Milan-Bologna 0-1: le Pagelle Che Non Lo Erano

Il 7 gennaio, bene o male, si è gabbato lo santo. In questo giorno si esce dall’atmosfera di ispirato rispetto per chi ci protegge da lassù, e si fanno i conti con le trivialità dell’esistenza – che a sua volta ispira trivialità assortite. Sappiamo che con le Pagelle Senza Voti di oggi perderemo un po’ di quella ammirazione manifestatasi in commenti lusinghieri come “le raffinate pagelle di ComunqueMilan” “i colti giudizi dell’ironico sito” “l’eccitante prosa dei sexyssimi affabulatori in rossonero” (…no, nessuno lo ha mai scritto. Ma sappiamo che lo avete pensato). Cionondimeno, così come queste festività già problematiche per la religione più in voga nel Paese sono state turbate da un’espressione blasfema rivolta in diretta tv a milioni di italiani oltre che a Nostro Signore, allo stesso modo la nostra devozione è stata messa a dura prova dalla prestazione di ieri. Eppure, come vedete, anche se ci siamo andati vicini non ci siamo macchiati di niun peccato né abbiamo infranto il secondo Comandamento: la nostra Fede nell’Altissimo ha resistito. Proprio come la nostra fede negli Scarsissimi. 

Donnarumma – ORTO MIO
Continuiamo a coltivarlo speranzosi, anche se il nostro allenatore Raiola dovrebbe lavorare un po’ di più sull’istinto – perché sembra sempre muoversi un secondo dopo che i cavoli sono stati serviti per merenda.
Abate – ORCHIDEA
Come la parte iniziale di una barzelletta blasfema cara al presidente Berlusconi, semina scorrettezza ma alla fine non offende né disturba i rossoblù ammodo, che fanno il loro mestiere senza intoppi. Forse l’allenatore Raiola dovrebbe dargli un po’ di respiro. A lui, o a noi.
Alex – MIO PANE
Anche se si nota che non ha il carisma per richiamare gli altri al dovere, col suo piglio azzimo gestisce il pacchetto difensivo meglio di quanto ci si potrebbe aspettare, e salva la baracca un paio di volte.
Mexes – …’NA DONNA SULTANA
Stranamente, la Barbie non è tra i peggiori. Ok, non è nemmeno particolarmente presente le volte (non poche) che il Bologna si fa grosso a tanto così dalla porta. Né si propone nel suo ruolo naturale, quello di attaccante aggiunto. Vive la Befana con tale disagio che a malapena, nel finale, entra in qualche scaramuccia.
De Sciglio – DI’ OPORTO
Ci ripetono che tutti lo vogliono, che per tutti è un sogno – ed è vero, non c’è avversario che non si ritrovi a fantasticare di averlo davanti. La sua opacità, così intensa e post-moderna ha stregato Mihajlovic, che lo schiera sempre e comunque perché nella sua ennesima stagione insulsa vede una sorta di paradigma della propria condizione, ovvero: non riesce a incidere, o non sa incidere? Nel dubbio, noi ci siamo convinti che sia lui a voler restare, per dimostrare che se il Milan affonda, lui darà il suo contributo. Gliene siamo grati, ma ogni tanto vorremmo che dicesse Barcellona, che dicesse Manchester, che dicesse Madrid, che dicesse Oporto.
Bertolacci – PORCO DITO!
Ne muovesse uno.
Montolivo – DIORAMA
Come una ricostruzione tridimensionale, per quanto evidentemente privo di vita è indiscutibilmente suggestivo quando installato sotto la giusta luce.
Bonaventura – PORCU DIGHEL!
Per lui teniamo la più milanese delle varianti, perché sia noi che San Siro guardiamo a lui come a un ultimo, illusorio legame con l’orgoglio casciavìd, anche se probabilmente l’allenatore Raiola ce lo ha già venduto. Pur accendendosi a folate, quando lo fa è quasi impressionante: negli ultimi assalti tutti lo cercano, perché questa squadra costruita senza un cervello prega sempre che almeno il suo funzioni.
Honda – BIOPARCO
Porta turisti e incuriosisce i bambini, ragion per cui un bioparco ci sta sempre bene. Anzi, si può dire che con lui il bioparco si manifesta spontaneo. Te lo tira proprio fuori con naturalezza, il bioparco.
Bacca – PORCA, MA DONNOLA
Esclamazione ricorrente quando si vorrebbe una partner disinvolta e vivacina, ma questa si rivela un po’ scorbutica – non abbastanza per diventare una predatrice spietata, ma di fatto lungi dal renderti la vita più lieta. Detto questo, considerate quanto più facilmente avremmo potuto cavarcela con un “Bacca, Madonna!”. Ma a gioco prolisso, pagelle prolisse.
Niang – HO’L CODINO!
Molto più sistematico nella cura della sua stupida capigliatura che non nel gioco. A onor del vero ha un paio di guizzi notevoli, uno per tempo, ma l’allenatore Raiola dovrebbe fargli notare che ogni volta che riceve il pallone perde almeno un paio di secondi decisivi per pettinarlo coi tacchetti. Nel secondo tempo in area piccola riesce addirittura a creare un voluttuoso chignon con le cuciture – la sfera vola via soddisfatta, annunciando al mondo di avere una pazza e civettuola coda di cavallo.
Cerci – MANNAGGIA ALLA MIA DONNA
Non aggiungeremo insulti più mortificanti. Certo, in rosa c’è gente che ha fatto meno schifo di lui e alla quale sono state date molte meno occasioni. E dopo l’ultima raccapricciante apparizione a San Siro stupisce che sia stato ancora una volta, ostinatamente buttato nella mischia. Ma probabilmente oggi anche lui sta sospirando al pensiero di come sarebbe stato meglio per tutti se lady Cerci avesse apprezzato di più la sua casa madrilena.
Luiz Adriano – PORCO DINCI
L’identità del Dinci non è mai stata chiarita, ma a quanto pare proprio come Luisone la sua figura è sempre stata controversa, difficilmente inquadrabile, capace di dividere le masse: chi convinto sia un esecrabile suino, chi incline a invocarlo (“Per Dinci”), chi propenso ad associarlo a una divinità, ancorché erratica (“Dinci Bacco”), chi lo apostrofa magari con stima contenuta, ma in fondo con affettuosa indulgenza (“Dinci patata”).
Kucka – ZIO CANE!
Inadatto a recitare il ruolo della figura paterna che manca al nostro centrocampo, subentra nella speranza di portare perlomeno un po’ di quella complicità virile che di solito ispira i nipoti a dare il meglio. Viceversa, in dieci minuti riesce giusto ad azzuffarsi coi vicini di casa come il sig. D. Duck, zio di Qui, Quo, Qua.

Una risposta a “Milan-Bologna 0-1: le Pagelle Che Non Lo Erano”

  1. Fantastico! di’ oporto, bio parco e mannaggia alla mia donna stupendi tanto quanto mi fanno schifo i rispettivi assegnatari. A ‘sto giro ti sei superato. Complimenti!

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