quando si riempie e diventa un fiume in piena. Chi risiede nella sua zona ne soffre, si lamenta coi vigili mimando continuamente il gesto del libretto delle multe con la tipica espressione piagnucolina dell’interista a San Siro: pretenderebbero più tranquillità. Ma a noi a dire il vero piace così, gagliardo e impetuoso.
Montolivo – VIA BORSIERI
Chi l’avrebbe detto, una zona che era un mortorio, e va’ adesso come rende.
Honda – VIA MONTENAPOLEONE
I vecchi milanesi restano tendenzialmente diffidenti nei confronti di questa strada in cui si parla poco italiano e si abbonda con la chirurgia plastica – ma questa sera l’indotto è evidente e porta benefici a tutti. Tra l’altro si estende con facilità alla via del Jesus, che ha la ventura di incrociarla, e sostanzialmente la fa propria.
Bonaventura – VIA FARINI
Non bellissimo, spezzettato (e percorso dai troppi mezzi davanti ai cui eccessi il ghisa Damato chiude volentieri un occhio) si rivela di impressionante praticità proprio come un tram che va dritto in centro partendo da nord, portando lo studente Niang sotto la sud.
Bacca – PIAZZALE CADORNA
Nonostante i tentativi di farlo sembrare bello esteticamente, la sua funzione principale è di riportare i tifosi interisti da dove sono venuti. Complice il fatto che a Milano non piove più, la puntualità con cui vengono serviti è apprezzabile. Oh, molto apprezzabile.
Niang – PORTA NUOVA
Fa schifo per un sacco di tempo, e poi guarda che belle cose che ti tira fuori alla fine. Oddio, il gol era riuscito a sbagliarlo, ma si sa che a Milano anche i giovani più impiastri trovano più di una possibilità.
Balotelli – CORSO COMO
Oh, beh. Tutte le grandi città hanno un’area dove il cervello non è strettamente richiesto.

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