Doveva essere il giorno di Prince, lo è stato. Le nostre PagelleSenzaVoti, necessariamente, e un po’ opportunisticamente, vanno a omaggiare la creatività dell’artista americano – al quale ci è sembrato giusto accostare la creatività del giuoco rossonero. Peraltro, a Carpi non ce ne vogliano, ma spunti di altro tipo dai nostri avversari non ci venivano. E comunque, i nostri avversari sono venuti a San Siro per dimostrare in modo impeccabile che “Money don’t matter 2 night”.
Donnarumma – I WANNA BE YOUR LOVER
Gigio! Noi non possiamo sposarti a causa delle leggi bigottone di questo capponissimo Governo della Fiorentina (che già che c’è, si oppone pure stasera a irrigorepeimmilan) però vorremmo tanto chiedere la tua mano: quella che salva il Milan da un imbarazzo persino più grande di uno 0-0 casalingo contro la quartultima in classifica.
Abate – ENDORPHINMACHINE
Che non stravediamo per lui si è capito, temiamo: il fatto è che troppo spesso ai limiti come giocatore unisce un limitato impiego di cervello, ma per fortuna nel Carpi non ci sono né Milito né Pogba a irriderlo con poco. Così, questa è una delle sere, non poche, in cui cerca di infondere orgoglio e voglia ai compagni. Non gli infonde i succitati limiti enormi come giocatore. Ma per quelli, non hanno bisogno di lui.
Romagnoli – THE MORNING PAPERS
C’è un buffo caso che lo riguarda: un famoso giornale color prosciutto adotta, per dargli i voti in pagella, logaritmi più complicati di quelli di facebook e del fantacalcio messi insieme, agganciati a variabili specifiche: la quantità di acari nel letto del suo direttore, il numero di telefono del redattore di turno e la quantità di like all’articolo sbavone di giornata (oggi, “Rihanna sexy assassina senza veli nel nuovo video”). Curiosamente, il risultato è sempre 5,5. Noi di norma non ci occupiamo di voti, ma ieri sera ci è parso più che sufficiente, nonché presente quelle volte che il Carpi ha attaccato. Comunque facciano come vogliono: già il Giornale Precedentemente Noto Come Autorevole si è letteralmente inventato quella faccenda di Nesta/Zidane e ha pure rivendicato con orgoglio di essersela inventata “perché nel giornalismo si fa così” – sai che gli frega a loro.
Alex – SLOW LOVE
Ti aspetteresti un lentone, invece questo inno a chetare la propria foga incede con un’andatura funky e sincopata (…prego, un po’ di ammirazione per questo aggettivo, ripescato dalle nostre cantine). Nella nostra area è puntuale, in quella del Carpi potrebbe colpire molto meglio su corner: poteva diventare il nostro quarto marcatore stagionale. Per dire come siamo messi.
Antonelli – LET’S GO CRAZY
Parte piano poi accelera a perdifiato, con la generosa sconclusionatezza che si chiede al miglior rock’n’roll. Ma tendenzialmente, non a un terzino di 29 anni.
Montolivo – SOMETIMES IT SNOWS IN APRIL
Semplicemente struggente.
Bonaventura – BATDANCE
Frenesia sconclusionata al servizio di un progetto oscuro – in effetti, Tim Burton da questo Milan cadavere potrebbe trarre parecchie suggestioni. Forse ha voluto impressionare AndonioGonde in tribuna per convincerlo che agli Europei può contare su di lui per un esito che gli consenta di concentrarsi da subito sul Chelsea.
Poli – SIGN O’ THE TIMES
Qui dovrebbe bastare il titolo, vero?
Boateng – ILLUSION, COMA, PIMP & CIRCUMSTANCE
Inizialmente il pensiero era corso alla perentoria e feroce Pussy control, ma con le ironie un po’ sessiste sulla signora Boa abbiamo già dato tutti in settimana. Qui le ironie (nemmeno troppo divertite, a dire la verità) possiamo farle solo su come siamo arrivati a questo punto. Su come sia possibile che il Milan (che comunque, non è per dire, ma è il Milan, zio porcone) (cit.) nel 2016 provi ad imperniare la sua manovra su di lui. Che poi, nel primo tempo due cose decenti le fa pure: una conclusione rapida dalla distanza, e un ingresso in area da destra con palla troppo sul portiere. Ma Peppino Prisco, lassù, si starà lamentando col gestore perché nulla di quanto gli possa offrire il Paradiso è paragonabile a quello che gli può offrire in questo momento il Diavolo.
Bacca – WHEN DOVES CRY
Una rappresentazione magistrale della separazione, che culmina in un lacerante assolo.
Balotelli – GOLD
Dà una mano in difesa. Se ne sta ai margini dell’area a tocchettare palloni per liberare gli altri. Però diteci, non avete anche voi l’impressione che di fare gol, rete, segnatura, marcatura del punto, piazzamento del melone – non gli interessi poi tanto? E infatti archiviamo un’altra partita in cui non ha fatto alcuna differenza. Chi si stupisce più? Lo sappiamo: “All that glitters, ain’t gold”.
Menez – AIN’T GONNA MISS YOU WHEN YOU’RE GONE
“…Better take your Gucci up, and be gone”.
José Mauri – POP LIFE
Una piccola divagazione psichedelica, inaspettata, quasi provocatoria, che però funziona meglio del previsto.
Locatelli – U GOT THE LOOK
“Here we are folks: the dream we all dream of”. Eccolo, finalmente. Fa ben sperare, quando gli vengono concessi quei pochi minuti – perché voi capite che prima bisognava far giocare quelli che sanno prendersi le responsabilità.