Quando canta, magari no (non negli ultimi vent’anni, diciamo) ma ogni volta che Adriano Celentano è protagonista di una trasmissione televisiva è inevitabilmente un evento, proprio come quando il Milan vince una partita. Ecco quindi che le Pagelle Senza Voti sono ispirate ai programmi con cui ha catalizzato l’attenzione del Paese, accontentandosi di un ingaggio pari a quello di Higuain e quella stessa adorabile modestia.
Donnarumma – 110 E LODE
Programma Rai di 52 anni fa del quale onestamente non sapremmo dirvi niente, quindi teniamo buono il titolo. Gigio prende tutto quello che c’è da prendere, salva quattro gol che sembrerebbero già fatti, e forse anche un quinto nel secondo tempo (siamo aperti a discussioni), per una volta senza offrire il fianco a critiche per uscite farfallistiche sui calci d’angolo o rinvii di pubblica ottusità. Arriviamo a dire che sembrava suo fratello nell’ultimo derby di Coppa Italia.
Abate – ROCKPOLITIK
Causa infortunio a Zapata torna a trasformarsi nel supereroe inatteso, CentralMan. Arriviamo alla fine del primo tempo ballando sconclusionatamente come se il Genoa ci stesse suonando Prisencolinensinanciùsol, ma nel secondo tempo la politica della roccia Abate è efficacissima.
Musacchio – DEDICATO A
Programma di RaiUno del 2016 in prima serata, il cui scopo era fare pubblicità al disco Le Migliori di Celentano e Mina, e senza nemmeno la presenza di Celentano e Mina, perché Celendàno è Celendàno – mondocano!!! Dopo qualche sofferenza sul pungente Kouamé, il Mateo gioca come un tributo al capitano che non c’è, con un paio di anticipi che lasciano increduli. Troppo spesso lo trattiamo come un figlio della foca, ieri ha superato la sufficienza piena.
Conti – ARRIVA IL CELEBRE
Ed eccolo, sensazionalmente, in campo per quasi tutti i 90 minuti. Per riflesso condizionato, passa il primo tempo a scaldarsi a bordo partita, ma nel secondo tempo viene fuori, e oltre all’assist per il primo gol porta il suo messaggio ecologico in difesa.
Rodriguez – LA SITUAZIONE DI MIA SORELLA NON E’ BUONA
Gli tocca stare in area più di quanto vorrebbe, e nel primo tempo è tra quelli che vengono saltati con più facilità dai genoani; nella ripresa come tutti i suoi compagni di reparto esce dal cartone animato catastrofista e compie un paio di salvataggi sexy come Belen Rodriguez, sua sorella (…non lo è? Ma come, si chiama Rodriguez).
Paquetà – PAURA DI UN TRIONFO
Debutto in serie A con palo, numero da grande platea, più diverse giocate che sembrano dare un senso al budget impiegato per averlo in palinsesto. Anche qualche pausa, ma c’è chi ne ha fatto un’arte. Diventerà il nostro predicatore?
Bakayoko – 125 MILIONI DI CAZZATE
Sono quelle che abbiamo detto per due mesi pensando fosse un disadattato. Che non provi ad andarsene – o saremo costretti a chiudere le frontiere personalmente.
Calhanoglu – SVALUTATION
C’è un buco in quest’uomo dove il calcio va giù.
Suso – FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO
Gioca con sufficienza, non s’intende con i compagni, ovviamente non copre, scaraventa dei cross lontano da chiunque. Poi, come se si fosse goduto la pioggia di critiche, innesca Conti sulla fascia per il primo gol, quindi segna (di destro) uno dei gol più belli e perentori tra quelli fatti dai nostri attaccanti quest’anno… E dal pugno chiuso una carezza nascerà.
Cutrone – FRATELLI D’ITALIA
Vi ricordate la prima serata Rai “Dedicato a”? No, non pretendiamo che l’abbiate vista – dovreste ricordarla perché ne abbiamo scritto trenta righe fa (se l’avete già rimossa pazienza, soffriremo un pochino ma in linea di massima non ve ne vogliamo). Sta di fatto che anche nel 2017 RaiUno si è generosamente messa giù a scendiletto per far vendere a Mina e Celentano i loro dischi e salvarli dalla povertà, anche in questo caso con un programma in prima serata SENZA Celentano. Anche la partita di Cutrone sembra visibilmente una partita senza qualcuno: senza Higuain, senza Piatek, e per un bel po’ anche senza Cutrone: non tira mai, anzi in area si incarta su un pallone cucinatogli da Bakayoko, poi però entra in entrambi i gol – nel primo caso attirando su di sé l’attenzione della difesa, che trascura Borini (…pare incredibile, vero?); nel secondo, servendo Suso con un lancio al bacio, e il suo bacio è come un rock.
Borini – FANTASTICO
Entra in campo alla fine del primo tempo (dove fosse prima, non sapremmo dire) e si guadagna una punizione dal limite che sarebbe oro, se fossimo una di quelle squadre antipatiche che fanno gol su punizione; dopo la pausa trova un tiro dal limite, poi ottimo controllo in area e tiro che Radu salva in corner (che non ci viene dato), poi sbuca in area in tutto il suo splendore per buttarla dentro dopo una vita. Gol meritato, per un giorno il re degli ignoranti è stato bello come una donnanuda di Milo Manara.