“Ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Doha, è nata per voi una coppa”. (Isaia, 7,14)
Donnarumma – ARCANGELO GABRIELE
Ci protegge, vola, respinge i malvagi, dribbla gli zozzoni, combatte a viso aperto contro il male: mirate la mano sinistra di Dio!
Abate – GIUSEPPE
Irriconoscibile rispetto al falegname che abbiamo visto nei lunghi periodi di luna storta, ma superiore anche alle prestazioni più levigate offerte in carriera: in una serata del genere, ancora più che come nostro capitano, guardiamo a lui come a un padre putativo.
Paletta – RUSCELLO
Scintillante come la carta stagnola dei presepi più alla buona, inarrestabile come il flusso d’acqua di quelli più costosi: non si distrae un attimo, e in certi momenti sembra dilagare sui ghiozzi in bianco e nero. La chiusura con palla sparata verso Betlemme rimarrà a lungo tra i racconti di Natale milanisti.
Romagnoli – MANGIATOIA
Per una sera è meno elegante e più umile, prezioso, pratico del solito. Buffon rimane impietrito a guardarne il legno. In effetti anche noi.
I suoi movimenti sono sempre un po’ impacciati: sembra sempre avere una pecora immaginaria in groppa – però il più grande rischio che corriamo a causa sua è all’ultimissimo minuto quando il pallone gli arriva sul braccio dentro al recinto, e le volpi juventine vorrebbero fare razzia; purtroppo per loro il cane ha visto, e le sistema (specie la volpe grassa, quella che già ci aveva provato venti minuti prima. Lota!).
Locatelli – BUE
Qualche goffaggine un po’ bovina nel tentativo di tenere caldo il centrocampo. Gli juventini lo puntano parecchio, anche nel tentativo di fargli commettere ingenuità e falli: spesso vanno in terra quando alita.
Bertolacci – ASINELLO
Con tutti i suoi limiti è in partita, lotta finoallafine (ops) con animali più chic di lui, e a fine serata non c’è nessuno si lamenta che nel presepe ci sia un somaro pagato venti milioni. E comunque, altre squadre hanno asini più costosi.
Kucka – FALEGNAME
Scalpella, mazzuola, pialla – a tratti sega, ma fa parte anche quello del bagaglio tecnico; ogni tanto sorprende che segni così poco perché ci va vicino così spesso, tuttavia dal dischetto picchia dentro la trave su cui gli umili si inerpicano per salire in paradiso.
Bonaventura – GESU’ BAMBINO
Nell’ora più disperata, le nostre preghiere vengono ascoltate ed ecco, egli appare per salvare l’umanità tutta: la sua entrata in area è divina, la girata di testa miracolosa, la sua palla diventa parabola. Dopo il suo gol il Milan risorge come Lazzaro – diciamo le cose come stanno: la nostra fede in lui è completa.
Suso – LA COMETA
Rifulge nella notte d’Oriente e mostra la via ai compagni di squadra che hanno perso la speranza sotto il giogo dell’Erode bianconero. E rode a loro (ahaha) (…ehi, non pretendete troppo, abbiamo ancora tutti quei pacchetti da fare e un tot di regali da comprare e invece siamo qui a regalarvi risatine, dove la trovate una pagina più natalizia?).
Bacca – MADONNA
Con rispetto parlando, ce ne ha fatta tirare più di una. Forse la palla su cui non arriva nel primo tempo era difficile; forse di testa, marcato, non poteva battere Buffon nel secondo tempo, però nel supplementare, come è possibile che a un metro dalla porta sguarnita stoppi il pallone? Lì Niang l’avrebbe perlomeno messa fuori come un boss.
Antonelli – GASPARE
Per una volta vale più oro in difesa che non in attacco.
Pasalic – MELCHIORRE
Intangibile, eppure alla fine dona alla partita un delizioso profumo di incenso.
Lapadula – BALDASSARRE
Quello dal dischetto è proprio un tiro di mirra. Ma lo amiamo incondizionatamente (grazie anche al ritorno dei baffetti) e già sogniamo che faccia il re magio a gennaio.