Fiorentina-Milan 0-1: le Pagelle Che Non Lo Erano

In occasione della Festa della Mamma, non potevamo esimerci dal fare un omaggio a chi ci ha dato la vita, o perlomeno ce l’ha prolungata di due settimane, che è sempre meglio di niente. Ecco quindi che le Pagelle Senza Voti della terzultima di campionato sono ispirate da alcune genitrici di fama internazionale.

Donnarumma – MORTICIA ADDAMS
Attorniata da creature preoccupanti, che pur essendo sangue del suo sangue tentano persino di trafiggerla, non si scompone mai, nemmeno una sbavatura su retropassaggio. Bello anche il vestitino nero.
Abate – ELISABETH WINDSOR aka ELISABETTA II
Non si sa come, ma nonostante i duemila anni di età, il regno rossonero si ritrova sempre a contare su di lei invece che sugli eredi bamboccioni. Non è in forma regale come contro il Bologna, ma tiene a bada decorosamente gli assalti nemici e in fin dei conti anche stasera si guadagna l’esoso stipendio fissato dalla Costituzione.
Musacchio – SARAH CONNOR di TERMINATOR
Creatura spaesata quando arrivano i primi attacchi, diventa gladiatoria col passare del tempo e si inventa persino un tiro decentemente pericoloso quando va ad affrontare il nemico nella sua area.
Romagnoli – MRS. ROBINSON de IL LAUREATO
La madre di tutte le MILF, sexy quanto matura – e mostra maturità soprattutto tenendosi a una trentina di metri dall’arbitro qualunque cosa succeda. Salva su una situazione scabrosa in area piccola che ci avrebbe causato complessi per l’eternità.
Rodriguez – GRIMILDE
Come la regina matrigna di Biancaneve, sta per avvelenarci la serata con il suo trucco più classico, farsi impistolare non appena lo si punta in area. Non può essere così inguardabile, deve aver subito un incantesimo.
Kessié – MA BARKER
Come la leggendaria genitrice di una della più famose bande criminali d’America, siamo sicuri che le sue azioni siano dettate dal cuore di mamma e che voglia proteggerci, tuttavia commette alcuni reati che mettono a repentaglio la sicurezza della comunità; è anche vero che recupera un numero di palloni superiore a quello degli altri compagni messi assieme. Perché continua a essere il nostro uomo-dappertutto, la dinamo di questo Milan che senza la sua ciucca energia sarebbe completamente spento.
Bakayoko – GIOCASTA mamma di EDIPO
Gioca con qualche complesso, e una sua reazione dopo due scarpate di Mirallas ci getta tutti quanti in un vortice di ansie freudiane che rischiano di compromettere sia lo sviluppo della partita che il nostro equilibrio psichico. Nulla da imputargli, ma ultimamente abbiamo superato l’infatuazione per lui e non ne rimaniamo più sedotti; visto come si stanno mettendo le cose, forse è un bene.
Borini – CERSEI LANNISTER di GAME of THRONES
Qualunque cosa faccia, finisce in bagno di sangue.
Suso – J.K. ROWLING
Dopo essere quasi completamente sprofondata nella depressione, ne esce inventandosi una storia di magia contro il Bologna, e firmandone subito un’altra servendo in Diagon Alley l’assist che trasforma un ragazzino turco un po’ nerd in un Prescelto capace di salvare il nostro mondo. Attendiamo il terzo episodio, nel quale dovrebbe essere liberato il Prigioniero di Azkutron.
Calhanoglu – LAURA PAUSINI
Al 92mo tentativo di quest’anno, finalmente dà alla luce la creatura tanto sospirata. Molti rimangono egualmente dell’idea che debba andare a esibirsi all’estero, perché qui ci sarebbe bisogno di musica un po’ più vispa.
Piatek – SIG.RA BATES
Un po’ come la mamma di Norman Bates di Psycho, di Alfred Hitchcock,
(spoiler alert)
(come se non lo sapessero tutti)
(però d’accordo)
c’è e non c’è. C’è quando si tratta di scompaginare la difesa – la libertà di colpire di Calhanoglu è merito anche dello spazio che crea in area. Ma quando deve concludere lui di persona, è una brava anziana signora che non farebbe male a una mosca.
Cutrone – MERYL STREEP in MAMMA MIA
Generosa ma svampita, anche se si impegna pare incapace di fare le cose più ovvie previste dal suo ruolo. Le si vuole bene ma la musica deve cambiare al più presto.
Samuel Castillejo – WANDA NARA
Una biondina tanto discreta – si fa notare appena.

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