I nostri avversari di ieri sera possono vantare nella loro tifoseria una quantità rimarchevole di cantanti. Mediamente sono un po’ più lamentosi e cantautorosi dei nostri, che tendono musicalmente al variopinto – da una quantità inverosimile di rapper a Enzo Jannacci, da Malika Ayane a Laura Pausini, da Paolo Conte a, ehm, Leone Di Lernia. Ma siccome nelle nostre pagelle senza voti siamo soliti omaggiare le squadre affrontate, ci apprestiamo a paragonare la prestazione dei nostri guerrieri a dei musici che hanno scelto di cantare la sponda mugugnosa del Naviglio.
DIEGO LOPEZ
Adriano Celentano. Come lui, potrebbe rivolgersi al suo pacchetto difensivo intonando: “E voi ballate, e voi ballate, ballate ancora”.
RAMI
Paola&Chiara. Sul suo vero livello sarebbe problematico pronunciarsi, ma ha una capacità di attirare l’attenzione vicina all’inspiegabile e tende a suscitare in noi strane fantasticherie – che sono la spia di quanto siamo messi male.
MEXES
Ivana Spagna. Ragazzi, voi non eravate ancora nati, ma ha regalato bei momenti ai vostri nonni quando era giovane e carina.
ZAPATA
Gianluca Grignani. Sì, può dire di averne imbroccata una, ma il resto della sua produzione è fonte di immenso imbarazzo.
DE SCIGLIO
Manuel Agnelli, Afterhours. Ovvero: la vivacità di un corteo funebre, reiterata con puntiglio perché non si può negare che arrivi al cuore dei suoi fan. Certo, il fatto che il suo primo fan sia lo zio Bergomi fa riflettere.
ESSIEN
Roberto Vecchioni. Ogni suo singolo movimento ha salde radici negli anni Settanta.
MUNTARI
Biagio Antonacci. Ovvero: semplicemente insopportabile.
BONAVENTURA
Stefano Belisari in arte Elio. Vivacizza, scompagina, ironizza nella difesa interista, potrebbe anche segnare ma la palla non ne vuole sapere – governo bastardo.
MENEZ
Ligabue. Perché come lui, riesce nella singolare impresa di mandare in visibilio San Siro senza giocarci.
EL SHAARAWY
Max Pezzali. “Con le facce tese tutti incazzati neri e con le pive nel sacco, persi in queste strade che sembrano sentieri, stanotte niente di fatto”. Niente festa, niente tipe col tacco alto e la gonna corta, procediamo facendo rotta per Casa di Dio dicendoci che pazienza, andrà meglio un’altra volta, che nessun rimpianto, e poi aspetteremo il weekend – convinti che sarà il migliore dei weekend.
TORRES
Franco Califano. Come tutti sanno, ha abbandonato questa valle di lacrime e ci guarda da lassù.
POLI
Luisa Corna. Il contributo che dà al gioco è pari al contributo che lei ha dato alla musica.
HONDA
Enrico Ruggeri. Entra, e ci tuffiamo perplessi in momenti vissuti di già.
Torres: non escludo il suo ritorno. A casa.