Milan-Genoa 0-0: le Pagelle Che Non Lo Erano

La notizia della settimana è l’annuncio dello scioglimento di Elio & le Storie Tese, complessino che alcuni etichettano frettolosamente come “demenziale”, quando per contro ha cantato spesso canzoni intrise di acuto dolore (…tranne naturalmente “C’è solo l’Inter”, il cui titolo fa ridere fortissimo da svegliare i vicini). In particolare, la loro capacità di cantare supereroi sofferenti ci è parsa adeguata alle Pagelle Senza Voti di Milan-Genoa… Zio Cantante.
 
Donnarumma – SUPERGIOVANE
I genoani non fanno molto per impensierirlo – finché subdolo Bertolacci si avvicina travestito da piscina, e sfodera il miglior tiro della sua vita. Ma SuperGigiovane vola e lo tocca fuori col dito medio!, con grinta e simpatica verve, e Bertolacci vaffancuore.
Rodriguez – EL PUBE
Vien giù in picchiata col suo aliante stupendo, ma emozionando al suolo si spetascia. Nel complesso, ferisce il pueblo col suo aliante mediocre.
Zapata – FURIO TERZAPI
Autorevole e puntuale, forse il miglior interprete del concetto di difesa vistosi a San Siro negli ultimi due mesi. Dalla panchina Musacchio lo osserva, e forse si domanda come mai Montella e Bonucci si siano mossi verso di lui leggeri come un gavettone di idrogeno, baciandolo con tutta la lingua dell’amore. Ma gli hanno confidato di non amarlo, quindi ritiene di avere delle possibilità. Anzi, gli dispiace per lui perché magari si fa delle idee.
Bonucci – SHPALMAN
Volevamo un supereroe. Ok, è lui. Che dire, è andata così.
Biglia – SUNSET BOULEVARD
A inizio stagione gli gridavano: “Fenomeno!”, ora invece gridano: “Bu”. Gira, gira, gira, gira il tassello della vita.
Kessié – VITELLO DAI PIEDI DI BALSA
Passa il primo tempo nel boschetto della sua fantasia; nel secondo inizia a darsi da fare, in un crescendo che culmina nel coast to coast che purtroppo sappiamo già finirà in un bagno di dolore – perché accusava il vitello dai piedi tonnati e per questo i suoi piedi son stati asportati.
Bonaventura – LICANTROPO VEGANO
Ha sempre il piglio mordace e smanioso, tuttavia a causa di una coraggiosa scelta alimentare, non è molto impopolare nell’ambiente genoano.
Borini – PANINO
Invece di questa amarissima aranciata meriterebbe una festa – con il nome scritto sul bicchiere di plastica – per come tenta di dare una scossa alla squadra correndo per tre, presentandosi ovunque serva davanti e dietro, e procurando a Perin un brividino su tiro da fuori nel primo tempo. Per lui sogniamo un mondo migliore, una festa molto particolare, con gioco della bottiglia e gioco della scopa. Forza, Panino.
Calhanoglu – FANTASMA FORMAGGINO
A causa dell’uscita di Bonucci, il dio delle barzellette gli infligge un’ingrata fine: fra le risate a profusione viene spalmato su quel panone (con un coltellino).
Suso – SANTA AND CLAUS
Cerca di portare peace, love, unity, and having fun ma il sogno di un attacco che si muova intorno a un’idea comune sfuma come quello di peace between Blur and Oasis.
Kalinic – ADDOLORATO
“Dieci fratelli, nove facean combutta, uno era emarginato, si chiamava Addolorato”. Non riceve palloni, quindi non segna. Poi ne riceve, ma non cede a questa vuota e tardiva lusinga – quindi non segna. In particolare una pesca melba di Suso, messa lì sul piatto a un metro dalla porta, guarnita con tanta golosa vaniglia, viene scucchiaiata via stolidamente.
Romagnoli – TAFANO
Mentre Bonucci esce con l’occhio spento e il viso di cemento, lui e Zapata improvvisamente si riscoprono coppia complice e sbarazzina. Ovviamente per il capitano non è un problema perché lui gli vuole bene veramente e non gli chiede nulla, anzi se ha bisogno di qualcuno lui c’è.
Calabria – UOMO COL BORSELLO
“Ti ricordi quel ragazzo, ieri al Parco Capello, che guardava negli occhi gli avversari senza crossare o saltare l’uomo? Quel ragazzo songhe ie!”

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