Lazio-Milan 4-1: le Pagelle Che Non Lo Erano

La coperta è gelata (le coperture invece restano un tema caldissimo) e l’estate è finita: il maltempo abbattutosi persino sulla solare (e un po’ pazza) capitale sancisce la fine del nostro idillio estivo: l’abbronzatura sparisce in un attimo, ci ritroviamo spellati (vivi). Ci auguriamo sia stata l’ultima partita in infradito, giocata come se avessimo ancora nelle orecchie i mille tormentoni estivi di questa stagione che per la musica italiana è stata irripetibile. Speriamo, ahò.
 
G. Donnarumma: MILIONARIO – GUÉ PEQUENO FEAT. EL MICHA
Un’uscita un po’ guercia su un calcio d’angolo che chissà, forse dà coraggio a una Lazio fino a quel momento timiduccia; poi poco da fare sui gol: eccettuato forse il raddoppio di Immobile, comunque lasciato liberone, gli avversari segnano praticamente a botta sicura. Quasi prende uno dei calci di rigore più devastanti visti in serie A. Ripensa alla sua estate e mormora: “Ed era così bello, sembrava così vero – ma adesso sono sveglio, e sclero col dinero”.
Calabria: SUBEME LA RADIO – ENRIQUE IGLESIAS FEAT. DESCEMER BUENO, ZION & LENNOX
Sicuri sia la canzone di quest’anno? Perché sembra proprio di averla già sentita gli anni scorsi – solo che non la cantava lui. O no? In effetti la cantava DeScemer, quello che per Allegri è Bueno.
Musacchio: TRA LE GRANITE E LE GRANATE – FRANCESCO GABBANI
Forse uno dei brani più accettabili – ma il sospetto è che sia in buona parte merito degli agghiaccianti Grandi Successi che lo circondano. Comunque è proprio questo che ci è successo, siamo passati dalle granite – con Macedonia – alle granate di bomber Immobile, che del resto è uno che ha fatto un gol a Israele.
Bonucci: VOGLIO BALLARE CON TE – BABY K FEAT. ANDRES DVICIO
Francamente spiacevole. E tanto, anche.
Rodriguez: THUNDER – IMAGINE DRAGONS
Ha un ritmo più gagliardo degli altri reggaetoni schifosilerci, ma alla lunga risulta quel pelino monocorde: spinge, d’accordo – ma non pompa sul serio.
Kessié: PAMPLONA – FABRI FIBRA FEAT. THEGIORNALISTI
Corre inciucchito, facendo danni a caso. Qualcosa qui non funziona – è come un toro a Pamplona.
Biglia: RICCIONE – THEGIORNALISTI
Lezioso e lazioso come i Thecosi, si guadagna il centro della scena con giocate appiccicose ancorché non originalissime: ma non inventa niente e dopo un po’ evoca gli 80. Non il decennio: proprio gli 80enni.
Montolivo: DESPACITO – LUIS FONSI FEAT. DADDY YANKEE
Col suo ipnotico ciondolare porta al nostro centrocampo quelle cadenze sensuali e balneari che costituiscono il proverbiale punto di forza del calcio portoricano. Una volta intorpiditi tutti gli altri, si avventa rapace sul gol della bandiera, pasito pasito, suave suavecito (aaargh!).
Suso: TUTTO PER UNA RAGIONE – BENJI & FEDE FEAT. ANNALISA
Vivace quanto una carestia. Ci si aspetterebbe una certa verve supergiovane featuring un pizzico di sexytudine, invece ci si ritrova di fronte a quei motivetti di puro pop anziano che si insinuano nella programmazione di Radio Maria.
Borini: VOLARE – FABIO ROVAZZI FEAT. GIANNI MORANDI
Punta tutto sulla simpatia personale (e fa malissimo). Forse già che c’è dovrebbe anche lui far entrare nella sua partita degli youtuber cretini che si divertono e rendono la sua partita virale. Come del resto le migliori epatiti.
Cutrone: SENZA PAGARE – J-AX & FEDEZ & T-PAIN
Conosce uno che conosce un suo amico, perciò entra allo stadio senzapagareeeeeh. I suoi pomeriggi finora erano stati da boss colombiano alla Pablo Escobar, questo viceversa ha ricordato quelli di Carlos Bacca. Dal punto di vista del crimineeeeeeeeh, un peggioramento.
Calhanoglu: L’ESERCITO DEL SELFIE – TAKAGI & KETRA FEAT. LORENZO FRAGOLA & ARISA
Anche se porta un pochino più di velleità piaciona, ha la pericolosità di un Lorenzo Fragola.
Kalinic: MI GENTE – J. BALVIN & WILLY WILLIAM
Sapete quella grezzaggine la cui totale mancanza di finezza provoca comunque dei plausi convinti da parte dei deliziati esteti della boiata? Ecco, lui per ora si muove in quell’area lì ma senza quel fervore lapaduliano che finiva per contagiare e far ballare anche quelli tra noi che avevano un certo decoro.
Bonaventura: ATTENTION – CHARLIE PUTH
Per lui una canzone, anche una apertamente da classifica, è un’altra cosa – e in questa hit parade di spiaggiati sembra starci veramente a fatica. Speriamo di sbagliarci, ma il suo calcio e quello di Montella paiono proprio uscire da playlist diverse: i pochi minuti in cui è in campo, a risultato ormai congelato, non fanno presagire nulla di buono. Ma chissà, forse Fonsi Montella lo adatterà al suo progetto – pasito a pasito, suave suavecito (aaaaargh!).

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