Settembre: è tempo di salutare gli accattivanti tormentoni che hanno stuzzicato la nostra irresistibile, caldissima estate ITALIANA. Non potevamo esimerci dal valutare l’ultima partita di agosto usando le stuzzicanti hit despacite che sulle spiagge ITALIANE ci hanno tenuto compagnia, e che per sempre ci permetteranno di associare gli indimenticabili momenti dell’estate 2019 a canzonette orrende, però imbecilli.
Donnarumma – UNA VOLTA ANCORA (Fred De Palma & Ana Mena)
Calabria – MAMBO SALENTINO (Boomdabash & Alessandra Amoroso)
Così come il pezzo dei raffinatissimi, geniali PRODUCERS fa una cosa sola ed è “Peppereppeppè” come un bambino stupido con una trombetta, anche lui fa una cosa sola che gli vale lo stipendio, ed è salvare la partita su Dessena. Il resto è penoso, ma al momento giusto lui, principessa del quartiere, muove quel bacino come se ballasse.
Romagnoli – OSTIA LIDO (J-Ax)
Intorno a lui, gente che balla, che balla, che balla. Si volta verso l’altro centrale di difesa, e pensa: “Io sono lo scoglio e tu la mia cozza”.
Musacchio – JAMBO (Giusy Ferreri & Takagi & Ketra)
Sempre sospeso tra la sicurezza e il pericolo mortale, tra volare alto e strisciare basso, tra il cielo e la savana – come il garrulo sagittato (Turdoides jardineii), al quale somiglia, e il barbettino frontegialla (Pogoniulus chrysoconus), che somiglia più alla Giusy, o lo spaccasemi minore (Pyrenestes minor), che ha qualche affinità coi due geniali PRODUCERS.
Rodriguez – CORAZON MORADO (Elettra Lamborghini & Sfera Ebbasta)
Per carità, c’è anche chi apprezza, eh. Cosa gli vuoi dire. Del resto c’è anche gente che guarda ReteQuattro e la trova professionale e coraggiosa. Fuori dal coro, ecco.
Kessié – LENTO (BoroBoro feat. MamboLosco)
Forse, come l’autore della canzone, svolge la sua professione sotto effetto di potenti dosi di cannabinoidi. Che non è un problema, se svolgi una professione in cui essere stordito e inconcludente ti porta la stima dei giovani.
Bennacer – SEÑORITA (Shawn Mendes & Camila Cabello)
Ehi, sembra venire da un altro continente. Niente di trascendentale, ma perlomeno non è la rottura di palle abissale delle hit di centrocampo regalateci nelle ultime estati dai nostri geniali PRODUCERS.
Calhanoglu – CALIPSO – Charlie Charles & Dardust & FabriFibra & Mahmood & SferaEbbasta
Oh, finalmente ricorda dov’è il suo cuor: nei colpi di testa, ariete perentorio che non è altro – pensate, in elevazione ha fatto il doppio dei gol che su punizione. Avendone fatti due.
Castillejo – PLAYA (Baby K)
Un giorno lo ricorderemo con affetto e lo mitizzeremo anche un po’, come i 50enni che si esaltano risentendo Gazebo, Sandy Marton, Samantha Fox. La cui lezione immortale è, sia per Baby K che per Baby C: non insistere e ritirarsi in tempo.
Suso – ARROGANTE (Irama)
Va a giocare dove gli garba, piazza l’assist del gol decisivo, è un arrogante, e non gli importa se non sei più dalla sua parte.
André Silva – NUOVA ERA (Jovanotti)
Piatek – DOVE E QUANDO (Benji & Fede)
Non ha più nessuna scusa stupidaaa, perciò entra con imprevedibile veemenza ma il portiere Jovanotten lo stoppa tre volte, in una aiutato dalla Goal Line Technology. Tra lui e Giampaolo, “solo l’inizio dell’estate – le nostre litigate – ce le paghiamo a rate”, ma sa di non aver più scuse, entra e domanda: “senza tante paroole, manda la posizioone, oooooh. Oh, oh, oh”.
Paquetà – MARADONA Y PELE’ (Thegiornalisti)
Perlomeno, rispetto a quelli che ha attorno – proprio come Tommaso Paradiso, che rispetto a Ultimo e Coez sembra David Bowie. Inserito negli ultimi venti minuti sembra di un altro livello, anche rispetto al se stesso dei primi settanta minuti a Udine. Bisognerebbe trovare il modo di sostituirlo con se stesso.
Borini – SENZA PENSIERI (Rovazzi)
Non è tanto una questione spirituale o emozionale. È proprio una questione neuronale.