Le Pagelle Che Non Lo Erano: Napoli-Milan 2-2

La giornata di Napoli-Milan è stata anche la giornata in cui la casa automobilistica italiana Ferrari ha vissuto una delle sue giornate più bizzarre e insieme leggendarie. Per le Pagelle Senza Voti dei nostri giocatori, abbiamo pensato di accostare a ognuno di loro alcuni dei piloti Ferrari che hanno fatto la Storia, o in qualche caso almeno la storiella della Formula Uno.
 
Donnarumma – SEBASTIAN VETTEL
“Sarà anche forte come dite, ma…”. La prestazione contro il Napoli rimette in pista tutti i peli di un uovo che speravamo fosse stato depilato da tempo. Invece no! Accanto ad alcuni interventi mirabolanti, Gigio si fa sorprendere sul gol del pareggio, non riesce a fare il miracolo sul gol del 2-1, e sbanda in un paio di occasioni. Agli hater non pare vero. Noi lo assolviamo – però non possiamo nemmeno dire che ha avuto una serata facile. Ultimamente non era più abituato a subire tanti attacchi. Pure noi, avevamo dimenticato almeno metà delle nostre scaramanzie più inefficaci.
Conti – GIANCARLO FISICHELLA
Beh, che dire, sta diventando uomo da autoscontro. A suo modo, un progresso.
Romagnoli – CLAY REGAZZONI
Buona partita, ma dà sempre più la sensazione di essere il co-pilota di Kjaer. Rischia così poco che anche stavolta non viene ammonito.
Kjaer – NIKI LAUDA
Preciso e intenso, sembra calcolare con esattezza ogni movimento, ogni traiettoria – anche per risparmiare la benzina.
Theo Hernandez – KIMI RAIKKONEN
Colpisce con freddezza su una palla carica di tutte le nostre aspettative – anche perché è la più pulita che la squadra crea in tutta la partita. Dopo il gol si ritira come il pilota finlandese, poi però ha nostalgia e torna a correre, anche se non trova più l’acceleratore e pigia intensamente sull’aria condizionata.
Kessié – JODY SHECKTER
Esecrato da gran parte dei tifosi, come il Piccolo Orso sudafricano può mostrare la bacheca, dove brillano un rigore decisivo e una buona prestazione anche se non ammirevole come quelle contro Lazio e Juventus. Bennacer – JEAN ALESI
Non ha il motore per competere con gli avversari, perciò si affida al lampo di furbizia – la sua partita è tutta nel pallone che mette Rebic in condizione di fare il gradasso nell’area del Napoli.
Paquetà – LAPO ELKANN
Parcheggia nei fossi, sbaglia corsia, centra i pali della luce – in questo momento non gli affideremmo un’Ape Piaggio. Non è ancora pronto per partire titolare. Ma noi lo aspettiamo, eh! Del resto, per quel che abbiam da fare.
Calhanoglu – NICOLA LARINI
Oddio che anonimato. Probabilmente è stanco per le dieci partite alla settimana – anche noi, a fare pagelle a raffica stiamo perdendo lucidità a ciocche – oppure soffre la convivenza col pilota brasiliano, chi lo sa. Fatto sta che dobbiamo controllare sul tabellino per accertare la sua presenza in gara.
Ibrahimovic – ALAIN PROST
I brasiliani, tifosi – ovviamente – di Ayrton Senna soprannominavano l’illustre francese O cauteloso. Sembra esserlo diventato anche Ibra: beccheggia parecchio a centrocampo, e anche nell’unico tiro in porta all’inizio del secondo tempo sembra decidersi a tirare solo quando si rende conto di non aver compagni cui appoggiare. Quando viene richiamato ai box, in compenso, diventa Ivan Capelli e sbatte contro tutto quello che trova: guard-rail, panchina, muretti, viceallenatori.
Rebic – EDDIE IRVINE
Prestazione quasi sorniona, degna del Pilota Più Pigro Di Tutti I Tempi. Pare sempre in attesa fiduciosa di colpire – e sapendo che di solito il suo unico tiro in porta entra, lo attendiamo febbrilmente anche noi. Invece per una sera gioca parecchio per gli altri, più che per sé, ivi compresa la chicane sontuosa con cui serve Theo per il gol del vantaggio.
Saelemaekers – RUBENS BARRICHELLO
Entra bene in partita, poi probabilmente dopo tutte queste gare ravvicinate si confonde e si sente un veterano; ci mette un impeto esagerato e in quattro minuti va a causare due incidenti sgangherati: il giudice di gara lo invita cortesemente a parcheggiarsi fuori dal campo e non sappiamo dargli torto.
Bonaventura – CHARLES LECLERC
Entra e cerca subito l’incidente – ma a differenza del giovane pilota principescomonegasco, fa la cosa più sacrosanta possibile. Sono diverse partite che fa il suo ingresso con l’aria di chi sa esattamente come effettuare il sorpasso: incredibile che nell’ultimo giro stia trovando quella continuità che è sempre stato il suo punto dolente in questi anni di onorato servizio.
Leao – GERHARD BERGER
Fa preoccupare gli avversari, che era un po’ il bello del pilota austriaco: suo il nostro miglior tiro nel secondo tempo, e un buon colpo di testa su corner, anche se ovviamente non era valido – non sappiamo se per fallo scomposto di Romagnoli oppure per quel nostro codice d’onore che ci impedisce di approfittare di una cosa perversa come i calci d’angolo. Comunque, come Berger, dà la sensazione di essere nel nostro team – ma non è mai un’incrollabile certezza, si prende quel che viene; forse tra qualche anno anche sul suo conto verranno fuori storie di epici scherzi da spogliatoio. Tra l’altro i suoi due compagni di reparto sembrano due che stanno volentieri allo scherzo.

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