Cagliari-Milan 2-1: le Pagelle Che Non Lo Erano

Pare agosto, si boccheggia, c’è l’anticiclone Hannibal? Okay, allora facciamo che tutte le partite si giocano di sera o nel tardo pomeriggio tranne UNA, una sola, quella che si gioca in un posto dal clima rigido, polare: Cagliari. I nostri, che del resto già boccheggiano da gennaio, si squagliano dolcemente – ed è così che dedichiamo le ultime Pagelle Senza Voti della stagione ai gelati che hanno fatto la Storia di questo Paese. E come questi gelati e questi cremosi giocatori, ci squagliamo pure noi. Solo per qualche settimana, sia chiaro. 
Donnarumma – MAXIBON
Questa volta niente “Cosa ha preso!”: malgrado due ottimi interventi, davanti ai due tiri da distanza ravvicinata viene cremosamente trapassato. E subito, accanto ai tifosi avversari che berciano soddisfatti, aumenta la percentuale dei rossoneri immusoniti; aggiungiamola alla pressione di società e procuratore, media e – probabilmente – famiglia… Che dire. Ci vuole impegno per prenderlo dal verso sbagliato, ma sembra che tanti siano determinati a farlo. Speriamo di non rimanere tutti impiastricciati.
Calabria – PUFFO
Prestazione che intenerisce: sicuramente ipercalorica, ma un po’ grossolana. Propositivo in avanti, ma salvo un croccante recupero nel secondo tempo anche lui comincia a mettere in mostra quel bizzarro problema diffuso tra i difensori del Milan: non saper bene cosa significa difendere.
Gomez – GHIACCIOLO ALL’AMARENA
Quello che rimane in fondo alla scatola e che viene mangiato per disperazione.
Paletta – CUCCIOLONE
Pieno di astuzia com’è, guadagna un rigore molto generoso; privo di astuzia com’è, si fa ammonire due volte. La sua quinta espulsione annuale lo mette sullo stesso piano umoristico delle gag surreali del gelato burlonissimo.
Vangioni – BOMBONIERA
Si fa inghiottire in un lampo.
Locatelli – CALIPPO FIZZ
Per quanto ci metta lo sfriccico, continua a essere rigido e privo di sottigliezza. Certo è difficile che impari dai compagni di reparto, però è già qualcosa che Montella abbia deciso di scongelarlo.
Kucka – TWISTER
Impressionante il modo in cui si è attorcigliato su se stesso nel girone di ritorno. Non si capisce bene come succeda – sì, okay, “Ci sarà una macchina fatta apposta”, ma vorremmo vederlo succedere in un documentario o in qualche trasmissione.
Mati Fernandez – COPPA DEL NONNO
Ha un gusto equilibrato ma non porta precisamente eccitazione.
Suso – WINNER TACO
Genericamente rimpiantissimo quando indisponibile, finalmente riappare ma non cambia la vita di nessuno – ma tant’è: rapidamente sparisce di nuovo.
Bacca – BANANA SPLIT
La banana più costosa in circolazione.
Honda – LIUK
Parte bene, poi diventa incomprensibile.
Ocampos – BARATTOLINO SAMMONTANA
Quando viene messo in tavola non suscita entusiasmi, ma finisce imprevedibilmente per riempire le pance. La sua prima partita semi-convincente da quando lo abbiamo assaggiato. Proprio a cena finita.
Lapadula – PIEDONE
Chi lo acquista non teme il ridicolo e non ha grosse pretese estetiche. Rapporto col gol sempre complesso, ma anche solo buttando dentro un rigore tremebondo assurge a nostro uomo più concreto. E ci siamo capiti.
Zapata – MAGNUM
Presentato sempre con campagne sexy chic, che insistono sul peccato. Sicuramente si fa peccato a dire che “Entra per evitare di subire gol, e guardacaso si prende gol”. Peccato che sia vero.

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