Le Pagelle Che Non Lo Erano: Milan-Sassuolo 1-0

Donnarumma – TERZO OCCHIO
Concetto mistico che attribuisce ad alcuni individui illuminati la facoltà di vedere oltre le miserie del mondo – o quanto meno, oltre le miserie delle nostre falle difensive. Illuminato come si deve, è decisivissimo nel primo tempo su Djuricic, decisivo nel secondo tempo su Berardi e Sensi, decisivino nel finale su Mitra Matri, ultima visione mistica della sua serata.
Calabria – TERZO GRADO
Boga ha con lui un durissimo faccia a faccia per tutta la partita: una volta se lo fa sfuggire, e sulla scena del crimine ci sono le sue impronte digitali – ma ogni banda che si rispetti ha un tipo che fa il palo.
Musacchio – TERZO COMANDAMENTO
Nella tradizione cattolica è “Osserva il giorno di sabato per santificarlo”, e lo stava osservando in modo impeccabile, col primo gol in serie A. Malauguratamente, nella tradizione ebraica, sul podio – al n.3 – c’è “Non pronunziare il nome del Signore, Dio tuo, invano”. Abbiamo la triste sensazione che, nell’apprendere che Lirola gli aveva sottratto il gol, abbia più volte contravvenuto al comandamento.
Romagnoli – SINFONIA n.3 di Ludwig van Beethoven
Inizia Allegro con Brio, ma col crescere del Sassuolo passa a un Adagio Assai; nel secondo tempo si ripiglia e un paio di chiusure lo rendono palesemente Allegro Vivace; a fine partita è Allegro Molto. E anche noi.
Rodriguez – LUPIN III
Furbissimo malandrino, ci mette mezza giornata per fare una rimessa in gioco finché non si guadagna l’ammonizione che gli farà scontare la squalifica col Chievo invece che con l’Inde. In effetti, a tratti ha dato la sensazione di voler saltare pure la partita col Sassuolo.
Bakayoko – TERZO INCOMODO
Di colpo pare che tutto gli risulti scomodo – passaggi, corse, contrasti. Forse è il caso che si metta comodo per un turno.
Kessié – TERZO SEGRETO DI FATIMA
Ci tiene sempre inchiodati: sta bene? Ha male da qualche parte? Si farà ammonire? Stavolta, davanti al portiere, segnerà o gli capiterà qualcosa di incomprensibile?
Paquetà – TERZA LEGGE DI KEPLERO
Come sappiamo tutti, il quadrato del periodo di rivoluzione di un pianeta attorno al Sole è proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole. In soldoni, i pianeti più vicini al Sole hanno periodi di rivoluzione più brevi dei pianeti più esterni – e il periodo di rivoluzione di Pacchettino è stato brevissimo, dopo un mese ha fatto il giro intero da estraneo (ma nel vivo del gioco) a presenza familiare (ma con problemi di intesa). Contiamo sul fatto che ricominci subito da capo. E che torni a mettere dentro la palla quando è così vicino al sole.
Suso – NAPOLEONE III
E’ dispotico, è accentratore, è poco collaborativo, forse è persino francese a nostra insaputa – ma quando c’è da fare il colpo di Stato, è dalla bona parte: forse il corner dal quale è venuto il gol non gli verrà contato come assist, ma intanto viene contato come gol su corner, e per le nostre abitudini vale anche di più.
Calhanoglu – RICCARDO III
Non perché sia cattivo come il boss della dinastia York raccontato da Shakespeare (che come dovreste ormai sapere, era tifoso milanista) ma perché come lui, ci illude garantendoci che “L’inverno del nostro malcontento si è fatto estate sfolgorante”, poi invece chiude arrancando qua e là per San Siro, invocando “Un cavallo! Il mio regno, per un cavallo!”
Piatek – IL TERZO TIPO
Come gli incontri ravvicinati – e lui ne ha molti coi difensori che lo menano, e non succede niente. Poi ne ha uno con Consigli che lo sfiora, venendo espulso. Sì, è uno strano pianeta.
Biglia – IL TERZO UOMO
In un centrocampo che come la Vienna del dopoguerra è piena di spie del Sassuolo (Berardi era già allora un noto doppiogiochista) si muove con qualche ambiguità tra recuperi eccellenti e palle perse. Non pretendiamo che dopo una guerra mondiale si ricostruisca subito, il problema è che con Bakayoko in queste condizioni e Kessié che sembra il camion più fragile d’Europa, abbiamo bisogno in tempi brevi del nostro terzo uomo di centrocampo.
Castillejo – GIULIO CESARE
Entra in un Milan che soffre e gli porta subito buonumore esattamente come la battuta che ha fatto ridere più generazioni di italiani e che è nel nostro dna di popolo sagace. “Cesare, il popolo chiede sesterzi!” “No, ditegli che vado dritto”.
(…avete mai conosciuto qualcuno che obiettava “Ma che strana domanda da fargli però”?) (sì, abbiamo frequentato gente di un certo livello)
Cutrone – TERZO SETTORE
Corre e si sbatte generosamente ma anche stavolta, “No profit”.

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